Succede che ogni tanto, e spesso accade di venerdì, io trasformi queste pagine in uno spazio intimo e personale, una cameretta chiusa a chiave per vietare l'accesso agli adulti, dove posso riflettere, fare congetture sul mondo e sulla sua genesi e soprattutto sospirare millemila volte davanti al poster di Morten Harket.
Oppure lo trasformo in un angolo simile alla posta del cuore di Marta Flavi, gran donna devo dire, che merita tutta la mia stima per aver sopportato per anni il sardonico trichecone ed esserselo poi fatto soffiare sotto il naso dall'Arpia.
A ogni modo, l'inattività forzata dovuta al fatto che ho preferito chiudere il 2012 col botto, facendomi investire sulle strisce pedonali da un vecchietto avvinazzato alla guida di una Picanto, ha stimolato una serie di argute riflessioni:
La Prima: ci sono persone che quando sono costrette a stare a riposo per qualche tempo si fanno venire una crisi di nervi che manco Britney quando Justin l'ha mollata per Cameron, che poi ha mollato per Jessica. Io appartengo a quella categoria di individui che non aspetta altro che avere una giustificazione per plasmare i propri tessuti (quasi tutti molli) sul divano, che da sempre è il mio luogo di elezione dopo il bagno. Così ieri il primo giorno da contusa mi ha vista adagiata in posizione semi supina con il computer in grembo e un bicchiere di alcolico in mano. Perché nessun periodo di riposo forzato deve essere anche forzatamente astemio. Quindi è chiaro che finirò i miei giorni così: alcolizzata e col culo grosso.
La Seconda intrinsecamente legata alla prima: l'inattività forzata sta rapidamente esaurendo la mia scorta di Fonzies. Quando finalmente il mio ginocchio sarà guarito non reggerà più il mio peso.
La Terza: forse dovrei preoccuparmi un po' di più per il fatto che la valigia delle vacanze in montagna è ancora aperta in salotto e che le mie figlie pescano le mutande direttamente da lì, ma la mia vocazione alla casalinghitudine è pari alla mia comprensione della matematica e poi sono o non sono una MdM?
Prima di tornare a sospirare davanti al poster di River Phoenix e a guardare Casa Keaton vi ricordo una cosa che mi sta molto a cuore.
Da Lunedì, in occasione della spedizione delle nostre #faccedalibro all'Assessore alla Cultura Stefano Boeri, pubblicheremo una selezione delle facce e i loro messaggi sui nostri canali social: twitter, IG e la pagina Facebook. Per ricordare che la cultura non si tocca e che tenere in mano un libro è un atto di fede nel futuro.
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