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giovedì 23 giugno 2011

Ai confini dell'Impero

Questa mattina sono a casa dal lavoro, e dato che sto per finire il libro che al momento ho per le mani, entrando in un'edicola/libreria del paese in cui vivo, ho tentato di comprare un libro che ho adocchiato qualche tempo fa: La mia famiglia e altri animali, di Gerald Durrell per l'edizione di Adelphi. Certo non è un romanzo molto conosciuto, non rientra tra i bestseller dell'estate e via dicendo, con tutte le considerazioni del caso sulla lettura e i lettori.
Quello che però mi sconcerta è che se voglio comprare un libro
qui, dove vivo, devo entrare in uno dei negozi che li vendono (non li chiamo librerie perché non lo sono) e lasciarmi tentare da qualcosa che hanno in esposizione. Se invece ho già le idee chiare, o aspetto di trovarmi in una città o devo ordinare il volume in questione.
E qui nasce il paradosso, ai miei occhi. Le grandi catene hanno tutto, anche le perle, perché ovviamente possono permetterselo. I piccoli esercenti si limitano a offrire al pubblico quello che a livello nazionale vende di più. Non fanno ricerca, non tentano di scovare la perla rara, che in un negozio piccolo come il loro spiccherebbe come un diamante su un filo di nylon.
In queste piccole cose si vede la voragine tra piccolo e grande centro. E sono sempre più convinta che chi ha una passione, acquisita per lavoro o per puro caso, dovrebbe dedicarsi ad arricchire la comunità in cui vive.
Devo aprire una libreria? Progetto n° 2048.
Troppe idee in testa e troppo pochi biglietti di valore in tasca.

2 commenti:

  1. Eccola qui, un'altra col progetto di aprire una libreria. Dovremmo fondare un club... La mia, in realtà, sarebbe una libreria per bambini, con laboratori, lettere animate, piccola caffetteria, incontri con le scuole... Vabbè, lasciamo perdere. Perché, se mi sente mio marito, mi dice subito: ecco, ci risiamo. In effetti, non avrebbe tutti i torti: nel paesino in cui vivo, il fatturato sarebbe pari a ZERO e dico zero. Volontariato, insomma.

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  2. Non si può mai dire. A volte ci accorgiamo che ci mancava qualcosa, tipo una libreria per bambini, solo quando abbiamo la possibilità di frequentarla.

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