La Bambina si fermò vicino al Salice e lo interrogò:
Il Salice non rispose, ma proprio in quel momento si sollevò una brezza leggera e i suoi eterei tentacoli accarezzarono il viso della bambina.
- Tu hai ragione. Il cielo così azzurro, con le sue nuvole veloci e il suo sole brillante, è bello e maestoso, ed è normale volergli appartenere. Ma, per quanto si sforzi, nessun albero riuscirà mai a toccarlo con i suoi rami. Io, al contrario, con le mie fronde che si muovono leggere, posso sentire la terra, toccare l'erba umida di rugiada, accarezzare le gambe nude di un bambino, posso offrire riparo a chi si si vuole riposare, o un nascondiglio a chi non vuole essere trovato. Posso essere vivo, come voi. Vedi, Bambina, i miei rami non sono lacrime, ma pioggia, fertile, di vita.
La Bambina fu felice che il Salice non si sentisse solo.
Stupendo...
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