Mi chiedo come il tempo possa essere così avaro e allo stesso tempo così generoso di promesse, di baci, di risate.
So che domani le mie parole scorreranno veloci, rotolandovi addosso: è tardi dobbiamo andare, corri, hai preso la cartella?, quanto tempo ci metti a infilarti le scarpe?, e bevilo questo latte che dobbiamo uscire.
Ma stasera vi posso ascoltare, parlare senza repliche, amare senza condizioni. Posso essere me stessa, quella che credevo sarei stata con voi ogni singolo istante. Che poi è vero che troppi ideali fanno male e incasinano la vita.
Allora vi chiedo scusa per tutte le volte che sono stata sorda, per tutte le volte che ho imposto senza chiedere, che non ho sorriso quando potevo, per le volte in cui non ho avuto voglia e non ci ho nemmeno provato. Vi chiedo scusa ma davvero non so come potrei essere diversa.
La porta che ci separa mi lascia arrivare i vostri respiri, voi continuate a dormire, e io domani avrò ancora addosso le vostre speranze diligentemente infilate nelle tasche. Potrei cercare di farne cadere qualcuna a terra con nonchalance, ma voi ve ne accorgereste di certo. In fondo è il vostro compito non permettere che io perda mai la speranza.
Oggi sono stata avara di sogni.
Ma domani giuro farò meglio, saprò fare di meglio quando accenderò la mia mattina dei vostri sorrisi.
Bellissimo post. Potrei (e vorrei) averlo scritto io. Hai un gran talento. E grande cuore
RispondiEliminaCrinico
grazie cara Crinico, non sai quanto le tue parole mi facciano bene. In un momento di bilanci, arrivano come un balsamo ad ammorbidire le mie crisi. Un abbraccio.
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