Oggi sono felice perché è tornata a trovarci Cecilia Ramieri,
che non è solo un'artista piena di talento ma è anche attenta all'universo dei bambini e a come valorizzare le loro potenzialità espressive.
Insomma, per quanto è brava, spero proprio che il nostro diventi un appuntamento fisso.
L'ultima volta ci aveva svelato i segreti dei Laboratori Metodo Bruno Munari® .
Oggi ci parla della sperimentazione che sta alla base di qualsiasi processo creativo,
una sperimentazione che, come diceva Munari,
"non deve essere finalizzata, casomai si finalizzeranno i risultati".
©Cecilia Ramieri |
Come vi ho accennato qui, ho iniziato a fare laboratori appena terminato il mio corso di studi di Illustrazione.
Incoraggiata da una mia ex insegnate ho steso un progetto che ho mandato all’ufficio infanzia del comune della mia città.
Poco dopo, con mia grande sorpresa e insieme con una piccola schiera di aspiranti al posto di “esperto di laboratori”, sono stata convocata in quell’ufficio: potevamo presentare un progetto che sarebbe stato oggetto di selezione. I selezionati avrebbero fatto parte del libro delle proposte che il comune distribuiva ad ogni Scuola d’Infanzia della città. Gli insegnanti avrebbero poi operato un’ulteriore selezione, scegliendo l’esperienza che preferivano.
Qualche mese dopo ecco un’altra grande sorpresa: avevo passato tutte le selezioni e ben tre asili mi avevano chiamata!
Ho scelto con cura una serie di libri: ad ogni incontro venivano presentati e letti più volte.
Poi si giocava con la storia, con i suoi personaggi, e i bambini disegnavano ciò che ricordavano, ciò che era piaciuto loro, attuando così piccole riflessioni.
Ogni volta ho cambiato la tecnica con cui disegnare: pennarelli, matite colorate, acquerelli, collage, tempere.
Al termine del ciclo di laboratori i disegni sono stati montati su un leporello contenuto all’interno di una scatola da scarpe, decorata dai bambini con un’altra tecnica artistica.
Qualche anno dopo è partito il mio progetto del laboratorio privato. Ho incominciato con quello che sapevo fare, riproponendo il progetto del libro.
Questa volta non era più una scatola, c’era un tema (il Natale) ma il principio restava lo stesso: si leggevano dei libri e si disegnava cambiando ogni volta la tecnica. Alla fine i disegni erano stati montati su un librone per ciascun bambino.
Il prodotto finale, anche in questo caso, era ineccepibile. I bambini si erano divertiti moltissimo, le mamme erano contente di avere una cosa così bella fra le mani.
Per Carnevale di quell’anno ho svolto altri laboratori a tema. Qualcosa in me stava cambiando: iniziavo a capire l’importanza della sperimentazione ma ancora una volta i bambini sono andati a casa con un bellissimo prodotto.
Quante volte avevo detto loro come fare? Quante volte avevo imposto, seppur in modo affettuoso, giocoso, didattico, propedeutico, me stessa?
Cosa avevo dato ai bambini? L’idea del libro era buona, ma la parte di creatività era una via di mezzo tra un abbandono alla libertà del loro sempre bellissimo universo colorato, manifestato secondo indicazioni più o meno precise, e un avviamento al disegno o alla pittura.
Nei miei laboratori cosa avevano imparato?
Cosa volevo dare ai bambini?
Uno degli elementi importanti che caratterizza il Metodo è che ogni laboratorio è una sperimentazione non finalizzata.
Una sperimentazione non finalizzata significa che più che il prodotto finale importa il processo. Una sperimentazione non finalizzata parte da quello che il bambino sa e rispetta la sua individualità; non c’è un prodotto da assemblare e da completare, in nessuna delle sue declinazioni: né il disegno, né il lavoretto, né l’oggetto bello, né il manufatto artistico.
C’è osservazione attiva e critica, conoscenza, sperimentazione più pura, ricerca di variabili.
C’è un bambino che sperimenta, fa, gioca, scopre, c’è un bambino che fa un’esperienza sua e la vive intensamente.
Per oggi mi piace salutarvi con l’immagine di qualcuno – un bambino, un adulto- che fa di un’esperienza, un’esperienza propria: non è forse questo uno degli auguri migliori che si possa fare per tutta una vita?
Post molto interessante! Seguirò con piacere il seguito!
RispondiEliminaciao Marta, credo che non dovrai aspettare molto ;-)
EliminaThank you for sharinng this
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