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Visualizzazione post con etichetta Design (in)History. Mostra tutti i post
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giovedì 17 gennaio 2013

Atmosfere Art Deco

St. Margaret's Bay, near Dover, Kent, ©Joan Street
ep. The Clocks
Già lo sapete, ho un debole per l'architettura, ho un debole per l'architettura art deco e ho un debole per Poirot, l'eroe di Agatha Christie. Lo adoro non solo nei libri, ma anche nella serie TV, di cui continuo a riguardare gli episodi proposti dal canale SKY Diva Universal. A proposito, cara Diva Universal, potremmo vedere le serie nuove? Grazie.
Ma torniamo a noi: l'architettura e la bellezza. Questi telefilm sono pieni zeppi di riferimenti art deco, si vedono meravigliose ville bianche dalle linee tondeggianti che non so che cosa darei per poter visitare. Mi è venuto in mente, allora, che forse avrei potuto fare una ricerchina su Internet, ed ecco che mi sono imbattuta nel sito tvlocations.net, non aggiornato di recente, però. Perché in Inghilterra questi edifici (non sono solo case) vengono preservati e qui in Italia vengono spesso rasi al suolo, magari per fare spazio a un inutile ed ennesimo centro commerciale, come nel caso della casa di Casalpusterlengo (LO), che ora non esiste più perché al suo posto c'è un supermercato, a un centinaio di metri da un altro supermercato?

venerdì 20 aprile 2012

L'outsider: Amyas Connell

Il modernismo fu un movimento artistico e architettonico di respiro internazionale, capitò così che il principale responsabile della sua diffusione in Gran Bretagna fu un Neo Zelandese: Amyas Connell, che rimase molto colpito dall'opera di Corbusier all'Esibizione di Parigi del 1925. Tra le prime case moderniste realizzate in Gran Bretagna c'è la sua High and Over, realizzata tra il 1929 e il 1931 per l'archeologo Bernard Ashmole.

giovedì 19 aprile 2012

Io mi sento futurista, e voi? Le ceramiche ad Albissola negli anni Trenta

Dovete sapere che prima di venire a lavorare a Milano, io facevo il lavoro più figo del mondo, ovvero il topo da biblioteca. Dall'inizio del 1999 alla fine del 2000 ho lavorato presso The Wolfson Collection, che adesso risiede a Genova Nervi, ma che allora era abbarbicata sulle alture sopra Di Negro. La collezione, affidata da quell'anno a una Fondazione Regionale, raccoglieva in oltre 18000 pezzi tutta la storia delle arti decorative in Italia tra il 1885 e il 1945. Io ero una stagista, ma del tipo buono, di quelle che si fanno un mazzo tanto per pochi euri - all'epoca appena entrati in vigore. 

mercoledì 18 aprile 2012

Total design: Charles Rennie Mackintosh


Nato a Glasgow nel 1868 e morto a Londra nel 1928, fu un seguace del movimento inglese di Arts and Crafts e uno dei maggiori esponenti dell'Art Nouveau.
Ha creato uno stile, che combina la razionalità delle linee rette e degli angoli con la morbidezza di sottili linee floreali. Credeva nel total design, quindi disegnando un edificio, lo pensava anche nei minimi particolari dell'arredo. Era infatti architetto, designer, disegnatore di stoffe e pittore di acquerelli.

martedì 17 aprile 2012

Gio Ponti. La dissacrante bellezza del quotidiano

Come avevamo promesso ecco il secondo appuntamento con Design (in)History. pillole di storia del design da assumere quotidianamente per ridurre o addirittura cancellare sintomi quali ipertensione, stress, insonnia, acidità di stomaco. Fate largo al Bello ed eliminate dalla vostra vita tutto ciò che è brutto, dissonante, banale.

Oggi vi voglio parlare di Gio Ponti.
Ma non del Gio Ponti architetto:

Casa di via Randaccio. G. Ponti, E. Lancia, 1925

 e non del Gio Ponti designer:

La superleggera, Cassina, 1957
Ma del Gio Ponti mancato pittore, colui che dal 1923 al 1930, fresco di laurea in Architettura al Politecnico, assunse la direzione delle gloriose ma vacillanti Manifatture Richard Ginori.
Spesso succede che la vita sia più fantasiosa di noi e ci riporti là dove avremmo sempre voluto essere, ma dove per paura, indecisione o semplicemente a causa di un fato avverso non siamo mai riusciti ad arrivare. 

lunedì 16 aprile 2012

Design alle donne: Eileen Gray


Attenzione, questo non è un post femminista. Mi sembra interessante, però, iniziare a esplorare il mondo dell'architettura e del design degli anni Venti partendo dall'opera di Eileen Gray. Nata in una ricca famiglia irlandese, grazie al padre poté frequentare la Slade School of Fine Art, dove studiò arte, tra le prime donne a essere ammesse alla scuola.
Nel 1900 fece il suo primo viaggio a Parigi, insieme alla madre, e rimase molto colpita dall'Art Nouveau durante la visita all'Esposizione Universale. Nel 1905 tornò a vivere a Londra e riprese a frequentare la Slade, ma si rese conto che la pittura e il disegno la lasciavano sempre più insoddisfatta. Nello stesso periodo iniziò a frequentare un negozio di Soho e a interessarsi di mobili laccati. Inizia così la sua "carriera"di designer, che continuerà in Francia. Ma la Gray fu anche architetto, e nel 1924 insieme a Jean Badovici inizia a lavorare a una casa sul mare, che sarà poi la E-1027 (sigla che nasconde i nomi dei due).

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