Ricordo mio padre con la Nikon in mano.
Ricordo il suo pudore mentre cercava l'inquadratura giusta, attento a non disturbare.
Ricordo che mi chiedevo cosa ci trovasse di interessante nei miei giochi, che erano solo miei e non dovevano interessare occhi estranei, soprattutto adulti.
Ricordo le sue lunghe sessioni in camera oscura, quella ricavata nello sgabuzzino, luogo di misteri alchemici mai completamente svelati. Se tornassi indietro gli chiederei di svelarmi tutto, anche il più piccolo trucco, perché, solo dopo me ne sono resa conto conto, i suoi ritratti tiravano fuori la poesia da chi non immaginava di possederla. Ricordo le sue stampe, filtrate da sfumature acide così tipicamente anni Settanta, ma che all'epoca mi sembrava collocassero i suoi soggetti - in particolare me - nella stessa dimensione del sogno.
Cosa rende speciali le foto con i bambini? Forse il fatto che congelano un momento che, lo sappiamo bene, sarà irrecuperabile. Non c'è minuto che non lasci una traccia sul viso dei nostri figli. Una mattina ti svegli e sono già diversi da come li avevi lasciati la notte prima. I loro gusti cambiano, cambia il loro modo di parlare, la loro voce, i gesti che fanno, i vocaboli che usano. E la tua memoria stenta a trattenerli. La fotografia ci aiuta a recuperare quella magia che abbiamo perso per un soffio, le espressioni che adesso ci sono estranee, quando solo poco tempo fa ci erano così familiari. Le fotografie recuperano il senso della loro storia, che è inevitabilmente connessa alla nostra.
Le fotografie che abbiamo pubblicato sono di
Katy McDonnell
Lee Clower
Malin Ngoie
Richard Burns
Helen Marsden
Allison Cottrill
Wylie
Le illustrazioni invece sono di Malin Gyllensvaan e Keeley Sheppard
Trovate molto altro sul sito di BonbonKids.
che meraviglia questi ricordi del tuo papà...
RispondiEliminabuttare fuori i ricordi è l'unico modo che ho per trattenerli.
Eliminagrazie.