mercoledì 12 ottobre 2011
Stile anni Cinquanta
Oggi, in metropolitana, vedendo un cartellone con i tipici disegni pubblicitari anni Cinquanta, mi è venuto da pensare che le donne italiane sono rimaste ferme lì, proprio agli anni Cinquanta. No, non insorgete, lasciatemi spiegare. Nella società sono cambiate tante cose da allora, la donna è sicuramente più indipendente, o molte lo sono, non entro nel merito del lavoro, perché ci sarebbe da parlarne per giorni, senza riuscire comunque a esaurire la mia polemica, che spesso avete dovuto subire su questo blog. Io sto parlando del modo in cui la donna è portata dai meccanismi sociali a guardare se stessa.
Negli anni Cinquanta la donna ideale era la perfetta madre di famiglia, moglie amorevole, cuoca sopraffina, angelo del focolare. Era, in pratica, una donna in funzione dell'uomo, della famiglia, della società.
Oggi è diverso, direte voi, e in un certo senso avete ragione, perché l'angelo del focolare non è più l'ideale di nessuno. Ma il modo in cui la donna è portata a guardare a se stessa non è cambiato. Oggi esiste un altro ideale, molto più effimero; è quello della donna disinibita, che non ha vergogna a ostentare la propria sessualità, portata a credere dai perversi meccanismi della comunicazione di massa che proprio quella sessualità sia ciò che dà valore come donna.
Ma siamo ben lontani dalla liberazione sessuale degli anni Sessanta, perché qui non c'è nessuna liberazione. Come negli anni Cinquanta, la donna è rinchiusa in uno schema, e deve stare alle regole che dettano gli uomini, se vuole entrare in gioco. Sennò, rimanga pure in disparte, disprezzata da tutti, donne e uomini in egual misura.
La donna è merce non solo nel caso delle schifezze di cui si legge sui giornali, ma anche perché è ridotta a un'immagine. Delle donne vere non interessa nulla a nessuno.
La rivoluzione inizia sempre da dentro. Smettiamo dunque di guardarci allo specchio per piacere a qualcuno. Pensateci un attimo: esiste forse un'immagine di uomo che diventa cliché per la bellezza maschile, o che definisce l'essere uomo? Certo che no. Gli uomini non hanno bisogno dell'approvazione di nessuno. E pensateci bene ancora un attimo... non ce l'abbiamo neanche noi.
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