mercoledì 22 giugno 2011
Non è un paese per mamme
Sul treno.
Mamma1: Io sono rientrata subito a otto ore, ho resistito un anno, ma poi non ce la facevo più.
Mamma2: Ma non ti dà un part time nemmeno a sei ore? Almeno fare la pausa pranzo di un'ora, così esci alle cinque.
Mamma1: No, no niente. Ha detto che ho fatto la maternità, tutta. Certo era un mio diritto, adesso però basta. Dice che il part time è un grave errore e piuttosto di concederlo si fa tagliare le palle.
Questo uno stralcio di conversazione "rubato" ieri su un treno affollato, in ritardo, caldo come un forno crematorio, come degna conclusione di una giornata fantozziana. E non dico fantozziano a caso, è una scelta lessicale oculata. Perché l'Italia è rimasta ferma a quel tipo di rapporto di lavoro.
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e guarda che coincidenze, Fantozzi era un liquidatore sinistri in una compagnia di assicurazione. Coincidenza eh, sia chiaro.
RispondiEliminal'Italia è ferma. o peggio... è regredita. magari 50 anni fa non esisteva l'indennità di maternità ma dal punto di vista sociale una mamma e il suo bambino godevano di più rispetto.
RispondiEliminabel blog.
a presto,
m_annalisa
Sì, sono d'accordo. Sembra quasi che se una donna (in italia) decide di diventare mamma, dichiari implicitamente guerra al sistema. E il sistema risponde: "ora sono fatti tuoi".
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