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martedì 14 giugno 2011

Favorevoli o contrari


Poco prima del referendum mi sono posta anch'io il problema.
Non è che sto andando a votare a favore dell'abrogazione sul nucleare solo per qualunquismo, per sentito dire, per Fukushima, perché l'ha detto Travaglio, per fare un dispetto al nostro Premier, perché il nucleare è brutto e cattivo? Perché diciamocelo, io e Rubbia non abbiamo proprio le stesse competenze, quindi alla fine che ne so io?
Non volendo seguire per partito preso una corrente di pensiero, seppur sufficientemente sensata, ho deciso di approfondire la questione. Mi sono informata (orrore orrore!) e su Internazionale (noto settimanale di sinistra) ho trovato un articolo del caporedattore della sezione ambiente del Guardian, Damian Carrington, dal titolo Favorevoli o contrari. Mi sembrava un buon punto di partenza, innanzitutto perché illustrava la questione sotto entrambi gli aspetti. Poi perché poneva la stessa questione sotto forma di domande. Nel caso il lettore avesse risposto sì a tutte o alla maggior parte di esse, sarebbe stato a favore del nucleare. In caso contrario, ovviamente, sfavorevole.
Ve le riporto di seguito, con la lucida e comprensibile spiegazione di Carrington, un po' stagliuzzato per ragioni di spazio. Spetta poi a voi trarre le vostre conclusioni.


La comunità internazionale può evitare la proliferazione di armi atomiche o almeno impedirne l'uso?
L'attuale regime di non proliferazione ha rallentato ma non interrotto la produzione di armi nucleari. Tutti i recenti programmi militari atomici sono stati portati avanti usando come copertura un programma civile. Questo legame ha generato nel nucleare una cultura della segretezza che molti trovano preoccupante. In ogni caso, anche se le armi atomiche proliferano, solo il loro impiego effettivo provocherebbe una catastrofe.

Il cambiamento climatico comporterà più rischi di un disastro nucleare?
La verità è che nessuno conosce le conseguenze a lungo termne per la salute umana prodotte dall'esposizione a un basso quantitativo di radiazioni. La minaccia rappresentata dal cambiamento climatico invece è enorme e chiara. Il rischio di una catastrofe nucleare invece è basso, ma le conseguenze di un incidente si protraggono per un lungo periodo. Il reale impatto di un incidente nucleare sulla salute delle persone è in larga parte sconosciuto.
La politica è troppo debole per garantire un futuro energetico a bassa emissione di carbonio sena l'energia nucleare?
Se le centrali nucleari in attività venissero chiuse oggi, la loro produzione verrebbe compensata usando il carbone. Resta da capire se il vuoto potrebbe essere colmato dalle energie rinnovabili. L'energia atomica è sostenuta dalle grandi aziende e dai governi, che possono contare su una lobby decisamente superiore a quella delle piccole aziende attive nel campo delle rinnovabili. Le energie rinnovabili sono più acerbe, ma hanno un potenziale di crescita maggiore e i loro costi sono in forte calo.
Il nucleare è indispensabile?
Il nucleare fornisce grandi quantità di energia, e la sua disponibilità non è intermittente come quella di alcune fonti rinnovabili. Per avere una produzione di energia con le rinnovabili dovrebbero essere installati costosi elettrodotti su scala continentale e un sistema di stoccaggio migliore. Ma le infrastrutture per le rinnovabili possono essere distribuite su un'area più ampia e sono meno soggette a incidenti o a problemi tecnici.
I costi del nucleare possono essere davvero calcolati? Le ultime migliorie non sono state ancora sperimentate a sufficienza su scala commerciale. Inoltre c'è da chiedersi se gli ingegneri abbiano risolto lo sforamento del budget tipico dell'attuale generazione di reattori. Un problema ancora più grosso sono i costi delle scorie. L'anno prossimo la metà del budget del dipartimento britannico per l'energia e il cambiamento climatico sarà speso per stoccare e smaltire i rifiuti radioattivi. Nessuno è riuscito a mettere a punto un sistema di smaltimento efficace sul lungo periodo. Secondo il governo britannico ci vorrà almeno un secolo prima di sbarazzarsi delle scorie prodotte dai nuovi reattori. Il costo delle rinnovabili invece è chiaro e non ci sono scorie da smaltire.

Per quanto mi riguarda, rispondo un NO deciso alle domande 1, 4 e 5, scelgo un no stentato alla domanda 3 e un sì alla 2. Il che mi rende un oppositore abbastanza convinto del nucleare.

Al di là della rutilante demagogia, degli allarmismi, delle strumentalizzazioni del caso, la mia rispostà è No a 4 domande su 5. Fondamentalmente penso che il gioco non valga la candela. Ed è in questo senso che è andato il mio voto.
E voi?

2 commenti:

  1. votato no al nucleare perche':
    1. nessuna puo' davvero controllare quello che succede dentro ad un reattore
    2. perche' non esiste un modo sicuro per stoccare le scorie
    3. perche' anche le persone favorevoli non sono disponibili a vivere nei pressi di un reattore (sono tutti bulicci con il culo degli altri)
    4. perche' se invece di spendere 230 miliardi di euro per costruire 10 "nuovi" reattori li spendessimo per ricercare le rinnovabili probabilmente avremmo energia pulita entro un paio d'anni

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  2. il Savonese sì che la sapeva lunga, anche sul nucleare! voglio vedere se trasferissero la residenza di La Russa a Borgo Sabotino!

    RispondiElimina

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