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mercoledì 2 novembre 2011

La mappa degli stereotipi


Vi ricordate le barzellette dove un francese, un inglese, a volte un tedesco e un italiano si sfidavano in qualche assurda impresa? L'italiano normalmente ne usciva sempre meglio degli altri grazie ad alcune delle sue rinomate qualità: cialtroneria, faccia tosta e una discreta abilità nel volgere le situazioni negative a proprio vantaggio.


Ecco, quelle barzellette mettevano in scena un pregiudizio comune: l'italiano come maneggiatore truffaldino che cade sempre in piedi. Potete dire ora in tutta onestà che non c'è ombra di verità in questa definizione?
Gli stereotipi sono così odiosi perché muovono sempre da dati di fatto difficilmente smentibili. A essere politicamente corretti bisognerebbe affermare a gran voce che ogni insieme è dato dai singoli, e che i singoli vanno giudicati per le loro peculiarità soggettive. Ma, diciamocelo, essere politicamente corretti a volte è una noia. E io da genovese affermo senza ombra di dubbio che sì, è vero che i liguri sono spilorci, e da naturalizzata milanese dico che sì, è vero che i milanesi sono bauscia. Non tutti, ovvio, ma una buona parte.

Yanko Tsvetkov, noto anche come alphadesigner, uno pesudonimo scelto per far credere alla gente che quello che faccio è realmente importante, designer polacco residente a Londra, ha creato delle mappe dei pregiudizi più comuni, delle vere e proprie cartine geopolitiche, dove al posto del nome di un paese compare la sua definizione secondo un altro paese.
Ecco quindi che nell'Europa vista dagli americani i francesi sono persone maleodoranti, gli italiani mafiosi, i russi comunisti, e il Mediterraneo è una piscina.

Per gli italiani, l'Italia fino a Roma è Repubblica Italiana, dopo Roma è Etiopia, la Francia è il regno di Carla Bruni, la Russia è Gazprom, e la Spagna un luogo non meglio specificato dove si parlano dialetti italiani.

Per i francesi, la Russia è il sogno di Napoleone, gli italiani sono dei vicini casinisti, la Finlandia il paese dei telefonini.

Mentre l'Europa vista da Berlusconi si commenta da sola con un sonoro, prolungato biiiiiip!

Stereotipi serviti su un piatto d'argento e conditi da un po' di sana ironia.
Stereotipi che, come affermò Severgnini, ci ricordano il bello delle differenze.

Le mappe degli stereotipi fanno bella mostra di sé su magliette, mug, calendari, poster, mousepad e perfino grembiuli, tutti in vendita qui.

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