L'amore è... letteratura

IO. ODIO. LE. STORIE. D'AMORE! Ebbene sì, l'ho detto. Mi infastidiscono. A meno che... non ci sia di mezzo della letteratura. E allora subito l'amore diventa un mero pretesto per parlare di umanità, relazioni, sentimenti (buoni o cattivi), pensieri, paure, gioie...
L'amore parla di noi, la letteratura parla di noi. Ma non mi piace dare troppa importanza né all'una né all'altra cosa. Ciò non toglie che siano importanti, entrambi, per esseri umani della mia specie (perché ci sono anche gli essere umani di un'altra specie, quelli disumani, che non sanno che farsene né dell'amore né della letteratura.)

Questo mio sentimento avverso per le storie d'amore mi porta a detestare oltre misura la festa di San Valentino, che mi vanto di non aver mai festeggiato. Da adolescente/giovincella la odiavo probabilmente perché non avevo nessuno con cui condividerla, ma mi piace pensare che invece fosse perché ero diversa. Cioè, dal mio egocentrico ed eccentrico punto di vista, superiore, migliore. Come me nessuno mai, insomma. Oggi, da adulta, la odio perché la trovo vuota e insignificante, perché l'amore, che sia di coppia, filiale o cosmico, appartiene alla vita. Appartiene a tutti i giorni. E non c'è bisogno di tante finte smancerie per far credere agli altri che siamo felici.
Però... ecco che c'è un però.
Il 14 febbraio quest'anno assume un significato speciale, se glielo vogliamo dare. Un significato da cui può nascere della letteratura, perché 14 è il numero dell'anno. O no? Sì, questo è innegabile. E allora trovo davvero simpatica l'iniziativa di Officina letteraria, che per il tanto odiato giorno organizza uno speed date letterario, che ha chiamato Cime Pretestuose.
Ecco spiegato perché ve ne parlo in anticipo. Perché siete ancora in tempo a iscrivervi per condividere con qualche sconosciuto il vostro amore per i libri. E se da cosa nasce cosa... io non voglio saperne NIENTE!
Enjoy and read on!