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mercoledì 6 luglio 2011

Note Amarcord

Luglio sarà un mese al rallentatore. E non perché l'ho deciso io ma per sua stessa conformazione spazio-temporale. Innanzitutto il caldo rallenta ogni cosa, soprattutto i miei movimenti. Poi sono confinata in un piccolo paesino della Liguria senza alcuna possibilità di connessione se non per interposta persona. Potrei qui aprire una parentesi graffa (quella che sta più esterna di tutte, che le raccoglie, la mamma delle parentesi) su quanto la velocità della rete ci consumi, su quanto i rapporti al tempo dei social network siano annichiliti, snaturati, sviliti. Ma direi una bugia. La verità è che internet mi manca da morire e ho già avuto qualche seria crisi di astinenza. Per fortuna passo tutto il tempo a mia disposizione con il sangue del mio sangue, la mia dolcissima prole, che mi ricorda costantemente quanto l'attitudine al FARE non sia proprio innata in me a favore dell'attitudine all'INTELLIGERE. Fatto sta che mi devo dare una mossa, quindi sotto con castelli di sabbia, corse, nuotate e tuffi. Ma anche tutto questo fare è lento, ha i suoi tempi, necessita delle sua soste e soprattutto trova in se stesso la propria motivazione. Non faccio per guadagnare, per ottenere approvazione, per compiacere, perché devo. Faccio per il gusto di esserci qui ed ora. E paradossalmente non c'è niente di più ozioso.
In tutta questa lentezza ho inaugurato una sezione virtuale (o forse mentale) AMARCORD, dedicata completamente al ricordo e alla nostalgia che lo prende a braccetto.
La prima operazione AMARCORD riguarda i libri. RI.leggere un libro che mi ha segnato e che mi lasci addosso una sensazione simile a quella di quando indossi un abito vintage. Sai che è già stato usato ma pensi che questa volta vivrà una vita diversa grazie a te, non importa se migliore o peggiore. Il mio libro AMARCORD di luglio è Full of Life di John Fante. Il perché è una cosa piuttosto personale, ha a che fare con l'attesa, il vivere sospesi, le giornati in cui pur non accadendo nulla accade tutto.

Per quanto riguarda la musica, bè non ho dubbi, il disco del mese è Rid of me di PJ Harvey per la sua secchezza asfittica e il suo rumore come di ossa rotte.

Anche se, devo ammetterlo, se ne avessi la possibilità non esiterei a procurarmi una copia di qualche Bimbo Mix, preferibilmente quello che conteneva Voulez-vous dancer dei Ricchi e poveri che mi ricorda tanto le mie lezioni di sci in Trentino (ricordo tipicamente estivo, sì sono una schizofrenica delle rimembranze).















Per il cinema purtroppo al momento devo rimandare le suggestioni perché non dispongo di supporti tecnologici adeguati.
Per il design non devo andare troppo lontano: in casa ho la seggiolina rossa per bambini anni settanta della Kartell, ma anche avere le penne profumate 10 colori Biribiro mi renderebbe estremamente felice.


















Per ora basta così. Anzi no. Vorrei riuscire a parlare per un giorno intero in rima, che non sarà amarcord ma divertente lo è di sicuro.
Questo non ha certo la dignità di un Summer Manifesto (qui e qui quelli molto più poetici di Marta e Zelda). Forse potrebbe essere tutt'al più una nota a margine del mese di luglio. O magari di questa settimana, che i programmi a lungo termine non li ho mai saputi fare.
Intanto vado a schiacciare i semi dei tigli, il rumore che fanno sotto le scarpe mi fa impazzire.

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