venerdì 20 gennaio 2012
Sì, viaggiare
Noi pendolari, categoria bistrattata dai trasporti, incompresa dai colleghi, snobbata dagli amici, siamo una community inconsapevole. Ci vediamo tutti i giorni, sempre più o meno sugli stessi treni, compagni di sventure che non si rivolgono neanche la parola, punti di riferimento nei momenti di smarrimento spazio-temporale. Mi è capitato più volte di credere che avrei perso il treno (pendolare anomala, sprovvista di orologio, fino a ieri) poi, in metropolitana, intravedere una faccia nota mi ha riportato alla calma: se lui/lei non corre, posso prendermela comoda anch'io.
E poi, l'attesa sul binario, la sera. Queste facce fanno parte della mia vita anche se condividiamo solo il treno: i due amici con il monopattino in spalla, la signora dalle calze improbabili, i "ragazzini" con spiccato accento cremonese e, last but not least, il ragazzo alto, alto che assomiglia a Paul Bettany. Lui, un piacere per gli occhi.
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