Lasciare colare la materia pittorica sulla tela, piccole perle di colore annegate nell'infinito, danzare insieme alla creazione e dalla creazione lasciarsi guidare, sperimentare la voragine dell'inconscio e rappresentare l'irreale stato mutevole delle cose.
Questo era Jackson Pollock.
Questa è stata l'Arte tra il 1947 e il 1950.
Cosa c'è di geniale nel calpestare una tela sgocciolando colore da un pennello, o da un bastoncino o da una cazzuola? Niente, a parte il fatto che viene cancellata una volta per tutte dalla pittura qualsiasi traccia di realtà. La figura era fin qui sopravvissuta, decomposta, scarnificata, decostruita, frantumata, ma sempre presente, eterea rappresentazione del mondo tangibile. Da quel momento in poi fu il segno a prendere il sopravvento e l'azione divenne essa stessa soggetto della creazione. Fare arte ed essere arte cominciarono a confondersi, al quadro non bastò più essere dipinto ma volle essere calpestato, vissuto.
Il risultato fu un agglomerato di tratti potenti, rapidi ma controllati. Perché non si poteva più rappresentare il mondo contemporaneo, la velocità, l'aereo, la bomba atomica con le forme e le tecniche pittoriche tradizionali.
Questo è il vero significato dell'arte contemporanea, di qualsiasi contemporaneità.
L'empatia con il mondo da cui è generata.
Dopo la prematura morte del marito avvenuta nel 1956, Lee Krasner, artista altrettanto dotata, cominciò a dipingere nel fienile che fu il suo studio. Prima però si preoccupò di rivestire le assi del pavimento con del compensato, per preservare la vera opera d'arte di Jackson Pollock.
Per celebrare i novantasette anni dalla sua nascita, che cadranno il prossimo gennaio, il sito jacksonpollock.org propone un'interessante applicazione di Miltos Manetas basata sull’animazione originale in Flash di Michal Migurski.
Il desktop si trasformerà in una tela bianca, dove far sgocciolare il nostro mouse come in un vero e proprio dripping. L’applicazione è ora disponibile anche per iPhone qui.
Facciamo fare action painting ai nostri bambini e diciamo loro che così dipingeva Jackson Pollock.
Questo è il potere (buono) della tecnologia.
Geniale questa applicazione! Un piccolo passettino per avvicinare di più la gente all'arte, in particolare quella di Pollock! ;-)
RispondiEliminagià... spero che passettino passettino ognuno di noi potrà godere del bello e vedere il bello in ogni pezzettino di mondo. pollock rules!
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