Definizione: 1 Sentimento di colpa o di umiliante mortificazione che si prova per un atto o un comportamento, propri o altrui, sentiti come disonesti, sconvenienti, indecenti; estens. senso di disagio che si prova nei riguardi di qlcu. o qlco. che si teme possa sminuire la considerazione degli altri. 2 Senso di impaccio, di timore dovuto a timidezza o ritrosia 3 fam. Disonore, infamia; persona che è causa di disonore; fatto o situazione disonorevole o che suscita indignazione ||che vergogna!, vergogna!, escl. usate per esprimere biasimo, riprovazione, indignazione 4 (al pl.) Organi genitali.
Applicazione: Credo che non ci sia parola parola più adatta per descrivere quello che la gran parte degli italiani prova in questo momento. O almeno credo. Vergogna è quello che provo io di fronte al mondo per il fatto di vivere in un Paese che non sa imparare dai propri errori e che crede che Senso Civico sia il numero che ha fuori della porta. Mi vergogno per i fantocci della politica, che di vergogna invece non ne provano mai. Be', ho una notizia per voi, fantocci: iniziate a provarne.
La colpa è vostra se il paese va a puttane (letteralmente), mangiate con i nostri soldi, campate sull'ignoranza che voi stessi contribuite ad alimentare con le vostre parole vuote, che fanno eco alle vostre teste e alle vostre idee. Vuoti come fantocci. Non valete niente e credete che noi qui in basso non ce ne accorgiamo. Andate a casa, e come i bambini della scuola materna sedetevi sulla seggiolina nell'angolo a pensare ai vostri errori, sempre ammesso che siate in grado di usare la scatola che avete in mezzo alle orecchie. Chi ha più di 65 anni: a casa, ma senza i nostri soldi a scaldargli il culo. Per fare politica in questo paese bisognerebbe sostenere un esame sulla costituzione, perché non me ne faccio niente di gente che ci giura sopra e poi ci sputa dentro.
Vergogna dovete provare. Non è ammesso altro in questi giorni di lutto nazionale. E proviamo vergogna tutti, anche noi elettori, perché ci siamo lasciati prendere per il culo per la milionesima volta. Il Paese è nostro, di tutti. Ancora non lo abbiamo capito che è solo per mezzo del voto che lo possiamo guidare?
Be', io mi vergogno di vivere in un Paese dove il bene comune non conta nulla per nessuno, dove si crede ancora che il proprio orto possa dare frutti migliori (e chissenefrega degli altri) quando tutto intorno il terreno è marcio. Ho una notizia anche per voi: quell'orto ha vita breve.
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