Verso un altro mare |
Non sono una di quelle persone organizzate che hanno sempre la soluzione a portata di mano, la chiave che magicamente apre porte chiuse da anni, i cracker in borsa per un improvviso calo di zuccheri, la risposta impertinente al momento giusto. Proprio no. E nello specifico non ho mai uno straccio di macchina fotografica/aifon/cellulare un minimo pixeldotato per scattare una foto quando le circostanze lo richiederebbero. E non sono nemmeno abile nel disegno, così da poter ritrarre la scena che ha catturato la mia attenzione, come facevano i grandi Maestri del sei-settecento quando schizzavano su appostiti taccuini le vestigia grandiose e decadenti di un impero imploso su se stesso almeno sette secoli prima. Diciamo che disegno ancora secondo il classico schema pallina trattino verticale due trattini obliqui rivolti verso l'alto due trattini obliqui rivolti verso il basso, triangolo all'altezza della vita se è una Lei, rettangoli se è un Lui. Tanto per farvi capire.
Ma con me ho sempre carta e penna. E il dono della parola, che non è poco. Certo, non potrò sostituire una polaroid, ma forse posso rendere l'idea.
Ecco quindi per voi due istantanee dal treno Intercity Milano-Chiavari.
Primo tema: Incongruenze.
Signora sulla settantina-quasi-ottantina sfoglia un settimanale. Potrebbe essere Intimità o Confidenze o giù di lì. Da mezzora il suo interesse è catturato dall'articolo Dalla parte delle ragazze.
Ragazza con abbronzatura Smeraldina, bionda truffaldina, unghie provviste di Nail Tatoo in rilievo argento su sfondo verde, lente griffata e aifon d'ordinanza, si gusta sulla rivista OGGI in cucina l'articolo che spiega per filo e per segno come preparare dei centrini all'uncinetto per la tavola.
D'accordo, forse avete ragione. Una foto avrebbe catturato meglio l'effetto Monty Pyton (come definisco io quel sentimento di sbigottimento funambolico che mi attanaglia quando accade qualcosa di surreale, del tipo ohibò ma che storia è questa?). Mentre le parole, bè sono solo parole, fanno tutto un altro mestiere.
Ma lasciatemi provare col secondo tema.
Secondo tema: Ricordi e Memorie.
No?
Allora temo di aver scritto un post inutile.
L'ennesimo.
Macché inutile. Bellissimo, come tutti quelli che si trovano qui. Quanto mi piace il Cesto dei Tesori!
RispondiEliminagrazie Chiara. a volte le parole escono perché proprio non ce la fai a trattenerle, e perché se le imbrigliassi proprio lì tra il palato e la lingua ti strozzerebbero. un modo come un altro per definire lo scrivere un'esigenza vitale. a volte però mi chiedo se questa logorrea compulsiva davvero possa trovare una condivisione. ma subito i commenti come i tuoi mi confortano. grazie ancora e continua a stare con noi!
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