Il 13 dicembre ricorre la festa di Santa Lucia, che commemora Santa Lucia da Siracusa, la cui storia trovate dettagliata qui. La festa è molto sentita in Sicilia, e ho scoperto giusto oggi anche in Svezia, ma io qui vi parlo di come in alcune province del nord Italia (Trentino occidentale, provincia di Udine, Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Verona) funga da figura portatrice di doni, usanza nata negli anni Trenta. In teoria sarebbe una sostituta di Babbo Natale, ma da che io ricordi i doni a dicembre li hanno sempre portati entrambi.
A casa mia, in particolare, si scriveva una lettera a Santa Lucia, se eri stato bravo ti avrebbe accontentato (almeno in parte), sennò ti avrebbe portato del carbone (infatti, tra i dolci che accompagnavano immancabilmente i doni, c'era anche del carbone di zucchero, un vero attentato ai denti). Poi, il 25 dicembre, Babbo Natale avrebbe portato dei regali a sorpresa. Ma questa regola credo vigesse solo a casa mia.
La leggenda vuole che la Santa arrivi con il suo carretto carico di regali, trainato dal fedele asinello, per il quale si prepara del fieno e un po' d'acqua, in modo che possa riprendersi dalla fatica, mentre Santa Lucia si beve un caffè e mangia un biscotto (alla fine della nottata sarà strafatta di caffeina, dico io).
Il suo arrivo è annunciato dal suono di una campanella (vicini burloni), in modo che i bambini possano correre a letto, perché incontrarla è vietato, anzi, non la si può nemmeno guardare, altrimenti ti lancia la cenere negli occhi (proprio lei, protettrice della vista).
Ricordo ancora le sere della vigilia, passate a letto sveglia, con gli occhi serrati dalla paura, finché il sonno finalmente non aveva il sopravvento sull'eccitazione per i regali.
E non so spiegarvi la magia della mattina seguente, con il divano di casa inondato di giochi e il tavolino straripante di dolci. Colazione con le pastarelle... la fine del mondo! Quel giorno si poteva persino portare uno dei giochi a scuola.
Ora vivo la stessa aspettativa a ruoli invertiti, e fremo per vedere la gioia sul volto di mia figlia, che quest'anno per la prima volta, credo, si è fatta un'idea precisa dell'evento. E sono convinta che quel candore, quella fiducia incondizionata che la portano a credere a Santa Lucia e a Babbo Natale siano la porta che lascia entrare la bellezza dagli occhi per andare a mettere radici nel cuore.
Buone feste!
che tenerezza i moon boot mignon!!! :)
RispondiEliminaSì, sembrano i piedi di un elfo delle nevi!
EliminaChe bello. Da noi S. Lucia non si festeggia ma stanotte abbiamo lasciato fuori la letterina di Babbo Natale affidata al vento del nord..
RispondiEliminaPer me è sempre un'emozione. Stanotte è arrivata, si è sbafata i biscotti, l'asinello ha fatto strage di fieno, e hanno lasciato i doni. La piccola stamattina era iper felice. Ed è andata a scuola con una pistola :(, il cavallo, però ha dovuto lasciarlo a casa.
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