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giovedì 8 novembre 2012

Cose che ho imparato in viaggio



Lo scorso week end, complice un ponte lungo-lungo, siamo stati a Salisburgo.
Era la prima volta che viaggiavamo per visitare una città, la prima volta in cui il viaggio non era finalizzato a fare il bagno, andar per funghi o rilassarsi in un agriturismo. Stavamo per riportare il viaggio alla sua essenza, quella di riempirsi gli occhi, il palato, le narici di colori nuovi di arte, suoni, odori, sapori diversi da quelli a cui eravamo abituati. Guardare. Punto.
Si trattava di un esperimento, implicava costringere le nane a maratone forzate, di cui la quattrenne avrebbe capito poco o niente, se non il fatto che in quel posto si potevano mangiare patatine fritte a tutte le ore. 
Abbiamo scelto una meta che fosse raggiungibile in macchina, perché per volare in quattro senza aver prenotato mesi prima devi accendere un mutuo. Volevamo andare al nord, un po' perché eravamo già a buon punto, un po perché i primi freddi ci indicavano quella direzione.
Abbiamo optato per Salisburgo perché riassume in sé il fascino indiscusso di un impero appena decaduto, del sogno Mitteleuropeo, che come tutto ciò che sta nel mezzo raccoglie i frutti di quello che lo circonda.
Avevamo studiato un itinerario molto semplice, proprio per consentire a chi vedeva tutto con occhi nuovi di stare al passo e di divertirsi. 

Abbiamo cominciato con la fortezza di Hohensalzburg, con il suo villaggio medievale, la sala delle armi e la stanza dell'oro, per proseguire poi con la casa dove Mozart era nato e cresciuto e che, con tutti quegli oggetti bizzarri - Mamma, ma aveva scarpe da donna, e la parrucca! E guarda che strano pianoforte!, e con la musica che risuonava in ogni angolo, ha reso la Storia tangibile, reale, Viva.
Abbiamo visitato lo zoo, uno dei più grandi d'Europa, per poi concludere che sì, insomma gli animali starebbero meglio liberi. Abbiamo visitato il castello di Helbrunn con i suoi giochi d'acqua e di prestigio, frutto di una sapienza artigianale e di una cura che oggi ci sogniamo. Abbiamo passeggiato lungo le vie del centro, tra gli spiriti del passato e i colori di un fasto che conserva intatto il suo fascino. Ci siamo abituati al suono di una lingua dura, sconosciuta, lasciando che a poco a poco divenisse famigliare. 

Abbiamo imparato molte cose, eccone alcune:

Leggere in macchina ti alleggerisce il viaggio ma ti fa anche vomitare. 



Le rustichelle al confine con l'Austria hanno tutto un altro sapore


Ovunque tu vada, troverai una tonalità di cielo che non ti aspetti


Felicità è mangiare un hot dog e stare insieme


è vedere una città attraverso la vetrina di una libreria


è dar da mangiare agli affamati


spostare verso l'alto la linea del tuo orizzonte


cedere alle tentazioni


ritrovare una vecchia amica.


Abbiamo scoperto che in nessun posto come al Nord sanno celebrare il Natale


e che gli oggetti fatti con amore possono superare le barriere del tempo.

Abbiamo scoperto che l'arcivescovo di Salisburgo Markus Sittikus aveva un gran senso dell'umorismo, a partire dal nome, e amava bagnare gli ospiti della sua residenza estiva di Helbrunn proprio quando avevano raggiunto la soglia dell'ubriacatura molesta (questa pratica dovrebbe essere introdotta per legge in molti locali).



Che i ricordi son preziosi e vanno conservati con cura.


Infine ho scoperto che quello che più ti sorprende lo hai sempre avuto sotto gli occhi.








7 commenti:

  1. sai di cosa sono curiosa? Che ritmi vi siete dati? avete girato a piedi, passeggino per la piccola? quanto hanno resistito prima di reclamare una pausa? Noi nell'ultimo anno ci siamo concessi, al massimo, una giornata da turisti nei dintorni ma mi piacerebbe sperimentare un we lungo

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    1. allora, guarda, abbiamo premuto un po' sull'acceleratore, almeno per quanto riguarda Bianca. niente passeggino, l'abbiamo abolito due anni fa, tanto no ci voleva stare. partivamo la mattina, cercavamo un posto dove fare la colazione e poi raggiungevamo una meta, di cui gli avevamo già ampiamente parlato la sera prima, cercando di incuriosirle. Non so, alla fortezza ci siamo state due ore, allo zoo anche tre, ma lì giocavamo in casa. i problemi li avevamo all'ora di pranzo, che se non trovavamo in fretta un posto dove mangiare scoppiava il delirio. dopo aver ricaricato le energie ci dirigevamo verso una meta meno impegnativa e poi tornavamo in albergo. relax, gioco, compiti, e poi vestirsi per uscire a cena. è andata bene, pensavamo che sarebbe stata una disfatta, invece Mia era interessatissima e reggeva bene, Bianca anche quando aveva dei cedimenti, cercavamo di distrarla. certo, ogni tanto Federico un po' in spalla la portava, ma nemmeno poi così spesso. io ti consiglio di provare, è bello poter fare qualcosa tutti insieme...

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  2. bellissimo! Noi a vienna tra Natale e Capodanno, spero...incrociamo le dita. Voglio prendere la pulce per mano e guidarla fino al centro della mitteleuropa. Per guardarla con i suoi occhi. Per raccontargli di questo grande sogno mitteleuropeo così come a me l'ha raccontato suo nonno: nient'altro che un sogno, appunto, ma il più bello e il più affascinante di tutti. Lucy

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    1. vero. lo so che ti è stata promessa, e devi pretenderla! anche noi avremmo voluto andare a Vienna ma era troppo lontana, ci siamo accontentati comunque volentieri. mi raccomando fai tante foto. bacetti

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  3. ciao benedetta
    ho scoperto il tuo blog per caso e mi hanno colpito molto le tue foto e questo modo così straordinario di raccontare le cose, quindi ti sei conquistata una fans in più
    se ti va vienimi a trovare ciao rosa.kreattiva

    http://kreattiva.blogspot.com

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  4. Bellissimo visitare città con i bambini. Noi lo facciamo da quando Stefano ha due anni, avevamo cominciato con Roma, poi Merano; Bolzano Siena...poi anche altre città qui vicine, ora ci siamo fermati un attimo per problemi non logistici ma economici, speriamo di ricominciare presto. Salisburgo è bellissima.

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