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martedì 4 ottobre 2011

Nina, l'aquilone Agenore e la fiaba di TheKidsBoutik


In una fresca Mattina di Ottobre Nina portava a spasso Agenore, il suo aquilone. Lo faceva con una concentrazione che a stento tradiva la sua malinconia. Sì perché Agenore era l'unico amico di Nina e, con l'inverno alle porte, quella sarebbe stata forse l'ultima occasione di fare una passeggiata insieme, prima dei lunghi mesi di cattività che avrebbero trasformato Agenore in un triste mucchietto di carta e bastoncini abbandonato in una angolo della cantina. Prima che lei tornasse a essere triste.

Nina non avrebbe voluto tenere al guinzaglio Agenore, ma temeva che potesse sfuggirle, attratto dalle nuvole che si rincorrevano veloci e sedotto dalla voce del vento. In fondo al suo cuore sapeva che era sbagliato impedire a qualcuno di seguire la propria strada, per quanto ventosa e incerta fosse. Ma la paura la paralizzava. Così continuava a tenere il filo stretto tra le dita, pensando che sì in fondo Agenore mica si era mai lamentato...

- Ahia!
- Agenore, che c'é???
- Stai attenta Nina, non tirare. Sono rimasto impigliato!

Nina sollevò lo sguardo e si accorse che un Grande Albero dalle foglie verdi e azzurre teneva prigioniero Agenore fra i suoi rami.

Nina, combattiva, prima provò a liberarlo, strattonando con forza il guinzaglio. Poi, vedendo che la situazione peggiorava, si rivolse minacciosa all'albero:

- Lascialo andare! Non vedi che gli fai male?
- Non sono i miei rami a trattenerlo, bambina. Sei tu che, a furia di tirare quel filo, hai fatto in modo che rimanesse intrappolato!

Nina sapeva che il Grande Albero aveva ragione. Ma non per questo l'avrebbe ammesso. E poi non era il momento di mettersi a filosofeggiare, doveva liberare Agenore, e in fretta anche.
Decise di chiedere aiuto a uno stormo di uccelli che se ne stava appollaiato a sonnecchiare sui rami del Grande Albero, poco più sotto.

Le loro piume risaltavano di colori e geometrie che lei non aveva mai visto prima.

- Ehiii, lassù??? Mi sentiteeee??? Ho bisogno del vostro aiuto! Scusateeee???
- E' inutile che ti rivolga a loro - sentenziò il Grande Albero. - Quelli sono i custodi di tutti i colori che esistono in natura. Vivono tra le mie foglie da sempre. In questo momento, con l'arrivo imminente dell'inverno, sono impegnati ad assorbire i colori da ogni fiore, da ogni pianta, da ogni filo d'erba, per conservarli tra le loro piume in modo che non sbiadiscano. La prossima primavera li ridistribuiranno nuovamente ai loro legittimi proprietari, più intensi e brillanti di prima. Come vedi sono troppo concentrati. Non credo che baderanno a te.
- Io dico che mi ascolteranno, invece. Vuoi vedere? So essere molto convincente quando voglio.

Così Nina si mise a urlare con tutto il fiato che aveva in gola. Senza che servisse a nulla.

- Ehi! Che cos'è tutto questo chiasso? Possibile che un povero coniglio non possa nemmeno schiacciare un pisolino in santa pace?


Nina si sfregò gli occhi. Un coniglio bianco a fiori era appena sbucato fuori da una casetta nascosta tra i rami.
 Ma i conigli non erano soliti zampettare nei prati inseguiti spesso da qualche volpe? Ma nelle casette sugli alberi normalmente non vivono gli uccellini? E soprattutto, quanta gente abitava su quel Grande Albero? Questo Nina si chiedeva mentre se ne stava lì a bocca spalancata.
- Io... io, mi scusi... volevo solo aiutare ehm Agenore, il mio amico aquilone, sì insomma è quello impigliato lassù... - riuscì a balbettare Nina.
- Ehilà, come butta? - ammiccò Agenore.
- Ahhh, ora ho capito tutto - dichiarò il coniglio. - Lei vuole aiutare Agenore a scendere giù senza che si faccia troppo male, giusto?
- Esatto! Lei mi può aiutare Signor Coniglio? Le basterebbe allungare una zampa e...
- Ecco, dunque vediamo, se io riuscissi ad arrivare a quei rami, sì, e poi a tendere la zampa al suo amico, sìssì, forse potrei riuscire a... Non se ne parla!
- Ma come non se ne parla, Signor Coniglio!?
- La verità, cara signorina, è che io non mi sono mai mosso da questa casetta. Qua sono nato, non so come, e da qua non sono mai sceso. So che c'è una prima volta per tutto, ma questa non sarà la MIA prima volta!
- Aspetti Signor Coniglio! Aspe...

Niente da fare. Il Signor Coniglio si era già barricato dentro casa. Nina sapeva che i conigli non erano esattamente dei cuor di leone, ma quello superava ogni fantasia.

- Forse potresti provarci tu - le suggerì allora il Grande Albero, vedendo che la bambina si stava perdendo d'animo.
- Io? Ma non sono capace, non sono mai salita su un albero. Non saprei nemmeno da dove cominciare!
-  Devi imparare a credere di più in te stessa, bambina mia. Altrimenti, se non ci credi tu, chi lo farà? E se  tu davvero non sei in grado, non aver paura di chiedere aiuto. In questo caso so anche chi potrebbe darti una mano.
- Davvero? E chi?
- Tu aspetta e vedrai...

Nina si sedette ad aspettare. Aspetto, aspettò e aspettò ancora, finché non udì un pesante rumore di passi che si muovevano nella sua direzione.
Un elefante!

Ecco chi avrebbe potuto aiutarla a salire sull'albero! Come aveva fatto a non pensarci prima?
L'elefante in questione si chiamava Biagio, era molto disponibile, ma anche molto bravo a fare i conti, cosa in cui Nina non eccelleva di certo, e, dopo aver dato un'occhiata ad Agenore, si pronunciò:

- Yo!, mio caro funghetto, anche se ti dovessi sollevare con la mia luuunga proboscide, non credo che riusciresti a raggiungere il ramo dove è intrappolato il tuo amico.
- Non sono un funghetto, sono una bambina e mi chiamo Nina!
- Sì sì d'accordo Mina, mettiti un po' lì vicino al tuo fratello fungo, Yo! Yo!, e lasciami lavorare. Ci penso io.


- Ma io non sono un...
- Shhh! zitta! Mi devo concentrare. Se io da solo arrivo da A a B, quanto devo allungarmi per arrivare a C? Ma certo, stupido elefante rapper che sono, Yo! Chiederemo aiuto a Raffa, la giraffa!


Quando Raffa arrivò e, dopo una breve consultazione, si fece issare in piedi sulla groppa dell'elefante, Nina non si stupì più di tanto. Si era abituata alle stranezze, ormai. E non era nemmeno tanto sicura di preferire il mondo di prima, così come se lo ricordava...
Arrampicandosi sulla groppa di Biagio e poi lungo il collo di Raffa, Nina riuscì a raggiugere il ramo dove era imprigionato Agenore. Con delicatezza districò la carta dalle foglie, stando ben attenta a non strapparla. Un solo errore gli sarebbe costato molto caro.
Biagio, Raffa, il Grande Albero e perfino il Signor Coniglio dalla sua postazione facevano il tifo per lei.
Alla fine, con molta pazienza, Nina liberò Agenore senza che la sua carta delicata subisse nemmeno un piccolo strappo.
In compenso però, poco prima, nella foga di liberare l'aquilone, quando ancora non aveva chiesto aiuto a nessuno, Nina aveva tirato troppo il guinzaglio che si era irrimediabilmente strappato.
Agenore era libero.
Nina sapeva che era giunto per lui il momento di andare e che non avrebbe più sopportato un altro inverno chiuso in cantina. Ne sarebbe morto.
Abbassò il viso perché Agenore aveva qualcosa da dirle, ma non aveva che un filo di voce a causa degli avvenimenti della ultima ora.

- Nina, adesso io devo andare. L'inverno è vicino e mi devo affrettare.
Ricordati sempre però che hai un cuore grande e colmo d'amore. 
Ovunque io sarò riconoscerò i suoi battiti e ascolterò i tuoi respiri. Così saprò se sei felice oppure triste e, quando avrai bisogno di me, arriverò.

Era giunto il momento che Nina aveva tanto temuto. Ma con sua grande sorpresa si accorse di non essere triste. Si sentiva leggera, come il vento che già stava sollevando Agenore per portarlo a conoscere Paesi Lontani. Perché aveva capito che l'amicizia non ha bisogno di corde o guinzagli,  e che ovunque ci sia un pensiero felice, un dono disinteressato, un gesto improvvisato, è lì che alberga l'Amore.
Senza contare poi che aveva un sacco di nuovi amici che le avrebbero fatto compagnia durante il gelido inverno. E che avrebbe potuto raggiungere Agenore in ogni momento:

Questa piccola favola mi è stata ispirata dalle meravigliose creazioni che ammiccano dal sito The Kidsboutik.
Non ho trovato un modo migliore per condividerle con voi...
Purtroppo nella favola non sono riuscita a inserire i miei personaggi preferiti, gli Snooshy. 
Chi ci vuole provare?

2 commenti:

  1. Se volete farvi fregare i soldi, non ricevere mai la consegna e farvi insultare allora avete trovato Thekidsboutik!!!
    Il peggio possibile in fatto di ecommerce e il bello è che secondo loro sarebbero ecosostenibili, eco forse, perchè se non consegnano non inquinano con la benzina, sostenibile certo no!

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    Risposte
    1. caro Anonimo, io non sono a conoscenza di quale disguido ti sia capitato con la spedizione di prodotti di Thekidsboutik, ma io ti garantisco che dopo questo articolo ho conosciuto le favolose persone che stanno dietro al sito e conosco il loro lavoro e il loro impegno. Quindi qualsiasi cosa sia successa, è giusto che tu chieda spiegazioni o eventuali rimborsi, ma non credo che sia questa la sede. Qui parliamo solo delle cose belle. E belli i loro prodotti devono essere per forza, visto che ne avevi acquistato almeno uno.
      A presto
      Benedetta

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