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mercoledì 8 febbraio 2012

Welcome to my place

Julie de Waroquier ha ventidue anni. E se non facesse le foto che fa, questo sarebbe un buon motivo per avercela con lei.
Per fortuna il luogo dove mi ha condotto con la sua mano sapiente e incantata non ha niente a che vedere con le umane debolezze. Nel suo universo parallelo tutto sembra prendere vita grazie a un soffio di rugiada. Quelle che si intravedono non sono forme umane, ma figure mitologiche, destinate a chiamarci a sé per godere di una nuova Atlantide, di una Terra Promessa dove non esiste nulla al di fuori della bellezza.

welcome to my place

Julie non dipinge il mondo reale. Lo dipinge come vorrebbe che fosse. 
all my fraily hopes
O come lo vedrebbe un bambino.
butterfly

cross the line
I suoi scatti onirici ci ricordano che se non vediamo la bellezza dentro di noi, nessun altro lo farà.
fascination: Narcisse
Che il candore dell'anima può abbagliare gli antri più oscuri.
frozen souls
Che l'immaginazione ti può portare lontano da te stesso.
gone with the fairy tales
O riportarti con le mani nella terra.
once upon a time
Che il viaggio è più bello se fatto da soli.
the voyage
Che il peso della consapevolezza ti può schiacciare, ma può produrre anche suoni sublimi.
the weight of groans

Che se non ti senti a tuo agio nel mondo, non è detto che non ci sia un angolino tagliato su misura per te.
L'importante è non smettere mai di cercarlo.

I don't fit this world - serie di cinque foto



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