Ora so perché mi ha sempre affascinato il collage.
Perché nel collage ogni particolare che originariamente aveva fatto parte di un tutto trova una nuova collocazione, che in alcuni, fortunati casi può ridonargli dignità.
Non è vero che possiamo essere in un modo solo per tutta la vita. Tu sarai sempre quello serio e tu quello vigliacco. Tu quello timido e tu, là in fondo, quello a cui non frega niente di nessuno.
Mettendoci in gioco e abituandoci a decontestualizzarci, possiamo essere un giorno spavaldi, un giorno paurosi, un giorno innamorati e l'altro cinici e disincantati. Divertendoci a infrangere le aspettative che gli altri hanno su di noi potremo essere più liberi. Le catene che ci opprimono di più, alla fine, sono quelle che ci costruiamo da soli.
Ho sempre diffidato delle persone tutte d'un pezzo.
Meglio essere composti da una moltitudine di pezzi e mostrare di volta in volta quello che ci piace di più.
* il collage fa parte di un progetto in progress. quando sarò sicura che non si tratta di una cosa stupida-inutile-pericolosa-imbarazzante, ve ne parlerò. in ogni caso a breve...
Bellissimi i collage, liberatori, creativi, fantastici nel senso letterale del termine. Un mia amica ne fa di eccezionali, io invece non riesco, in fondo cerco sempre uno schema... chissà forse perché non riesco a lasciarmi andare!
RispondiEliminabaci
in realtà il collage è anche uno schema di significato. io sono istintiva nella scelta dei pezzi, ma li compongo secondo uno schema preciso, che poi dovrebbe essere il messaggio finale, non sempre recepito da chi guarda nel modo in cui l'hai concepito. ma questo è il bello dell'espressione artistica.
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