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martedì 18 ottobre 2011

Vergogna

Definizione: 1 Sentimento di colpa o di umiliante mortificazione che si prova per un atto o un comportamento, propri o altrui, sentiti come disonesti, sconvenienti, indecenti: il padre provava v. per le malefatte del figlio; estens. senso di disagio che si prova nei riguardi di qlcu. o qlco. che si teme possa sminuire la considerazione degli altri: aveva v. dei genitori analfabeti
2 Senso di impaccio, di timore dovuto a timidezza o ritrosia: avere v. a esibirsi in pubblico; anche, pudore: non hai v. di andare in giro mezza nuda?
3 fam. Disonore, infamia: meglio la morte che la v. del tradimento; persona che è causa di disonore: quel figlio è la v. della famiglia; fatto o situazione disonorevole o che suscita indignazione: non è una v. vivere di elemosine || che vergogna!, vergogna!, escl. usate per esprimere biasimo, riprovazione, indignazione
4 (al pl.) Organi genitali: coprirsi le v.

Applicazione: ecco, a parte  la vergogna dei genitori analfabeti e il sacrosanto diritto di andare in giro con le vergogne di fuori, io provo vergogna almeno una volta al giorno. Ma ieri, quando ho gentilmente declinato l'offerta di una rosa in cambio di pochi spiccioli, riportando il mio sguardo sul telefono da circa settecento euro con cui stavo cazzeggiando da almeno venti minuti, la vergogna si è trasformata nella consapevolezza che l'ipocrisia è il male del nostro secolo. O almeno quello della mia settimana.

3 commenti:

  1. non trovo il nesso tra la vergogna e la scelta di non dare soldi a un venditore ambulante.
    la vergogna bisognerebbe provarla quando si danno pochi spicci a un venditore perchè mossi dai sensi di colpa di avere un cellulare da 700 euro e non per onesto aiuto caritatevole. quella sì che è ipocrisia!

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  2. partendo dal presupposto che l'onesto aiuto caritatevole è mosso il novanta per cento delle volte dal senso di colpa per quello che si possiede, e comunque sarebbe una motivazione più che valida, e non certo ipocrita, la vergogna è secondo me un sentimento molto personale. io mi sono vergognata di non aver avuto due spiccioli da dare a una persona quando in mano avevo un gingillo simile. che poi l'elemosina non risolva il problema, siam tutti d'accordo. ma meriterebbe un discorso a parte e comunque non allevia il mio senso di vergogna.

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  3. hai colpito nel segno. ci sono così tanti tipi di vergogna. io ne provo un sacco quando cado a mutande all'aria o tocco involontariamente il pacco di un passante.
    e mi rendo conto che non è un sentimento paragonabile a quello di guardare negli occhi un senza tetto che chiede uno spiccio che non otterrà.
    condivido la tua vergogna di non avere spicci in tasca. soprattutto quando al bar tiro fuori il bancomat per pagare un caffè perchè ops, non ho nemmeno un euro in tasca... CHE VERGOGNA!

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