In quella terra di nessuno, immacolata e candida, dove tutto è concesso, però la memoria è labile, muta forma e sostanza continuamente, i fatti realmente accaduti si smaterializzano davanti ai nostri occhi trasformandosi in Sogno o nella personalissima Mitologia della nostra infanzia.
Tuttavia esiste un luogo dove le nostre gesta di bambini si fermano, immortalate da una scrittura incerta ma audace. Un luogo dove noi possiamo finalmente ammirarle per quello che sono state, con i nostri occhi nostalgici di adulti.
Quel luogo è il Quaderno dei Temi delle Elementari.
Non so cosa sia successo ai vostri, ma mia mamma ha tenuto una buona parte dei miei quaderni, e non potrò mai ringraziarla abbastanza.
Io non ero proprio una studentessa modello, ero molto timida, parlavo poco e quasi mai quando venivo interrogata. Ma nella scrittura avevo trovato il mio Eden. Certo, i miei pensierini erano acerbi e mancavano di consequenzialità logica, come spesso mi faceva notare la mia maestra, che doveva aver ricevuto la propria formazione didattica nella Germania degli anni Trenta. Spesso tendevo a usare dei riempitivi per far sembrare il pensierino più lungo, non perché non avessi nulla da dire, intendiamoci, ma perché ero sicura che quello che avrei detto non sarebbe interessato a Frau Gianna. Quindi accadeva che, chiamata a raccontare ciò che avevo visto allo zoo, mi lanciassi in un elenco certosino di tutti gli animali e dei loro piccolini: <<ho visto cerbiatti e cerbiattini, marmotte e marmottini, cervi e cervini (???), uccelli e uccellini>> e avanti così, per poi chiudere con una dissertazione culinaria che alla maestra sarà sembrata incongruente, ma per me possedeva tutta la magia estemporanea del surrealismo: <<ho mangiato pasta, carne, mela.>>
Ho scritto questo lungo ed estenuante cappello introduttivo per raccontarvi di un uomo che per me è diventato già una leggenda. Il suo nome è Thomas Pololi. Thomas è uno scrittore, performer, artista, musicista, aspirante Elliott Smith, primitivo, non lo so ancora bene, devo assolutamente incontrarlo, che un bel giorno ha deciso di raccogliere tutti i suoi quaderni delle elementari. Poi, non contento, è passato a quelli degli amici e poi a quelli dei un po' meno amici. Li ha fotografati e ha aperto un blog, Quadernini.
Lui lo racconta così:
"Quadernini.
III classe, 1930. Grazie al re buono e generoso |
Mentre dormiamo, 1986 |
Pensieri sul cuore, 1991 |
Perché in quelle parole c'è tutto.
C'è l'ingenuità.
C'è la saggezza.
C'è l'ardore.
C'è la volontà di comprendere e di essere compresi.
C'è la meraviglia degli occhi.
C'è (ancora) l'indignazione per le ingiustizie subite e viste.
Ci siamo noi, come saremmo dovuti rimanere.
Superserata Quadernini al circolo Arci Cicco Simonetta
Milano.
Il dottor Ludwig legge il tema "La mia famiglia" del 22 novembre
1976.
Il prossimo reading si terrà a Bergamo il 1 luglio in occasione della Festa del Parco di Loreto 2012, una vivace iniziativa di cui vi parlerò a breve.
Ognuno di voi potrà partecipare con i propri quadernini, inviando una mail a quadernini@gmail.com, o portando direttamente i quadernini alla festa.
Tutti su Macao! Quadernini a Macao |
Quadernini Volantini a Macao |
Tutte le foto sono state prese dalla pagina facebook di Quadernini. questa qui.
Stupendo! Anche mia madre ne ha conservati molti e la ringrazio per questo. Oltre ai quaderni dei temi ho moltissimi album di disegni dell'asilo dove disegnavo solo case.... sarà un caso che sono laureata in architettura??
RispondiEliminadirei proprio che tutto torna. in fondo la nostra vita, il nostro futuro è tutto scritto lì, in quelle righe strambe e sottili, le righe di terza, l'età in cui i pensieri acquistano autonomia e i sogni rivendicano i loro diritti. buonanotte Simona.
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