In altre parole, a giudicare dal più chiaro dei ritratti che mi sono fatto di me stesso, l'individuo, dopo tutto, non è più individuale di quanto l'atomo sia realmente atomistico.
John Barth in
La fine della strada
Traduzione: Aldo Buzzi
Editore: minimumfax
venerdì 29 aprile 2011
Radio Days
La sera del 31 maggio 2008 tra le 17 e le 18 ho pianto così tanto che credevo non mi sarei più fermata. Eppure ero grandicella, avevo già una figlia di due anni ed ero incinta della seconda senza saperlo.
Ma quando si è spento definitivamente il segnale di Radio Rock FM ho lacrimato come se fosse morto un amico, come se il mio convivente mi avesse lasciato per un'aspirante concorrente del GF, come se in ufficio mi avessero detto che non servivo più (aspetta, forse quello no!).
RFM era stata con me ogni mattina da due anni a quella parte. Ariel e Freak Antoni facevano parte della mia quotidianità ed erano necessari al mio risveglio quanto caffè e brioche.
RFM è stata una delle poche radio, forse l'unica in Italia, non omologata, una radio libera, se ha ancora senso usare questa parola.
Lì si suonava tanto Rock, solo Rock, ma di quello della miglior specie. Qualcuno aveva cercato di liquidarla come una radio per metallari, qualcuno che evidentemente non capiva un cazzo di musica ed era abituato ad ascoltare Lattemiele.
giovedì 28 aprile 2011
Il silenzio è sacro
Perché ogni silenzio è sacro? Perché la parola, salvo in momenti eccezionali, è una profanazione. L'unica cosa che elevi l'uomo al di sopra dell'animale è la parola; ed è anche quella che spesso lo pone al di sotto. La parola - strumento dell'elevazione e della caduta dell'uomo. L'uomo dovrebbe avere la libertà di aprire bocca solo di tanto in tanto. E funzione primaria della società dovrebbe essere lo sterminio dei chiacchieroni. Verso una generalizzazione della Trappa.
Confessione
Va bene, lo confesso. Mi vergogno un po' ma lo confesso: sono un'appassionata di telefilm in giallo, da Colombo a Poirot a Miss Marple, passando per il Giardino dei Misteri. Più il giallo è classico, e più mi piace. Più è British e più mi piace, soprattutto se ambientato negli anni Venti. Apprezzo il mistero, ma ancora di più le atmosfere, le ambientazioni. Ed è qui che sta il nodo centrale della questione. Perché i romanzi gialli, anche quelli della maestra per eccellenza Agatha Christie, non suscitano in me una tale passione? Proprio perché l'ambientazione è si descritta, ma non la si respira un granché. Ho appena finito di leggere Caffè al veleno a Piccadilly di Anthony Berkeley, e inizialmente l'ho trovato un po' noioso, un po' lento. Privo di personalità. Forse perché il protagonista è un tipo un po' insicuro - che suscita comunque molta simpatia - forse perché l'ambiente fa setting ma non atmosfera. All'inizio, per lo meno. Poi il mistero diventa sempre più intricato, i dettagli si accumulano e si intrecciano, e l'istinto investigativo di chi ama un buon giallo viene inevitabilmente portato in superficie.
mercoledì 27 aprile 2011
A questo punto mi ci vorrebbe un bel tè. Non è solo per la bevanda in sé, è una questione di rituale. Senza ovviamente arrivare all'armonia orientale di una vera e propria cerimonia, c'è qualcosa di magico nella preparazione del tè, quando si fa uso di quello in foglia. Si mette l'acqua a bollire, si prende il filtro, lo si riempie coscienziosamente delle foglioline profumate, lo si mette nella teiera o nella tazza, in attesa dell'acqua calda, che sprigionerà il suo aroma. Lo si lascia in infusione il tempo necessario, e poi, in tutta tranquillità lo si sorseggia.
Inoltre io mi riempirei gli armadietti della cucina con i filtri per tè in foglia dalle diverse fogge. E questo, nella sua semplicità, è davvero geniale. Disegnato da Tools Design per Eva Solo.
Inoltre io mi riempirei gli armadietti della cucina con i filtri per tè in foglia dalle diverse fogge. E questo, nella sua semplicità, è davvero geniale. Disegnato da Tools Design per Eva Solo.
Papà, la fede e Bob
SOUNDTRACK: Positive Vibration - Bob Marley
L'Antefatto.
Lunedì mattina. Giardino di casa.
Live if you want to live
(Rastaman vibration, yeah! Positive!)
That's what we got to give!
(I'n'I vibration yeah! Positive)
Got to have a good vibe!
(Iyaman Iration, yeah! Irie ites!)
Wo-wo-ooh!
(Positive vibration, yeah! Positive!)
- Bello, papi chi è?
L'Antefatto.
Lunedì mattina. Giardino di casa.
Live if you want to live
(Rastaman vibration, yeah! Positive!)
That's what we got to give!
(I'n'I vibration yeah! Positive)
Got to have a good vibe!
(Iyaman Iration, yeah! Irie ites!)
Wo-wo-ooh!
(Positive vibration, yeah! Positive!)
- Bello, papi chi è?
- Bob Marley, nana. Non ricordi? Da piccola lo volevi sempre ascoltare, la tua prima parola è stata bob.
- E infatti mi piace, lo andiamo a vedere?
- Non si può è morto un po' di tempo fa ormai. Era molto giovane.
- Ohhhhh e perché è morto?
- Aveva un brutto male al piede, ma ha rifiutato di curarsi perché la sua religione non glielo permetteva.
- La sua religione??? Quale sua religione???
- Quella in cui credeva Bob Marley, la religione rastafari.
- Vuoi dire che non credeva in Gesù?
- No nana, non tutti credono nella stessa religione e nello stesso dio. Alcuni non ci credono affatto. Molte volte dipende dal posto in cui sono nati e dall'educazione che hanno ricevuto
- Ah... Quindi Bob Malley è morto perché non credeva in Gesù!
- Questa può essere un'interpretazione.
Il Fatto.
Lunedì pomeriggio. Battesimo di Pasquetta.
Un invitato si avvicina ignaro alla nana.
- Che bella bambina, come ti chiami?
- Tu credi in Dio?
- Certo che ci credo, e tu nana?
- Io no. Io credo solo in Bob Malley.
Fra meno di due anni sarà obbligata a frequentare il corso di catechismo.
Non so come ne usciremo.
- E infatti mi piace, lo andiamo a vedere?
- Non si può è morto un po' di tempo fa ormai. Era molto giovane.
- Ohhhhh e perché è morto?
- Aveva un brutto male al piede, ma ha rifiutato di curarsi perché la sua religione non glielo permetteva.
- La sua religione??? Quale sua religione???
- Quella in cui credeva Bob Marley, la religione rastafari.
- Vuoi dire che non credeva in Gesù?
- No nana, non tutti credono nella stessa religione e nello stesso dio. Alcuni non ci credono affatto. Molte volte dipende dal posto in cui sono nati e dall'educazione che hanno ricevuto
- Ah... Quindi Bob Malley è morto perché non credeva in Gesù!
- Questa può essere un'interpretazione.
Il Fatto.
Lunedì pomeriggio. Battesimo di Pasquetta.
Un invitato si avvicina ignaro alla nana.
- Che bella bambina, come ti chiami?
- Tu credi in Dio?
- Certo che ci credo, e tu nana?
- Io no. Io credo solo in Bob Malley.
Fra meno di due anni sarà obbligata a frequentare il corso di catechismo.
Non so come ne usciremo.
martedì 26 aprile 2011
Workaholic
Tristemente banale come vivere diventi un'abitudine. Me ne sono resa conto considerando le mie assenze dal lavoro, praticamente nulle. Parlo di assenze per malattia o indisposizione. Le ferie, per fortuna, ancora si fanno. E dire che non sono particolarmente attaccata al mio lavoro, che offre solo una pigra routine, non sono una donna in carriera. Figurarsi quindi quando invece si parla di persone, uomini o donne indifferentemente, che una carriera ce l'hanno. Eppure, li vedi che continuano a vivere proiettati nella quotidianità come se fosse ieri. Non importa se oggi sono stati la vittima designata dell'influenza stagionale, o del mal di gola da primi caldi. Non importa se hanno una voce che spaventerebbero la Creatura del dottor Frankenstein, o un naso che fa una pippa alle cascate Victoria. Loro indefessi si recano in ufficio, perché non possono pensare di starsene a casa, non possono ammettere che sia cosa buona e giusta ascoltare il proprio corpo che chiede un po' di riposo. No, si bombano di antinfluenzali e antipiretici ed entrano in ufficio trascinandosi dietro, a fatica, una colonia di virus che non si vede nemmeno in un laboratorio farmaceutico. Sono i nuovi untori, che pur di non rinunciare a un minuto di riunione, recitano la parte del non-sto-poi-così-male, dovevi-vedermi-ieri e via dicendo. E mentre lo dicono, ti tossiscono in faccia facendoti maledire il momento in cui, quel mattino, hai deciso di uscire dal letto nonostante il potente mal di testa. Tanto poi, dopo la doccia, passerà.
E se fotografando
Quale futuro sognamo per i nostri figli?
Ovviamente uno spera prima di tutto che stiano bene e siano felici.
Ma sotto sotto non c'è nessun genitore che non abbia delle aspirazioni ben orientate per il sangue del suo sangue. Aspirazioni che dipendono in buona parte dal suo vissuto, da quello che è riuscito a fare nella vita, e molto di più da ciò in cui ha fallito, dai suoi sogni, dai suoi desideri, dalle stesse aspirazioni in cui a sua volta è stato cresciuto e plasmato.
Fino a quando queste aspirazioni rimangono tali, niente di male. I problemi cominciano quando invece si fanno ossessioni, quando non si tiene più in considerazione il fatto che il bambino è altro dai suoi genitori, con le proprie preferenze, i suoi gusti e il suo carattere, e che molto probabilmente sarà molto diverso da loro. E se non lo sarà per natura, con altrettanta probabilità sceglierà di esserlo in quella delicata fase di crescita e contestazione che è l'adolescenza.
Tutto questo sermone per dire che in realtà io non ho delle aspirazioni succesful oriented per le mie figlie. Forse perché non sono mai stata ambiziosa, forse perché non mi è mai interessata la competizione anzi me ne sono tenuta sempre ben alla larga, forse perché ho un'indole pigra che non mi ha fatto eccellere in nessuno sport. Certo, so che persone mi piacerebbe che diventassero... Ma penso di essere in grado di accettare il fatto che potrebbero anche non diventarlo mai.
Anch'io però ieri sono caduta in tentazione, vedendo questa scena.
E se il buon giorno si vedesse dal mattino? Però guarda con che scioltezza tiene la macchina... e la precisione con cui scatta poi... certo sarebbe bello se diventasse una passione... e magari anche un lavoro, un giorno...
E poi la madre realista: probabilmente ora schianterà la macchina (non nostra) a terra e ci toccherà pure ripagarla...
Ovviamente uno spera prima di tutto che stiano bene e siano felici.
Ma sotto sotto non c'è nessun genitore che non abbia delle aspirazioni ben orientate per il sangue del suo sangue. Aspirazioni che dipendono in buona parte dal suo vissuto, da quello che è riuscito a fare nella vita, e molto di più da ciò in cui ha fallito, dai suoi sogni, dai suoi desideri, dalle stesse aspirazioni in cui a sua volta è stato cresciuto e plasmato.
Fino a quando queste aspirazioni rimangono tali, niente di male. I problemi cominciano quando invece si fanno ossessioni, quando non si tiene più in considerazione il fatto che il bambino è altro dai suoi genitori, con le proprie preferenze, i suoi gusti e il suo carattere, e che molto probabilmente sarà molto diverso da loro. E se non lo sarà per natura, con altrettanta probabilità sceglierà di esserlo in quella delicata fase di crescita e contestazione che è l'adolescenza.
Tutto questo sermone per dire che in realtà io non ho delle aspirazioni succesful oriented per le mie figlie. Forse perché non sono mai stata ambiziosa, forse perché non mi è mai interessata la competizione anzi me ne sono tenuta sempre ben alla larga, forse perché ho un'indole pigra che non mi ha fatto eccellere in nessuno sport. Certo, so che persone mi piacerebbe che diventassero... Ma penso di essere in grado di accettare il fatto che potrebbero anche non diventarlo mai.
Anch'io però ieri sono caduta in tentazione, vedendo questa scena.
E se il buon giorno si vedesse dal mattino? Però guarda con che scioltezza tiene la macchina... e la precisione con cui scatta poi... certo sarebbe bello se diventasse una passione... e magari anche un lavoro, un giorno...
E poi la madre realista: probabilmente ora schianterà la macchina (non nostra) a terra e ci toccherà pure ripagarla...
domenica 24 aprile 2011
sabato 23 aprile 2011
Sognando un'altra professione
Non so se mi è mai capitato di affermare su questo blog che sarei dovuta essere un architetto. Sarebbe stata quella la professione che mi avrebbe fatto felice, perché provo una sorta di missione per salvare vecchie case che vedo andare allo sfacelo. Mi sarei di certo offerta di approntare pressoché gratuitamente dei progetti per la ristrutturazione di beni pubblici in semi rovina e sarei morta di fame. Ma la sostanza non cambia. Sognando un'altra professione in un grigio pomeriggio pre-pasquale, ecco che cosa ho scovato.
venerdì 22 aprile 2011
Fiabe della Terra
In questo volume sono raccolte nove fiabe, frutto di una lunga ricerca che gli autori hanno realizzato leggendo un numero considerevole di libri, selezionando racconti provenienti da tutte le culture e tradizioni popolari del mondo il cui filo conduttore era il tema della Terra. La Terra, uno dei quattro elementi fondamentali della natura, ma anche la Terra intesa come la propria origine, la propria cultura, quello in cui si crede, il luogo da cui si proviene, fisico o mentale che sia. La Madre Terra dispensatrice di vita che può essere caverna che nasconde tesori, può manifestarsi come spirito di un salice o di una pianta di rosmarino, o trasformarsi in animali sacri come il lupo e il bisonte che rappresentano il simbolo della natura selvaggia e incontaminata.Un libro al femminile, con protagoniste donne, ragazze, dee, principesse, archetipi di figure femminili che lottano e amano e combattono per la loro sopravvivenza e indipendenza. Su tutte lo spirito della Dea Madre, o Madre Terra, che le accompagna nelle loro storie.
Età di lettura: da 4 anni.
Guarda il booktrailer del libro!
Fiabe della terra
Autori: Silvia Forzani e Gianni Toccanella
Illustratore: Brugnolaro F.
Editore: Girotondo
Questo Post partecipa all'Earth Day 2011.
Età di lettura: da 4 anni.
Guarda il booktrailer del libro!
Fiabe della terra
Autori: Silvia Forzani e Gianni Toccanella
Illustratore: Brugnolaro F.
Editore: Girotondo
Questo Post partecipa all'Earth Day 2011.
Vecchia madre
Si svegliò lentamente, anche se in realtà non dormiva mai, una parte di lei era sempre sveglia.
Il sole era pallido, dietro una coltre di foschia che poco aveva a che fare con l’umidità mattutina e molto con l’attività industriale e umana in genere.
Tutt’intorno la gente si spostava su grosse auto nere, lucide e più simili a dei furgoni. Che cosa ci dovevano trasportare? Bambini, forse... No, un bambino alla volta, sembrava.
Se ne andavano tutti i giro senza prestare la minima attenzione a lei, e lei si sentiva di nessuna importanza. Una vecchia inutile, che non teneva il ritmo, se non a costo della propria salute. Si pretendeva che andasse più veloce, per stare al passo delle sempre nuove esigenze, che non si lamentasse e non facesse mai rimostranze. Ma lei non resisteva allo stress e a volte esplodeva. Non lo faceva apposta, aveva a cuore gli altri come un’anziana madre, ma accadeva. Semplicemente sbottava.
Azioni del buonsenso
Cosa sono le Azioni del Buon Senso? Sono quell’insieme di azioni che ognuno di noi può compiere quotidianamente per dimostrare il proprio amore per la natura e per il Pianeta che lo ospita, o magari solo per risparmiare del denaro. Sono azioni di buon senso perchè non è necessario avere un’etichetta per compierle. Non sono azioni di una parte politica, non sono dettate da un’anima ambientalista, animalista, vegetariana o altro ancora. Sono solo frutto del buon senso.
Con queste parole il sito dedicato alla giornata Mondiale della Terra sfida i propri sostenitori a definire un'azione di buonsenso che ognuno potrebbe portare avanti nella sua quotidianità e a comunicarla via web compilando l'apposito modulo. Ovviamente poi bisogna metterla in pratica... Quindi, permettetemi un consiglio. Non sono necessarie prese di posizione eclatanti, se poi non si ha la costanza di portarle a termine giorno per giorno. In fondo basta poco checcevo'?
Io, nel mio piccolo, mi accontenterei di riuscire a:
- spegnere la luce ogni volta che esco da una stanza
- chiudere il rubinetto mentre mi sto lavando i denti
- muovermi di più a piedi... (bè certo adesso è facile, provateci voi con la neve a fare venti minuti a piedi per un caffè)
- non buttare via un quarto della spesa della settimana perché l'ho fatto andare a male
Per fortuna l'azione di buonsenso richiesta è soltanto una... Indovinate quale ho scelto?
Questo Post partecipa all'Earth Day 2011.
Viaggio al centro della terra
La Terra è un gigante malato, ferito da troppo rumore, troppo veleno, troppa avidità. E mentre come sanguisughe voraci ci attacchiamo al suo seno generoso, ci riempiamo la bocca di concetti come energia alternativa e sostenibile, economia sostenibile, ma intanto deliriamo su un nucleare francamente insostenibile.
E se alla parola spettasse il compito di guarire? Se ci bastasse ripetere poche, semplici formule per cancellare le tracce del nostro passaggio? La poesia, l'arte, la musica hanno da sempre il potere di curare le anime ferite. Se funzionasse anche per la Terra?
Se esistesse davvero questa possibilità, allora basterebbe avvicinare le cuffie dell'i-pod al terreno per trasmettergli la parola di Mia Doi Todd, per far sì che la sua melodia ancestrale raggiunga le viscere, il magma, il cuore di questo gigante in cancrena e inizi la sua lenta opera di guarigione.
Non ho potuto resistere
Siamo stati addestrati a vivere una vita di vigliaccheria morale pur continuando a consolarci con l'idea di essere ribelli per natura. Ma in verità nulla ci eccita & nulla ci appassiona; siamo come le pecore a cui spariamo per far posto agli aborigeni, docili fino al massacro.
Richard Flanagan in
Richard Flanagan in
La vita sommersa di Gould
Traduzione di Ettore Capriolo e Alessandra Emma Giagheddu
Editore: Frassinelli
giovedì 21 aprile 2011
Infinito
Mi sminuiscono con le loro definizioni, ma io sono William Buelow Gould, non un uomo meschino o un uomo da poco. Non sono legato a nessuna idea di chi devo essere. Non sono contenuto tra i miei piedi & la terra ma sono infinito come la sabbia.
Richard Flanagan in
La vita sommersa di Gould
Traduzione di Ettore Capriolo e Alessandra Emma Giagheddu
Editore: Frassinelli
Richard Flanagan in
La vita sommersa di Gould
Traduzione di Ettore Capriolo e Alessandra Emma Giagheddu
Editore: Frassinelli
mercoledì 20 aprile 2011
Lo sfizio dell'inutile
Oggi pomeriggio ho fatto un giro per San Babila e Monte Napo. Non per una sfiancante seduta di shopping, sia chiaro, ma perché dovevo andare in Banca a ritirare i soldi per pagare la baby sitter, dal momento che quasi un mese fa mi hanno rubato il portafoglio con annesse carte e non ho ancora avuto tempo di andare a fare la denuncia dai carabinieri.
Bene, come dicevo stavo annaspando in quel gigantesco acquario di pesci rari, dove evidentemente io ero il pesce pagliaccio (sì i miei pantaloni preferiti assomigliano molto a una tuta e sì la felpa con cappuccio completava l'effetto GeinFondaAnniOttanta) e c'era davvero una grande varietà di pinnidi: c'era il PesceMamma fresca di trucco e parrucco e inspiegabilmente depilata con al seguito pesciolino griffato deposto su adeguato passeggino griffato; c'era il PescePierrediModa, che sì le modelle sono un po' in ritardo inventatevi qualcosa; c'era il PesceDonnainCarriera su cui preferirei sorvolare. E i maschi dov'erano? C'erano anche loro, un po' spaesati a dire il vero, nei loro completi grigi da funerale, che i più eleganti mi sembravano i buttafuori degli showroom.
Per evitare di finire risucchiata in uno di quei terrificanti templi della moda dove non appena entri vieni atterrato dallo stesso nauseabondo profumo, quello di Abercrombie & Fitch per intenderci, mi sono rifugiata da Moroni Gomma. Un Paradiso pieno di oggettini deliziosi, assolutamente inutili e per questo irrinunciabili.
Bene, come dicevo stavo annaspando in quel gigantesco acquario di pesci rari, dove evidentemente io ero il pesce pagliaccio (sì i miei pantaloni preferiti assomigliano molto a una tuta e sì la felpa con cappuccio completava l'effetto GeinFondaAnniOttanta) e c'era davvero una grande varietà di pinnidi: c'era il PesceMamma fresca di trucco e parrucco e inspiegabilmente depilata con al seguito pesciolino griffato deposto su adeguato passeggino griffato; c'era il PescePierrediModa, che sì le modelle sono un po' in ritardo inventatevi qualcosa; c'era il PesceDonnainCarriera su cui preferirei sorvolare. E i maschi dov'erano? C'erano anche loro, un po' spaesati a dire il vero, nei loro completi grigi da funerale, che i più eleganti mi sembravano i buttafuori degli showroom.
Per evitare di finire risucchiata in uno di quei terrificanti templi della moda dove non appena entri vieni atterrato dallo stesso nauseabondo profumo, quello di Abercrombie & Fitch per intenderci, mi sono rifugiata da Moroni Gomma. Un Paradiso pieno di oggettini deliziosi, assolutamente inutili e per questo irrinunciabili.
Repubblica
Definizione: 1.Forma di governo caratterizzata dalla elettività e dalla temporaneità delle cariche, oltre che da una limitazione del loro potere; in partic. in epoca contemporanea, forma statuale in cui tutto il popolo elegge i propri rappresentanti; 2. il territorio di uno stato repubblicano e il complesso della sua popolazione.
Applicazione: Questa repubblica ha un karma davvero nero.È doveroso impegnarsi per cambiarlo.
Applicazione: Questa repubblica ha un karma davvero nero.È doveroso impegnarsi per cambiarlo.
Ribellione
Dopo che lei e Morag avevano passato ore e ore a mettere a punto nuove tecniche al violino, a tingersi i capelli e a fare esperimenti inalando i vapori della colla fatata, non avevano raccolto altro che critiche. Quando si erano garbatamente informate da Callum MacHardie, famoso artigiano di strumenti musicali fatati, se poteva creare per loro un piccolo amplificatore elettrico, questi aveva inmmediatamente riferito la cosa ai loro capoclan, condannandole così a lunghe paternali su quale genere di comportamento fosse accettabile da parte di due fatine.
- Va bene passeggiare sui prati - era stato detto loro - e accompagnare a casa i bambini che si sono persi nel bosco. E anche far produrre più latte alle mucche di contadini cortesi. Ma una ribellione giovanile su vasta scala è inammissibile. Quindi andate a casa e comportatevi bene.
Martin Millar in
Fate a new york
Traduzione di Lucia Olivieri
Editore: Fazi
- Va bene passeggiare sui prati - era stato detto loro - e accompagnare a casa i bambini che si sono persi nel bosco. E anche far produrre più latte alle mucche di contadini cortesi. Ma una ribellione giovanile su vasta scala è inammissibile. Quindi andate a casa e comportatevi bene.
Martin Millar in
Fate a new york
Traduzione di Lucia Olivieri
Editore: Fazi
martedì 19 aprile 2011
I profumi dell'orto
Amate cucinare con ingredienti almost-bio ma non avete spazio per un orto tutto vostro, dove coltivare con amore pianticine e pianticelle? Be', però con il vaso portaerbe di Normann Copenhagen, per il design di Jacob Heiberg, potete almeno ritagliare con stile un angolo della vostra cucina a uso giardino d'aromi. Erba cipollina e salvia, o basilico e rosmarino?
La fabbrica di cervelli
La macchina nera si fermò con uno scricchiolio sulla ghiaia del piazzale antistante la Fabbrica. Un uomo in blu dall'aria pomposa scese dal sedile posteriore e insieme a un esiguo seguito di funzionari entrò nell'atrio. La scritta MAP-c, Messa a Punto cervelli, campeggiava dietro la montagna di ricci della signorina alla reception.
<<Signor Ministro, buongiorno. Le chiamo il direttore.>>
Il ministro assentì con un breve cenno del capo.
Il direttore arrivò preannunciato da un susseguirsi veloce di passi.
<<Meno male che è arrivato, signor Ministro. La situazione rischia di sfuggirci di mano.>>
Il direttore e la piccola delegazione ministeriale si appartarono in una sala riunioni al primo piano.
<<Direttore, saltiamo i tecnicismi e arriviamo al dunque. Cosa intende per Anomalia di Rigetto?>>
<<Vede, come sa a diciotto anni i ragazzi vengono sottoposti al trapianto di cervello, con il clone cresciuto in vitro dalla loro nascita e sottoposto esclusivamente a stimoli socialmente accettabili. La percentuale di rigetto è bassissima, e quando si verifica, il paziente viene sottoposto a lobotomia e impegnato per lavori socialmente utili.>> Il direttore parlava in tono concitato e si sfregava le mani sul camice bianco. <<In questo caso, su questi 7 pazienti, non è avvenuto alcun rigetto. Il nuovo organo è stato accolto con successo, salvo poi venire modificato nel comportamento. Gli impulsi elettrici sono riusciti, non so come, ad arrivare alle cellule dormienti.>>
<<Si spieghi meglio, Direttore.>>
<<Le cellule dormienti sono quelle cellule che, grazie a una totale mancanza di stimolazione fin dalla nascita, sviluppano una certa callosità, impermealizzandosi agli impulsi che viaggiano nelle altre regioni cerebrali.>>
<<E perché in questo caso hanno reagito?>>
<<È inspiegabile. I cervelli sono sottoposti ad accurati controlli prima del trapianto. I 7 soggetti non hanno legame di parentela e appartengono ad ambienti sociali diversi. Non c'è spiegazione, ma le conseguenze sono gravissime. Siamo in presenza di 7 cervelli anomali. Anticonformisti, signor Ministro. Pensanti.>>
lunedì 18 aprile 2011
Telesognare
Non so voi, ma fosse per me cambierei casa e/o arredamento ogni due anni. Non potendomelo permettere sono diventata facile preda di programmi come Le case degli altri e Grandi progetti in onda su Sky. Be', ho scoperto che Grandi progetti (Grand Designs) in Inghilterra, dove viene prodotto, è proprio un universo intero. E addirittura si organizza un Grand Designs Live a Londra, che quest'anno si terrà dal 30 aprile all'8 maggio. E c'è una sezione dedicata a coloro che pensano di ristrutturare o costruire da nuovo una casa tutto da soli, cosa che di per sé mi sembra un po' troppo rischiosa, ma sicuramente di grande soddisfazione. Comunque... per chi, reduce dalla settimana del design a Milano, non è ancora sazio di novità e buoni spunti di arredamento è un'occasione da non perdere.
Pillole di pedagogia 1 - La madre inadeguata
Ho cercato di nasconderlo in tutti i modi, soprattutto a me stessa. Sono stata nell'ordine: comprensiva, empatica, frizzante, giocherellona, etica, biologica, educativo-pedagogica, complice. Ma anche severa, castrante, annoiata, stanca, oppressa, nervosa, spazientita, avvilita, eticamente ed ecologicamente scorretta. Non ce n'è, ci sono volte in cui non sono proprio capace di essere una mamma decente. Non so nemmeno se esista una soglia di decenza oltre la quale si può perdere il patentino, quello che ti danno il giorno in cui partorisci, quello intonso in cui non è segnata alcuna infrazione, nessun errore a cui riparare, i tuoi punti sono ancora tutti lì, e ogni cosa ti sembra possibile. Se quella soglia esiste io l'ho già superata. E dire che ogni giorno mi alzo con le migliori intenzioni, ma spesso sono proprio le buone intenzioni a rendere estenuanti le azioni e irraggiungibili i risultati... E poi, in mezzo a tanta stanchezza e frustrazione, quando penso che magari proprio licenziarmi no, ma una bella aspettativa di sei mesi dall'essere madre me la potrei quasi meritare, le parole di Janusz Korczak mi colpiscono come un pugno in faccia e mi ricordano cos'è che continuo a sbagliare, e il solo fatto di rendermene conto mi colloca a metà dell'opera.
domenica 17 aprile 2011
The Record Store Day
Complice un momento di blackout personale e professionale, ho perso un evento che avrebbe potuto cambiare in meglio la mia settimana.
Ieri si è svolta la quarta edizione del Record Store Day, un appuntamento che dal 2008 ogni terzo sabato di aprile celebra in tutto il mondo la rivincita del vinile sul CD, dei piccoli negozi indipendenti sui megastore, la rivincita della Musica sulla Serialità.
In alcuni negozi di musica selezionati - i veri eroi di questa giornata - sono state messe in vendita alcune rarità stampate apposta per l'occasione, delle vere e proprie perle per afecionados destinate a scomparire nel giro di poche ore o a triplicare di prezzo nei giorni successivi.
Padrino di questa edizione, Ozzy Osbourne, ma sono in molti ad aver aderito all'iniziativa prestando il loro volto, da Bruce Springsteen a Michael Stipe e Tom Waits.
Se volete accaparrarvi uno di questi tesori affrettatevi a visitare il sito ufficiale dell'evento.
Per quanto mi riguarda, il concerto londinese dei Pink Floyd a Londra del ’67, i due live degli AC/DC e la raccolta di cover dei Foo Fighters basterebbero a compensare la mia autostima perduta.
sabato 16 aprile 2011
venerdì 15 aprile 2011
Cameretta prediletta
La cameretta di mia figlia non è esattamente come qualcuno se la aspetterebbe. Per motivi che mi sembra noioso stare qui a spiegare, non ci troverete nessun colore pastello: niente azzurro o rosa , niente verde salvia pallido, giallino o via dicendo.
Le pareti sono di un deciso color giallo banana (non conosco un termine più tecnico per descriverlo, ma mi pare che possa rendere l'idea), l'armadio è un color arancione scuro. Poi ci sono il lettino color panna e la fantastica Deskhouse bianca, con annesso sgabello Ikea bianco.
Vedendo questo meraviglioso letto a castello - che funziona
Le pareti sono di un deciso color giallo banana (non conosco un termine più tecnico per descriverlo, ma mi pare che possa rendere l'idea), l'armadio è un color arancione scuro. Poi ci sono il lettino color panna e la fantastica Deskhouse bianca, con annesso sgabello Ikea bianco.
Vedendo questo meraviglioso letto a castello - che funziona
giovedì 14 aprile 2011
Autunno
Erano ore che aspettava. Quel maledetto telefono sembrava morto.
Alberta si accese un'altra sigaretta e inspirò come se volesse punire i propri polmoni.
Lo sguardo andava involontario verso l'apparecchio scuro sul mobile accanto all'ingresso. Dal divano guardava il cordless, misurando con accanito rancore la distanza che le avrebbe permesso di rispondere con il dovuto ritardo. Se solo quell'affare avesse suonato.
Si alzò e girò intorno alla poltrona, prima di lasciarsi sprofondare sulla sua seduta morbida.
La mano con la sigaretta dondolava al di là del bracciolo e gli occhi fissavano le foglie rosse di un albero nel sole ramato d'autunno.
Sarebbe stata una giornata splendida per essere felici. Se solo quel telefono avesse dato segni di vita.
Girò la testa di scatto verso l'apparecchio. Forse avrebbe potuto chiamare lei. No, non c'era storia. Avrebbe fatto meglio a uscire nell'ultimo tepore autunnale e lasciare che il telefono facesse la sua scena muta per una casa vuota.
Afferrò la giacca di pelle e chiuse il telefono in casa con quattro mandate decise.
Il viale era cosparso di foglie. Foglie morte, pensò Alberta, eppure sembravano così vive nel loro giallo accesso.
Poche macchine disturbavano il fruscio dei suoi passi.
Deputato
Definizione: Chi è stato scelto per un compito da espletare da solo o con altri secondo un preciso mandato; in partic., membro della Camera dei deputati, del Parlamento europeo e del consiglio regionale
Applicazione: la Camera dei deputati ha approvato la legge sul processo breve, rinunciando di fatto al proprio mandato di rappresentanza del popolo italiano tutto, compresi i votanti di centro destra, che con questa legge si troveranno in un paese in cui la propria sicurezza e quella dei propri figli non sarà più tutelata, perché anche i reati di omicidio colposo e strage arriveranno in breve alla prescrizione. Complimenti ai deputati.
Applicazione: la Camera dei deputati ha approvato la legge sul processo breve, rinunciando di fatto al proprio mandato di rappresentanza del popolo italiano tutto, compresi i votanti di centro destra, che con questa legge si troveranno in un paese in cui la propria sicurezza e quella dei propri figli non sarà più tutelata, perché anche i reati di omicidio colposo e strage arriveranno in breve alla prescrizione. Complimenti ai deputati.
Cavallo bianco
Trovato cavallo bianco. Ancora disperso cavaliere dall'armatura scintillante. Le autorità temono il peggio.
mercoledì 13 aprile 2011
Sulla via della buddità
SOUNDTRACK: Dancing Queen - Abba
- Nana hai visto? Quei due sono arrivati primi a una gara di ballo. Non sono stati bravi? Non sei contenta per loro?
- No, nonna.
- In che senso "no"?
- Io preferirei arrivare seconda. Quando arrivi primo che cosa ti rimane alla fine? Ti si riempie la testa di applausi e non riesci più a pensare. Come quando guardo troppi cartoni, non riesco a riflettere, invece se ne vedo pochi riesco a pensare a Candy, all'asilo, alla natura....
Ora, abbiamo due possibilità: o mia figlia vivrà una vita felice al riparo dalle insidie della competitività sfrenata e performante, o compiuti i quindici anni si trasferirà in un kibbutz nel deserto del Negev.
Propendo per la seconda.
Oggetto del desiderio
Ce l'ho fatta. Prima ho approfittato di una gita a Torino per passare a prendere la Deskhouse da Yellowbasket, in via Saluzzo. Ma ahimè il negozio fa orari particolari, e il sabato pomeriggio sono chiusi. La delusione è stata massima, ma sapevo di poterla ordinare tramite Internet, quindi la delusione non si è trasformata in disperazione. Anche perché avrei avuto solo una settimana di tempo per trovare un regalo alternativo. Domenica sera, di ritorno a casa, ho subito eseguito l'ordine on-line e tre giorni dopo il pacco era a casa mia. Regalo piaciuto, anche se ora dovrò corredarlo di uno sgabello adeguato. Questa volta rigorosamente targato Ikea.
martedì 12 aprile 2011
Rannuvolare
Definizione: Coprire di nuvole fig. Oscurare, turbare. v. intr. pronom. rannuvolarsi
Applicazione: Non vorrei che il mio umore avesse contribuito a rannuvolare il cielo. Urge Peanuts immediatamente. Incredibile lo stretto legame tra dentro e fuori. A questo proposito suggerisco un bellissimo racconto di Hermann Hesse, che si intitola appunto Innen und Aussen (Dentro e fuori). Buona lettura.
Applicazione: Non vorrei che il mio umore avesse contribuito a rannuvolare il cielo. Urge Peanuts immediatamente. Incredibile lo stretto legame tra dentro e fuori. A questo proposito suggerisco un bellissimo racconto di Hermann Hesse, che si intitola appunto Innen und Aussen (Dentro e fuori). Buona lettura.
Della fotografia, dei sogni, della malinconia
Ci sono giorni in cui ogni dettaglio che prima davo per scontato sembra sfumare tra le mie dita e i frammenti di ciò che era si ricompongono in un puzzle che non riesco più a decifrare.
In questi giorni preferisco estraniarmi e far finta che tutto ciò che non riconosco della mia vita faccia parte di un sogno parallelo.
La casa in primavera
Ci sono colori che si associano automaticamente alla stagione di mezzo, dopo il freddo dell'inverno ma prima del caldo esplosivo dell'estate. Ebbene, il verde menta e il rosa pallido, per me, sono due di questi colori, legati forse a ricordi d'infanzia non più così chiari alla mente, evocativi di momenti di tiepido sole.
Le caraffe termiche per il tè di Stelton, per il design di Erik Magnussen, propongono tra i molti altri questi colori pastello, per rinnovare l'arte del ricevere. Se deve essere vostra, e subito, potete trovarla su Finnish Design Shop. Per chi ama invece i colori decisi in ogni stagione, segnalo un magnifico pistacchio o un rosso evergreen.
lunedì 11 aprile 2011
Fiducia
Definizione: 1. Affidamento che si fa su qlcu. o qlco.; attesa ottimistica di qlco. 2. credito, stima || di f., di cui ci si serve abitualmente e su cui si fa completo assegnamento
Applicazione: Quanto è destabilizzante constatare che qualcuno di affettivamente vicino potrebbe non avere alcuna fiducia in te? Dovremmo imparare a dimostrare più spesso la considerazione che abbiamo degli altri. Sarebbe rassicurante e rappacificante.
Applicazione: Quanto è destabilizzante constatare che qualcuno di affettivamente vicino potrebbe non avere alcuna fiducia in te? Dovremmo imparare a dimostrare più spesso la considerazione che abbiamo degli altri. Sarebbe rassicurante e rappacificante.
domenica 10 aprile 2011
Dolcetti da fiaba
Il pensiero corre subito ad Hänsel e Gretel, quando si guardano le creazioni incredibili di Carmel Creations, la neonata azienda di Tania Peira, che produce caramelle e dolcetti con creatività . Interamente fatte a mano con prodotti selezionati di alta qualità, le Carmel Creations sono completamente edibili perché realizzate con biscotti, caramelle gommose, gelèe, ginevrine, marshmallow, liquirizie e zuccheri colorati.
Elogio della lentezza
Internet è meraviglioso! Mi affascina constatare come la moderna tecnologia sia utilissima a scovare perle di antichità artigianale. Ho trovato infatti una tipografia molto speciale, in un angolino dell'East London, si chiama A Two Pipe Problem e stampano tutto a mano, con le lettere di legno, proprio come un tempo. Inutile dire che gli oggetti che realizzano hanno il sapore dolce della passione, dell'attenzione al dettaglio e della qualità. Insomma, del vero artigianato.
Quando mi imbatto in professioni del genere, penso automaticamente di avere sbagliato tutto nella vita. Non sono fatta per l'ufficio, la fretta le scadenze improrogabili, le gerarchie. No, vorrei un lavoro in cui poter combinare arte e mestiere, creatività e praticità, perché è da lì che parte la bellezza, dalla lentezza, da cui deriva la capacità di gustare il proprio tempo. "Per non scoprire alla fine della vita di non avere vissuto."
sabato 9 aprile 2011
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