giovedì 4 luglio 2013
Sensazioni da una lettura in corso
Sapete che ogni tanto mi piace parlare qui dei libri che ho letto, che ho appena finito di leggere, perché se passa troppo tempo mi rimane solo una sensazione e la storia quasi svanisce (si prepara a essere eventualmente riletta).
Ora però sto leggendo un "classico", uno dei pilastri, a mio avviso ma credo non solo mio, della letteratura moderna: La coscienza di Zeno di Italo Svevo.
Ora, non mi permetterei mai di scrivere una "recensione" (sempre ammesso che si possa recensire un classico) né di esprimere critiche (anche positive) sulla scrittura/struttura/lingua ecc del testo. Una cosa però mi sento di farla, a lettura in corso, perché una volta raggiunta l'ultima pagina non so che cosa possa accadere.
Sapete che Zeno Cosini è un ipocondriaco cronico, che addirittura inizia a provare dolore a una gamba dopo aver incontrato un vecchio amico che zoppica a causa di una artrite.
Sarà un caso, ma io (che non sono ipocondriaca) soffro da almeno una settimana di un dolore alla base del collo, che solitamente se ne va dopo un paio di giorni.
Ora, forse per solidarietà al povero Zeno, la tensione muscolare ha deciso di non abbandonarmi, in modo che io possa entrare meglio nella storia di Zeno, capire meglio questo uomo inconcludente, che in fondo fa quello che tanto piacerebbe fare a me: niente.
E allora mi permetto un consiglio al signor Cosini, che è persona attenta a ogni minima sensazione corporea, che sovrabbonda di empatia per il mondo: se io avessi tutto il suo tempo libero, lo passerei a osservare le meraviglie della natura, mi obbligherei ad andare a passo lento per le strade cittadine, per poter osservare il cielo, ascoltare i rumori di una giornata che inizia. Mi fermerei sulla panchina di un parco a guardare la gente in tutta la sua varietà e respirerei profondamente il profumo dell'aria, beandomi di tutto. Poi, tornata a casa, studierei e scriverei.
Per il momento, però, rincorro Zeno per le strade di Trieste, sorridendo delle sue ansie e della sua goffaggine, nonostante questo dolore alla base del collo non voglia essere dimenticato. Spero solo di non iniziare a fumare.
E voi, siete mai caduti "vittima" di un romanzo?
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