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martedì 3 aprile 2012

11 metroreaders in 18 giorni. la calma piatta


Per prima cosa ho deciso di cambiare l'intestazione dei post dedicati ai metroreaders. Perché quella numerazione progressiva delle settimane mi stava mettendo l'ansia, non mi corrispondeva affatto, troppo pignola. E poi ormai l'esperimento, se mai ce n'è stato uno, è fallito.Troppo pochi metroreaders nei miei viaggi bisettimanali in metropolitana.
Evidentemente la gente non legge, o perlomeno non lo fa sui mezzi. Forse legge a casa, ma dubito. Mi accontenterei anche della più classica e intima lettura in bagno. Ma dubito ancora di più.
E allora faccio quello che devo. Documento quei pochi e tenaci onnivori cartacei, gli esteti della copertina maneggevole, pieghevole, stropicciabile. I fan indefessi delle parole e del dono prezioso che portano con sé. La capacità di parlarci delle nostre stesse vite, e qualche volta di cambiarle.

E poi ho trovato un'altra chiave di lettura.
I volti, le espressioni di chi siede accanto a loro hanno cominciato a intrigarmi più dei soggetti stessi.
E a quegli sguardi ho provato a dare una voce.

leggere di un velo e indossare il poncho #meltingpot stilistico

lou reed ti ascolta

"che faccio, ce provo?"

"secondo me è stato il maggiordomo"

"chissà se mamma è passata a prendere la roba da lavare"
letture e conigli  rosa

"certo che col taglio di Rihanna starei 'na bomba!"

io leggo da solo

LUI: se solo trovassi il coraggio... LEI: se solo trovasse il coraggio... e si levasse un po' dai cojoni
Rapunzel is reading now!

letture in doppiopetto

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