"Boeri, tuffati sempre in luoghi fantastici" |
Ecco dopo qualche peripezia il momento è arrivato.
Oggi spediremo le nostre facce all'Assessore alla Cultura Stefano Boeri.
"Egregio Assessore Boeri o gentile Stefano, come preferisce Lei,
siamo due donne che hanno il privilegio di stare da entrambe le parti della barricata: amiamo i libri e lavoriamo per i libri. Purtroppo facciamo parte di quel cospicuo esercito che si riunisce sotto il vessillo dei Precari dell'Editoria, per quanto riguarda una di noi, e sotto quello dei Prigionieri dell'Editoria, quelli cioè che non possono trovare un altro posto, se non accettando un contratto di precariato (fasullo), per quanto riguarda l'altra. Ma la nostra non è una fede, né tantomeno una scelta mercenaria al servizio del miglior offerente. Anzi, la nostra non è proprio una scelta, ma una condizione che ci è stata imposta e che negli ultimi tempi si sta colorando delle sfumature del grottesco.
Non mi voglio dilungare su questioni e recriminazioni che Lei di certo già conoscerà, non le ricorderò ancora una volta che mettere gli operai del libro in condizione di dover accettare contratti di lavoro illegali a condizioni svantaggiose per loro stessi soffoca tutto ciò di cui di fatto si nutre un lavoro editoriale che si rispetti: Passione, Ricerca, Idee.
Ci limiteremo a mostrarle le nostre #faccedalibro, i volti di coloro che si sono uniti a noi in una protesta silenziosa, ma non per questo meno efficace, in concomitanza con il Festival Writers che si è svolto ai Frigoriferi Milanesi lo scorso 24-25 novembre.
In quell'occasione abbiamo dato un volto alla Milano che ama leggere, che crede che la poesia di un semplice gesto, quello di tenere in mano un libro, non possa essere svenduta.
Deprimere le aspettative e quindi anche gli innumerevoli talenti di centinaia di "lavoratori della conoscenza" ucciderà la Cultura di morte naturale (mi perdoni l'ossimoro), dove per Cultura si intende la libera circolazione e fruizione delle idee, che poi è alla base di qualsiasi progresso.
Noi, insieme alle persone che si sono prestate al gioco, siamo qui per chiederle di fare qualcosa, di compiere un gesto forte e simbolico per restituire i libri, la letteratura, la cultura al loro legittimo proprietario: la Città.
Le chiediamo di inviarci un segnale il 22 gennaio, in occasione dell'incontro pubblico che si svolgerà a Palazzo Reale tra precari dell'editoria, editori e sindacati.
Perché leggere un libro è un atto di fede nel futuro."
Non pretendiamo di cambiare il corso delle cose, ma di lanciare un segnale, unirci a modo nostro al coro di coloro che si sono messi in prima linea per combattere il proliferare di un malcostume che azzera e umilia i talenti, che sottintende che la professionalità non ha prezzo, nel senso che non gliene viene riconosciuto uno, come Davide Calì magistralmente ci ricorda in questo post su FrizziFrizzi.
Sto parlando della Rete Redattori Precari che si fa portavoce dei tanti professionisti che lavorano nell'editoria senza contratto, editor, traduttori, correttori di bozze, illustratori e grafici.
Lo facciamo a modo nostro, con la fotografia e le parole.
Se ci seguirete sui nostri canali IG, facebook e twitter (con l'hashtag #boeri4books) da oggi fino al 22 gennaio, giorno dell'incontro a Palazzo Reale, pubblicheremo una o più #faccedalibro con il loro messaggio.
Partecipate e condividete. Perché lavorare con e per i libri non è un mestiere che può fare chiunque mescolando il risotto (a me è stato detto così), ma è frutto di competenza, passione, ricerca, sensibilità. Senza queste caratteristiche è difficile realizzare un buon prodotto. E ogni volta che viene pubblicato un libro brutto e senza qualità, da qualche parte un cervello si spegne...
Sto parlando della Rete Redattori Precari che si fa portavoce dei tanti professionisti che lavorano nell'editoria senza contratto, editor, traduttori, correttori di bozze, illustratori e grafici.
Lo facciamo a modo nostro, con la fotografia e le parole.
Se ci seguirete sui nostri canali IG, facebook e twitter (con l'hashtag #boeri4books) da oggi fino al 22 gennaio, giorno dell'incontro a Palazzo Reale, pubblicheremo una o più #faccedalibro con il loro messaggio.
Partecipate e condividete. Perché lavorare con e per i libri non è un mestiere che può fare chiunque mescolando il risotto (a me è stato detto così), ma è frutto di competenza, passione, ricerca, sensibilità. Senza queste caratteristiche è difficile realizzare un buon prodotto. E ogni volta che viene pubblicato un libro brutto e senza qualità, da qualche parte un cervello si spegne...
"Solo con i libri attraverso il bosco senza paura" |
Ecco la mia Faccia da Libro
RispondiEliminahttp://operaidelleditoriaunitevi.wordpress.com/2013/01/14/sono-anchio-una-faccia-da-libro/
grazie caro denisocka per averci messo la faccia. Se tutti facessero come te si potrebbe parlare di un vero movimento che parte dal basso e che non coinvolge solo gli addetti ai lavori. Perché poi la sopravvivenza della cultura riguarda un po' tutti, no? Siccome hai il merito di aver aperto la strada, la tua sarà la prima #facciadalibro a essere pubblicata sui nostri social.... Felice?
EliminaGrazie Giovanna, passerò da te sicuramente. Un abbraccio
RispondiEliminaEccomi presente precaria dell'editoria da anni io come grafica. Con anni di contratti prima in co.co.co e poi con finti contratti mascherati da P.iva.
RispondiEliminaMi unisco alla vostra lettera.
Elena, so che sei dei nostri. La lettera è partita. Vediamo cosa succede.
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