giovedì 30 maggio 2013
Due parole su un libro
Siamo nell'Inghilterra rurale, lontano dal fragore e dalla mondanità di Londra, siamo a Pagford, che nel suo piccolo rispecchia tutte le paure, le ipocrisie e i fallimenti di una società diffidente nei confronti del nuovo e del diverso. Non fermiamoci, però, di fronte al fatto che Rowling descrive la società inglese, perché basterebbe italianizzare i nomi di personaggi e luoghi e la situazione sarebbe altrettanto credibile.
L'evento che sgretola, piano piano, il velo di perbenismo che nasconde segreti e meschinità è la morte improvvisa di Barry Fairbrother, membro del consiglio locale, che si batteva per la tutela del quartiere popolare dei Fields.
La sua morte sembra dare maggiore orza alla fazione opposta, ma solo le elezioni per sostituirlo nel seggio lasciato vacante potranno dirlo con certezza. Nel frattempo, le vite dei protagonisti si intrecciano in una narrazione sapiente,che riesce a dare vita a personaggi tanto credibili da farli uscire dalla pagina. O da farci entrare noi che leggiamo. Soprattutto quando ci mostra la rabbia dei personaggi adolescenti, i loro atteggiamento di rifiuto e il loro bisogno di attenzione e comprensione.
Come al solito non dirò nulla di più sulla trama, perché odio i riassunti. Basti solo il fatto che in più di un'occasione questo romanzo mi ha fatto piangere. Forse non significa molto per un vero critico, ma io non sono un vero critico.
Enjoy!
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Sono lì che annuso questo libro da lontano da mesi: l'ho messo nella lista (un bel po' lunga visto che riesco a leggere pochissimo) dei libri per l'estate, ma avevo un filo paura di avvicinarmici nel modo sbagliato, ovvero con una cicatrice a saetta sulla fronte... Se mi rassicuri tu ci provo!
RispondiEliminaEcco, non aspettarti Harry Potter. Il ritmo non è incalzante, tranne alla fine. E' un libro da godersi, da assaporare, che ti permette di entrare in intimità con i personaggi, anche se è un'intimità sgradevole, a volte. Credo che sia un libro che fa pensare, soprattutto le mamme che temono l'adolescenza dei loro figli, come me. ;) Io lo consiglio, ma dimenticati che è l'autrice di Harry Potter. Certo, però, che di ragazzini questa sa scrivere.
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