venerdì 11 ottobre 2013
Miranda July: We think alone
Io amo Miranda July, questo è un dato di fatto.
Perché secondo me incarna la quintessenza dell'arte contemporanea, fruibile solo nel momento stesso in cui esiste, destinata a smaterializzarsi come la maggior parte delle informazioni che ci bombardano quotidianamente. A volte sospetto addirittura che anche l'artista sia solo un prodotto effimero della mia immaginazione, che tende a dare vita alle proprie fissazioni.
WE THINK ALONE è l'ultimo progetto di Miranda July, che come al solito assicura allo spettatore un ruolo attivo nella messa in scena, ponendolo al centro del palco.
Per venti settimane chi sottoscrive il progetto potrà sbirciare nella mailbox della July, potrà guardare le mail dei suoi amici, che ogni settimana dovranno selezionarne una tra quelle inviate nei mesi precedenti alla nascita del progetto, per riproporla a noi comuni mortali. E gli amici della July non sono tizio, caio. sempronio. Sono, tra gli altri, Kirsten Dunst, Lena Dunham, la fotografa Catherine Opie e l'artista Danh Vo. Sono registi, designer, stilisti.
In questo semplice meccanismo di newsletter c'è tutto. C'è il nostro sottile voyeurismo che ci fa sbirciare nelle vite degli altri, quelli più o meno famosi, quelli che non siamo noi. Per vedere se le loro parole sono della stessa materia delle nostre, se i loro accadimenti possono essere banali come i nostri.
Ma c'è anche la loro vanità, il filtro che la selezione delle mail opera sull'immagine di sé che vogliono restituirci e che riguarda da vicino il problema, tutto noveceentesco, delle percezione del sé.
Quanto coincide quello che siamo con quello che mostriamo di noi? Questa è un'epoca in cui l'affermazione del sé ha trovato nuovi canali, nuovi sbocchi di autocertificazione. Non siamo mai stati tanto autoreferenziali, ma allo stesso tempo tanto ossessionati dalla privacy.
Questo vuole essere semplicemente uno spunto di riflessione, diretto, immediato a portata di click.
Un progetto che non occuperà spazi e musei istituzionali, ma che esisterà solo nel nostro computer, nella nostra posta elettronica. E poi, l'11 novembre, PUFF, come niente, sparirà.
Come quando all'alba la luce dissolve le nostre paure.
WE THINK ALONE è stato commissionato da Magasin 3 Stockholm Konsthall nell'ambito del progetto On Tip of my tongue.
>>> Qui trovate il sito con tutte le informazioni per potervi iscrivere.
Avete ancora poco tempo, cinque lunedì per l'esattezza, per partecipare all'esperimento.
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