Photobucket Photobucket Photobucket Photobucket

martedì 19 marzo 2013

La #festadelpapà, un'occasione per ricordare


ciao papà, come saprai e avrai letto da ogni parte oggi è la tua festa.
so che adesso dovrei essere lì a progettare insieme a Mia e Bianca qualcosa di strabiliante per il ritorno a casa del loro papà, anche perché è un ottimo papà, ma forse avevi avuto il tempo di rendertene conto. la verità è che stamattina loro se ne sono dimenticate, e la verità ancora più vera - e qui ci sono gli estremi per una confessione in piena regola - è che io non ho avuto voglia di ricordarglielo. tanto sono sicura che a scuola qualcuno glielo dirà e allora io dovrò gestire le loro crisi di nervi e le battaglie all'ultimo sangue a chi crea il biglietto/disegno/improntadiscarpasulmuro più originale. ma questo accadrà fra tre ore.
fino ad allora questo spazio è solo tuo. per queste tre ore non sarò madre di nessuno ma soltanto figlia, un ruolo che, non si sa bene perché, è stato sepolto sotto le macerie di quella che era stata la mia vita fino all'Evento che l'ha stravolta. sono diventata madre, ma troppo spesso ci dimentichiamo che non possiamo, e soprattutto non dobbiamo, essere una cosa sola.



e allora vorrei chiederti come stai e se lì dove ti trovi riesci ancora ad ascoltare Un malato di cuore di De André, e magari a cantarlo un po' meglio, che ne so per qualche intercessione divina.
sei riuscito a capire le stelle e se i Vangeli Apocrifi sono in effetti un clamorosa montatura?
le vendono le Muratti, lì?
c'è qualcuno interessato a pubblicare le tue poesie, da quelle parti? sai anch'io ho partecipato a un concorso, una volta, e sono arrivata dodicesima su milleequalcosa che non mi sembrava affatto male. hanno pubblicato solo i primi dieci, peccato. ovviamente non ci ho mai più riprovato, tu sai come sono fatta.
come scorre il tempo? hai trovato qualcuno con cui andare a caccia? (ops, forse non avrei dovuto dirlo, non so se questa è un'attività permessa nel posto dove stai, credo che siano piuttosto integralisti su certe questioni).
riesci davvero a vederci? io non credo, altrimenti me l'avresti fatto sapere in qualche modo.
perché saresti fiero di noi, e di Loro che ogni giorno scopro ti assomigliano un po'.
Mia ha la tua stessa curiosità nei confronti dei Grandi Enigmi della vita e delle piccole cose che rendono questa vita un posto migliore. non smette mai di farci domande, a cui la maggior parte delle volte non sappiamo rispondere. sono sicura che da te avrebbe avuto molte più soddisfazioni. vi immagino immersi in lunghe ed estenuanti chiacchierate la sera sul dondolo, in montagna, mentre io e Federico usciamo a respirare, davvero, come se fosse la prima volta, dopo il fuoco incrociato di parole a cui ci sottopone, incurante delle nostre facce pietrificate e attonite. e magari riusciamo anche a infrattarci un po'.
Bianca è indomita e coraggiosa e di sicuro la potresti portare con te durante una battuta di caccia, non si farebbe scrupoli a premere il grilletto. e sono certa che ti seguirebbe in una di quelle lente nuotate che ti piaceva fare al tramonto, quando un sole strafottente stava ormai togliendo il disturbo, lasciandoti in compagnia di un crepuscolo tranquillizzante e opaco, che di sicuro ti era più congeniale.

è già passata quasi un'ora delle tre che avevamo a disposizione, sono sicura che il tempo dalle tue parti non è così beffardo. qui da noi, forse te ne ricorderai, il suo allungarsi e restringersi è inversamente proporzionale al nostro grado di felicità.
volevo solo ricordarti che ci manchi.
e che non è la stessa cosa senza di te.
adesso devo andare, so che avevo detto che mancavano ancora due ore, ma non avevo calcolato il tempo che dovrò impiegare per comprare matite e quaderni nuovi, un pezzo enorme di focaccia per quando usciranno da scuola, pena un improvviso calo ipoglicemico, e il tour di raccolta figlie e amici delle figlie da portarmi a casa per una festa improvvisata.
sai, alla fine fare la mamma mi piace, non ascoltare le mie lagne.
ma tanto tu sai come sono fatta.

11 commenti:

  1. oddio che lacrimoni. Abbraccio forte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. eh ma lo so che quando mi parte la brocca divento melensa tipo Mario Merola, sorry! ma accetto volentieri l'abbraccio

      Elimina
  2. Direi che anche questa e' poesia.
    Commovente.
    Un abbraccio anche da me
    Crinico

    RispondiElimina
  3. E niente mi sono commossa. Per me la festa del papà ha sempre un retrogusto dolceamaro come solo un assenza può dare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In assenza si è molto più empatici e disposti a perdonare. Almeno a me è andata così.

      Elimina
  4. La festa del Papà... da quanto non la festeggio. Eppure ti penso, ancora tanto, babbo.
    Quello che scrivi si adatta perfettamente al mio pensiero, ai miei sentimenti, ai miei ricordi (che strano, anche le muratti, le poesie, le nuotate...) Perciò mi approprio un pochino del tuo dolce ricordo. Non per pigrizia ma per pudore. Di ricordare anche io, di versare ancora lacrime amare.
    Un abbraccio forte a te e ai nostri babbi.
    Lulu

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ogni tuo commento è una poesia, Lulu.
      Grazie di cuore.

      Elimina
    2. Cara Ben, adesso piango davvero. Ma la verità è che la maga della scrittura sei tu.
      A presto
      :-)))

      Elimina

ShareThis

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...