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giovedì 28 marzo 2013

Nostalgia portami via (da qui)


Sarà perché questa primavera ci sta deludendo un po', con questo freddo polare che non ha alcuna intenzione di andarsene, così, la Pasqua sembra un miraggio lontano e quel senso di cambiamento, quella fiducia nel nuovo che di solito porta con sé quest'anno stenta a farsi sentire. Sarà un residuo della Sindrome dell'Eterno Studente, che non mi permette di rassegnarmi al fatto che le mie vacanze non sono più quelle della scuola. Sarà...

mercoledì 27 marzo 2013

La formula dell'amore PMP (post molto personale). Astenersi perditempo.


is all...

su twitter ci si domanda quali siano le regole fondamentali dell'amore. o almeno quelle necessarie a non far scoppiare la coppia.
partendo dall'assunto fondamentale che l'amore non è quello dei film. e nemmeno quello delle canzonette. e nemmeno quello che vedi nel prato del vicino, che non sia bene perché ci sembra sempre più verde, lucido, brillante, divertente di quello di casa nostra, vi racconto una storia.

martedì 26 marzo 2013

Incontro architettonico


Domenica, sotto un diluvio apocalittico, ho portato la piccola a un laboratorio creativo organizzato dalla libreria Timpetill nella città di Cremona. E mentre la piccola si dilettava con carta, forbici e colori insieme alle "nuove maestre", come ha definito le ragazze di Timpetill, noi adulti ce ne siamo andati in giro per Palazzo Cattaneo Ala Ponzone, che ospitava anche esposizioni alimentari, di design, e conferenze su svariati temi.

lunedì 25 marzo 2013

Al Mercatobello ho visto la luce. Anzi, le lucciole

Mea culpa.
Mi sono accorta che non vi ho ancora parlato della gita al Mercatobello che ha allietato una domenica piovosa di marzo, il 17 per l'esattezza, e che mi ha fatto approdare presso quel crogiolo di crocevia, strade, esperienze, segni sul muro, lingue che è l'Ostellobello di via Medici a Milano.
Intanto ecco qualche scatto.



giovedì 21 marzo 2013

Emozioni in rima. Quando la poesia fa bene ai bambini

E io mi chiedo, è possibile far amare la poesia ai bambini?
Voglio dire, non i grandi classici, portatori di emozioni, sentimenti così lontani dal mondo dell'infanzia, e per questo incomprensibili ai più piccoli. E nemmeno le rime e le filastrocche, che pure tanto gli piacciono, ma che rimangono legate a un immaginario oramai troppo infantile e scarno.
Ma se spesso le rime parlano di noi, delle nostre sconfitte delle nostre innumerevoli cadute e resurrezioni, è possibile trovare dei versi che parlino direttamente ai bambini e alle loro esperienze, alle loro gioie e alle loro piccole paure? Quelle che magari noi adulti non vediamo, e non ricordiamo, ma che sono sempre lì, in agguato. 
Da secoli la poesia ha il potere di curare e lenire le nostre ferite. Perché non può farlo anche con le loro, che sono certo diverse dalle nostre, ma che troppo spesso noi diamo per scontato siano meno importanti. La paura del buio, la vergogna per chi si sente diverso o semplicemente ha preso un brutto voto, per chi si sente lacerato tra quello che è e quello che gli altri (e di norma siamo noi) si aspettano, o diviso nell'amore tra un padre e una madre separati. E allo stesso tempo può esaltare le loro vittorie, le loro ardimentose conquiste che, ricordiamocelo, avvengono ogni giorno proprio sotto i nostri occhi
Io la chiamo la piccola poesia del quotidiano, quella che i bambini sanno trovare ovunque e noi un po' meno. 
Quella che ritroveranno tra le righe di questi libri.

Un viaggio in rima tra castelli e mondi incantati, a cavallo di draghi e perennemente alla ricerca del grande amore, abbia esso le sembianze della Principessa o della Strega. L'incantesimo lo fa Bruno Tognolini, in fedele compagnia dell'illustratrice Antonella Abbatiello, in Alfabeto delle fiabe per i tipi di Topipittori (età consigliata: dai 4 anni in poi).




mercoledì 20 marzo 2013

Impressioni di un recensore per caso


Qualche giorno fa ho finalmente terminato la lettura di Norwegian Wood, di Murakami Haruki. Non ci ho messo poco, insomma, non è un libro che ho divorato, per intenderci. Ma non credo che questo dettaglio sia significativo, perché non è la tipologia di libro che si può assumere tutta in un colpo. Come al solito, non sto a raccontarvi la trama. Per sommi capi è la storia di due giovani ventenni, ma non solo, i loro problemi, le loro soluzioni. Quello che mi interessa trasmettervi, qui, è l'atmosfera del romanzo.

martedì 19 marzo 2013

La #festadelpapà, un'occasione per ricordare


ciao papà, come saprai e avrai letto da ogni parte oggi è la tua festa.
so che adesso dovrei essere lì a progettare insieme a Mia e Bianca qualcosa di strabiliante per il ritorno a casa del loro papà, anche perché è un ottimo papà, ma forse avevi avuto il tempo di rendertene conto. la verità è che stamattina loro se ne sono dimenticate, e la verità ancora più vera - e qui ci sono gli estremi per una confessione in piena regola - è che io non ho avuto voglia di ricordarglielo. tanto sono sicura che a scuola qualcuno glielo dirà e allora io dovrò gestire le loro crisi di nervi e le battaglie all'ultimo sangue a chi crea il biglietto/disegno/improntadiscarpasulmuro più originale. ma questo accadrà fra tre ore.
fino ad allora questo spazio è solo tuo. per queste tre ore non sarò madre di nessuno ma soltanto figlia, un ruolo che, non si sa bene perché, è stato sepolto sotto le macerie di quella che era stata la mia vita fino all'Evento che l'ha stravolta. sono diventata madre, ma troppo spesso ci dimentichiamo che non possiamo, e soprattutto non dobbiamo, essere una cosa sola.

Si scrive Zebuk ma si legge The Book. Potere ai libri!


Anzi, è un blog letterario collettivo gestito da volontari, 
i volontari della parola scritta, un'armata silenziosa ma inarrestabile.
 Lo partoriscono, lo svezzano, lo nutrono ogni giorno sette anime belle e onnivore
per le quali la lettura non è solo un passatempo, ma uno stato mentale.
Oggi ve le presentiamo una per una, mentre ci facciamo una lunga chiacchierata con Lucia, 
mente, anima e corpo di Zebuk insieme a Silvia & Silvia, Nicoletta, Angela, Cinzia ed Elisa.

Lucia Busca

Come nasce l'idea di Zebuk, che si scrive Zebuk ma si legge The Book?
Eravamo quattro amici al bar...
In realtà non era proprio un bar, ai tempi del 2.0 si parla di forum, e noi tutte frequentavamo il forum di Mammafelice. Gira che ti rigira si finiva sempre a parlare di libri e allora a qualcuno è venuto in mente "Perché non aprire un blog che parla di libri?". Faccio anche i nomi, è stata Cinzia che ha preso di petto la situazione e ha pressato sulla fascia Barbara affinché ci concedesse uno spazio: lei ha creduto in noi (oppure stava arrivando al suicidio) e ha aperto Zebuk, più di tre anni fa.
Il nome è nato proprio perché ci faceva ridere che i bolognesi storpiassero la d con una zeta, e alla fine la naturale evoluzione di "The book" è stato proprio quello.
Se ci avete capito qualcosa in questa mia spiegazione, avete passato il test e DOVETE assolutamente diventare lettori fissi del nostro blog.

Angela Fumagalli

lunedì 18 marzo 2013

Reading is sexy


Abbiamo ripetuto alla nausea quanto ci piacciono i libri. E non solo per quello che ci si può trovare dentro - mondi lontani, paesaggi interiori, personaggi incredibili e storie straordinarie - ma anche per come sono fuori. Belli da vedere, da annusare, da toccare. Anche per questo la lettura ha una sua sensualità.

giovedì 14 marzo 2013

Paesaggi da scoprire


Chi di voi si è mai fermato nel Lodigiano? E nel Basso Lodigiano? Be', come biasimarvi, non è certo una terra famosa per il turismo, anche se la natura ha il suo fascino pure qui, nelle terre basse assediate dalla nebbia (ma ormai ce n'è ben poca anche da noi, credo a causa del surriscaldamento del pianeta. Credo), dove se vedi una collina si tratta di una discarica. Probabilmente la teoria che la Terra fosse piatta nacque proprio qui. Comunque ha un suo fascino. Le distese di campi quasi infinite, magari con qualche balla di fieno a movimentare la vista, hanno per me il fascino mistico delle distese di menhir.

mercoledì 13 marzo 2013

Paul e Linda McCartney. Una storia d'amore

Ci sono storie d'amore che sono paradigmi, come quella che vi sto per raccontare.



Un tempo c'era Linda Eastman, figlia della Londra bene, anche se non rampolla della dinastia Eastman-Kodak come erroneamente si tende a credere. Certo, Linda fotografa, ma lo fa per passione. E per talento. Ed è proprio durante la lavorazione di un servizio fotografico sui Beatles per il libro Rock and Other Four Letter Words che, venticinquenne con alle spalle già un divorzio e una bambina, Heather, incontra Paul in un night club di Londra.
Era il 1967.

martedì 12 marzo 2013

Feel green, be green!


Che bella cosa le parole. Lo dico sul serio, non sono sarcastica, e mi potete credere, perché amo leggere, amo scrivere e tutto il resto. Però a volte le parole segnano un tragico confine tra il dire e il fare, un confine invalicabile, all'apparenza.
Prendiamo per esempio l'ecologia. A parole siamo tutti green, a parole vogliamo salvare la Terra, ma concretamente che facciamo?
Io non molto, temo. Chiudo l'acqua quando mi lavo i denti, ma a poco serve, se poi ho un attacco di bradipismo sotto la doccia. Spengo le luci che non servono, faccio la raccolta differenziata e... punto o poco altro.

lunedì 11 marzo 2013

Verso il futuro


Sto camminando verso il futuro
qualcuno dice che sarà oscuro.
A me non importa, dico davvero,
ho la mia luce e un magico siero.

Tutti in posa. La fotografia raccontata ai bambini

Oramai i bambini sono avvezzi alla fotografia.
Ogni giorno sono bombardati dalle immagini: per strada, sui giornali, sugli smartphone di mammapapàzianonni e, soluzione assai vintage, addirittura appese alle pareti di casa.
Sanno tenere in mano una macchina fotografica digitale e maneggiare (più o meno) abilmente l'iphone per scattare foto con risultati qualche volta interessanti:



e (in alcuni malaugurati casi) condividerle su Instagram.
Ma cosa sanno davvero della storia della fotografia e della sua evoluzione?
Eva Koleva Timothy prova a spiegarcelo in questo gioiellino di animazione che ripercorre, con un pizzico di ironia, la storia della fotografia dal IX secolo, passando attraverso Leonardo da Vinci per poi ripartire dal dagherrotipo e arrivando alla fotografia digitale.
Imperdibile.


venerdì 8 marzo 2013

L'Albero delle Lettere


Dalla Sardegna a Parigi per diventare ricercatrice e studiare gli OGM. Uno dei tanti cervelli in fuga, costretti a guardare altrove per poter immaginare un futuro. Poi il futuro assume nuove forme, altri colori, parole preziose. E la riporta in Italia, più precisamente a Genova, un'altra terra, lo stesso mare che non avvolge ma lambisce, accarezza senza risparmiarti a volte degli schiaffi in pieno volto..
Questa in poche parole la storia di Stefania Usai che nel 2005 ha deciso di aprire una libreria per bambini nel cuore del centro storico di Genova, L'albero delle Lettere.
Le abbiamo fatto qualche domanda, per conoscerla meglio e per capire cosa l'ha spinta e cosa la muove ogni giorno verso questa avventura.


giovedì 7 marzo 2013

World Book Day


Per chi ama i libri e la lettura ogni giorno è un Giorno dei Libri, oggi però si festeggia il World Book Day, non tanto per i topi di biblioteca o i lettori accaniti, ma per tutto il resto del mondo che guarda alla letteratura con diffidenza.
Vi sembrerò esagerata, ma a me è capitato spesso di incontrare persone poco interessate ai libri che mi guardavano con sospetto, con quell'atteggiamento tra l'indifferenza e l'irrisione.
La grande sfida della parte di mondo che ama i libri è trasmettere il proprio amore alla parte di mondo che non se li fila di striscio. Questa passione è tanto trascinante che spesso ci impedisce di capire il punto di vista dei non-lettori, e cerchiamo di convincerli di quanto sia bello leggere con lo stesso tipo di comunicazione che riserveremmo a un compagno di lettura.
Ecco perché la gran parte della pubblicità pro libri risulta noiosa. Non tiene conto del target.

mercoledì 6 marzo 2013

Sebastian Lester, un tipo di carattere

Sì lo so, sono fissata con il lettering (vi ricordate #fontdibagni?).
E con la calligrafia.
Credo che l'atto di scrivere, o ancora meglio di trascrivere in bella copia un testo, sia un gesto ad alto potenziale poetico. In ogni spigolo, in ogni insenatura, nelle vette slanciate, nelle curve morbide e rotonde come pin-up ciascuno immette il proprio mondo. Non c'è nessuno di noi che scriva in modo uguale a un altro, la calligrafia è un segno distintivo quasi quanto un'impronta digitale. E questo la dice lunga su quello che può raccontare di noi stessi.
Il fatto poi che un font o un carattere tipografico possano essere indicativi di un determinato periodo storico rende a tutti gli effetti questa antichissima pratica una preziosa forma d'Arte.

Sebastian Lester lavora nell'East Sussex come designer tipografico, illustratore e artista. 
Ha creato caratteri tipografici per alcune delle principali aziende sul mercato tra cui Apple, Nike, Intel, ha lavorato per il New York Times e per la casa editrice Penguin.
Le sue illustrazioni e stampe in edizione limitata stanno diventando molto richieste e una rinnovata passione per il design tipografico gli ha aperto nuove strade, altre possibilità. 

Di seguito trovate qualche estratto del suo immenso lavoro.
E due video delicati e ispiranti.


martedì 5 marzo 2013

Una spesa contro natura. Stefano Parrini - Land Market

Stamattina ho fatto la spesa.
Ho caricato il carrello fino all'inverosimile, riflettendo sul fatto che era stato perfettamente inutile aver appena eseguito un'ora di esercizi spaccaglutei quando poi non riuscivo a spostare nemmeno un carrello della spesa.
Quello a cui assolutamente non stavo pensando invece era che in quel momento stavo compiendo un atto simbolico e mi stavo rendendo complice del sistematico sfruttamento delle risorse naturali come parte integrante di una società irrazionalmente dedita al consumo.



E proprio il carrello della spesa è il fil rouge che lega il progetto fotografico Land Market di Stefano Parrini, vincitore del SiFest 2011. Parrini evidenzia con un'installazione venata di nonsense e ironia l'impatto dell'uomo sulla natura in una serie di scatti surreali, glaciali nella loro immediatezza.
Purtroppo la mostra omonima ospitata nello spazio Una stanza per la fotografia a Torino termina oggi.
Voi però potete seguire tutti i suoi progetti >>> qui.
Vi consiglio vivamente di farlo.
Io intanto vado a mettere via la spesa.


Mangiamoci un libro... a teatro


Il teatro è un mondo di magia, questo lo sappiamo. Più del cinema, perché non è affatto realistico, e in modo diverso dal libro, perché è in carne e ossa. Sabato scorso ho portato la pulce a cedere lo spettacolo Ernesto Roditore guardiano di parole, al teatro di Casalpusterlengo. Si trattava di un one-man-show divertente, che prende spunto da Farenhait 451 di ray Bradbury per creare una cornice alle storie che il bibliotecario Ernesto Roditore racconterà.

lunedì 4 marzo 2013

Geografia del cuore


Di solito, riguardando le fotografie di un anno prima, mi viene da sorridere, perché rivivo momenti che ho trascorso in vacanza con le persone che amo e che sono parte del mio quotidiano. Nessuna commozione, quindi, solo tenerezza. Qualche giorno fa, però, mi è capitato di riguardare gli scatti della mia vacanza a Berna, nell'aprile del 2012, dove sono stata ospite, insieme alla mia famiglia, di due amici che, per ovvi motivi, non vedo molto spesso.

venerdì 1 marzo 2013

Mangiare con gli occhi.

Si avvicina l'ora di pranzo, la fame regna sulla mente, senza offuscare però la sete di belle fotografie. Allora oggi vi propongo qualche scatto di Sofie Delaw, fotografa specializzata in food, che ha unito cibo e bambini. Come potremmo, noi del cesto, non amarla? E poi, mio padre mi ha sempre "accusato" di mangiare con gli occhi, a significare che se un piatto non soddisfa il mio sguardo, nemmeno lo assaggio. Be', Forse è per questo che amoil lavoro di Sofie.

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