Certo che per essere una che vorrebbe passare la vita a leggere e scrivere, ho un debole decisamente spiccato per la fotografia. Nonostante il sole, sento l'autunno in tutte le sue sfumature. E non parlo solo del colore delle foglie, di come cambiano i campi, al di là del mio finestrino da pendolare, o a quello dei frutti o di come cambiano i colori degli abiti nelle vetrine. Mi riferisco soprattutto alle atmosfere evocate dalla fotografia in bianco e nero, quella storica, quella dei grandi maestri, che hanno saputo ritrarre le più disparate città del mondo con quell'allure di pacatezza che ci catapulta nell'intimo dei nostri pensieri.
Be', trovo fantastico che delle fotografie ci possano far pensare come delle parole, scatti come libri, perché l'attimo immortalato contiene il tempo che lo precede e che lo segue.
Be', ecco una breve galleria di queste immagini.
Parigi by Elliott Erwitt - 1970 |
Londra by Alfred Eisenstaedt - 1931 |
Budapest by André Kertész - 1921 |
Pendolari a Londra - anonimo, anni Trenta |
Stoccolma by Dick Der Herder - 1951 |
Berlino by Roman Vishniac - 1926 |
Newcastle-on-Tyne by Gisele Freund - 1935 |
stupore
RispondiEliminaHai trovato proprio la parola giusta. Osservare il mondo con rinnovato stupore è la chiave per vedere continua bellezza.
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