Un museo a cielo aperto, ecco che cos'è il 5Pointz, situato a Long Island, nel Queens, il grande complesso industriale riconvertito da quasi vent'anni nella Mecca dei graffiti, crocevia di arti e mestieri, di culture e testimonianze. Qui trovano residenza più o meno stabile writers, artisti, videomaker, musicisti e insieme danno vita a un luogo magico, una città incantata dove anche i sogni più oscuri si trasformano in innocue favole per bambini, dove le sirene dell'ispirazione richiamano a sé le anime elette che ancora le sanno ascoltare, al di sopra del frastuono assordante dei nostri bisogni immediati, delle nostre giornate da soddisfare, delle nostre ore da sfamare, dei soldi da fare, delle bollette da pagare.
Su queste pareti hanno lasciato un segno artisti venuti da ogni parte del mondo: Svizzera, Paesi Bassi, Giappone, Brasile. Perché l'arte, fino a prova contraria è partecipazione, è educazione al bello e il suo linguaggio scende nelle strade e dalle strade passa ai nostri occhi, alle nostre case, alle nostre vite per insegnarci un codice estetico che, come affermavano gli antichi greci che ne sapevano a pacchi, è anche un codice morale. kalòs kai agathòs, bello e buono, Platone vi dicono niente?
E allora perché ci ostiniamo a chiudere l'arte nei musei, gli artisti nelle riviste patinate, le opere nelle case d'asta? Perché continuiamo ad avere dell'arte un'idea così imbalsamata e anacronistica, anzi nemmeno anacronistica, dato che uomini primitivi, etruschi, romani, fiorentini rinascimentali, monaci tibetani, romani barocchi vivevano l'arte ogni giorno, nelle loro città, nelle loro chiese, nei loro templi, nelle loro caverne?
Non conoscevo 5Pointz, devo ammetterlo. Non lo conoscevo fino a stasera, quando ho scoperto che entro dicembre sarà abbattuto per fare spazio a due palazzi residenziali. Lo ha reso noto venerdì scorso il giudice Fredric Block, chiamato a pronunciarsi in merito alla richiesta da parte di un gruppo civico di proteggere 5Pointz dalla demolizione nel nome della libertà d’espressione artistica.
Non commenterò l'ennesima vittoria della ragione economica sulla ragione culturale. Non riuscirei a non essere retorica, e poi è così che vanno le cose, lo sappiamo, siamo cresciuti ormai.
Vi lascio con queste immagini, con queste firme, queste tag, questi colori, questa preziosa testimonianza che insieme si può tutto. Che insieme è meglio.
5Pointz >>>> il sito
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