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domenica 27 febbraio 2011

Lib(e)ri di leggere. Per protesta.


In questi ultimi anni alzare la voce è diventato l'unico strumento per farsi ascoltare. Ovunque. In queste settimane alzare la voce è stato un mezzo per far conoscere il dissenso, il rifiuto a essere considerati parte di un sistema alieno, una naturale esplosione di rabbia e costernazione.
Ma ieri è successo qualcosa di diverso. Ieri a Milano è stato organizzato un flashbook, una sorta di flashmob al contrario, in cui centinaia di studenti delle scuole statali di Milano si sono seduti in Piazza San Babila a leggere in silenzio, sottolineando di fatto il valore della cultura come legittimo (e valido) strumento di opposizione.

Stiamo leggendo in silenzio, il silenzio è la voce della nostra protesta, siediti e leggi con noi.


A me non piace alzare la voce.
In realtà non ne sono capace, quindi dico che non mi piace.
Così, in silenzio, nella mia cucina, mi sono unita alla loro muta protesta.
Silenzio, si legge....

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