lunedì 24 dicembre 2012
I nostri auguri
Di cuore vi auguriamo un bianco Natale, anche nel caso in cui sarete costretti a rinunciare alla neve. Che sia bianco e immacolato, puro e fresco, perfetto e armonico, che vi porti gioia e amore e nuovi sogni per il nuovo anno.
venerdì 21 dicembre 2012
Lino e Tina. Un ebook solidale
Siamo arrivati alla fine di questo folle, bellissimo periodo che ci separa dalla Festa per eccellenza, quella che riempie l'aria di nuovi propositi e di diverse prospettive. Noi staccheremo la spina per un po', per goderci il silenzio e la magia di questi giorni.
Vi lasciamo in compagnia di Elena Valli grafica, illustratrice e blogger, e Annalisa Uccheddu editor di Siska Editore. Insieme hanno dato vita a Lino e Tina, un ebook solidale.
E insieme vi raccontano il loro sogno.
Da dove nascono Lino e Tina? A che cosa vi siete ispirate?
Annalisa: Questa è la prova che i bambini vanno sempre ascoltati.
giovedì 20 dicembre 2012
200 anni di Grimm
200 anni fa i fratelli Grimm pubblicavano le Fiabe del focolare.
Oggi noi celebriamo il loro struggente, cupo, e spesso brutale immaginario con una raccolta delle illustrazioni che, a nostro parere, maggiormente rappresentano le atmosfere delle fiabe più famose di tutti i tempi.
A partire da quelle che compongono la nuova edizione delle Fiabe, targata Taschen.
Una selezione di 27 delle storie più belle e amate dei Grimm, appositamente ritradotte perché aderissero al meglio al linguaggio dei testi originali. Le meravigliose illustrazioni che compongono questo mosaico della fantasia sono opera dei più famosi illustratori del periodo compreso tra il 1820 e il 1950, tra cui spiccano Kay Nielsen, Walter Crane e i leader dell'illustrazione tedesca del XIX secolo Gustav Süs, Heinrich Leutemann e Viktor Paul Mohn.
Canto di Natale
Vorrei esprimere qui il mio sentimento natalizio, prendendo spunto dallo spettacolo di Natale della scuola materna. Al di là dell'evento religioso o della mera corsa consumistica, il Natale è magia, persino ora che Santa Klaus è stato smascherato e che so benissimo che non esiste nessuna casetta su al Polo, dove gli elfi lavorano alacremente.
mercoledì 19 dicembre 2012
My Baby wishlist - Benedetta
Mia ha messo la letterina sull'albero ieri. Sì perché lei è contraria al modus operandi tradizionale, quello come lo fanno tutti, quindi niente spedizione con tanto di indirizzo criptico e fumoso Babbo Natale, Polo Nord - Sì ma ce l'avrà un indirizzo preciso Babbo Natale, in fondo possiede un palazzo intero!, ma uno stratagemma più sensato, perché in fondo si sa che Babbo Natale è magico, altrimenti non potrebbe far volare le renne, quindi cosa vuoi che sia per lui teletrasportarsi fino a casa nostra, prendere la letterina e portarsela via?
Questa lunga e insensata premessa per dirvi che dopo averla furtivamente aperta e letta, l'ho richiusa e ho pianto.
Quindi questo sarà un post su quello che io vorrei che volesse e che vorrei comprarle, ma che probabilmente non comprerò:
Questa lunga e insensata premessa per dirvi che dopo averla furtivamente aperta e letta, l'ho richiusa e ho pianto.
Quindi questo sarà un post su quello che io vorrei che volesse e che vorrei comprarle, ma che probabilmente non comprerò:
1 Moulin Roty - Valise de Couture 2 -3 The Little Experience - Knit-it Emily Elephant Kit 4-5 L'atelier de Couture Moulin Roty - Mademoiselle Kenotte |
My Baby wishlist - Cristina
Eccoci a una lista dei desideri a misura di bambino. Come vi spiegavo nel post su Santa Lucia, a casa mia la letterina si scrive a lei, e Babbo Natale porta delle sorprese. Quindi la lista dei desideri della piccola Cigo sarà una lista un po' ideale e idealista, perché Natale non è forse il momento migliore per alimentare i sogni?
Quindi, innanzitutto, vorrebbe un Bianco Natale, con tanta tanta neve da poterci fare un igloo, versione nordica della casetta in giardino.
martedì 18 dicembre 2012
pensavo è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra
Il 10 dicembre 1997 ero al Teatro Carlo Felice di Genova per un concerto.
Era M'innamoravo di tutto, l'ultimo tour live di Fabrizio De André, ma io non lo sapevo ancora.
Avrei assistito a un vero miracolo, ma non lo sapevo ancora.
Da lì a un anno De André sarebbe morto, ma non lo sapevo ancora.
Da lì a due anni io avrei lasciato definitivamente la mia città, ma non lo sapevo ancora.
Adesso che so tutto, frugo tra i ricordi di quello che ero e ritrovo i suoni, gli umori, i pensieri di quella e di molte altre sere nell'arco di ventitré anni e li ritrovo custoditi in un unico volume, Fabrizio De Andrè. I concerti. Un compendio di immagini e suoni che io vi ripropongo senza alcun preziosismo, se non quello delle sue parole.
Era M'innamoravo di tutto, l'ultimo tour live di Fabrizio De André, ma io non lo sapevo ancora.
Avrei assistito a un vero miracolo, ma non lo sapevo ancora.
Da lì a un anno De André sarebbe morto, ma non lo sapevo ancora.
Da lì a due anni io avrei lasciato definitivamente la mia città, ma non lo sapevo ancora.
Adesso che so tutto, frugo tra i ricordi di quello che ero e ritrovo i suoni, gli umori, i pensieri di quella e di molte altre sere nell'arco di ventitré anni e li ritrovo custoditi in un unico volume, Fabrizio De Andrè. I concerti. Un compendio di immagini e suoni che io vi ripropongo senza alcun preziosismo, se non quello delle sue parole.
lunedì 17 dicembre 2012
Ora tocca alla mia wishlist
Bene, Natale è alle porte, il conto in banca si sente natalizio pure lui e vuole vestirsi di rosso, non ha ancora capito che il nero gli si addice di più. ecco dunque una carrellata di immagini, direttamente tratte dalla mia bacheca Pinterest "My style" per dare a tutti uno spunto di regalo, sia per me che per altri, ovviamente, dato che purtroppo non ci conosciamo tutti di persona. Poi, sul biglietto, potete mettere "gioiosamente suggerito da un'OCa in stile".
Enjoy.
Enjoy.
venerdì 14 dicembre 2012
Caro Babbo Natale
Oggi nevica e quando nevica è più Natale di quando non nevica, questo è un fatto assodato.
Quindi sono pronta per scrivere la mia letterina e spedirla a chiunque la voglia esaudire e mi voglia rendere felice.
Cari Babbi Natale,
per queste feste io vorrei:
Un ritratto di Arianna Coltorti, perché bottoni, lana, stoffe, guarnizioni e bulloni a volte sanno catturare l'essenza di ciò che siamo meglio di uno specchio.
Wallpeople |
giovedì 13 dicembre 2012
Questa non è una stroncatura
Premetto che non sono particolarmente versata all'esplorazione del panorama letterario o cinematografico italiano, per una mia genetica propensione all'area anglofona o nordica in generale del mondo. Però non sono di quei tipi che per partito preso non considerano nemmeno la possibilità di trovare un'opera italiana contemporanea di decente qualità. Anzi. Si tratta di un difetto di cui sono consapevole, come l'atteggaimento cifotico (gobba?, quale gobba?) che mi sforzo di combattere. Anche perché so che, soprattutto in campo letterario, ciò che mi perdo non è poco. Allora, qualche giorno fa, seguendo la mia bussola libresca, mentre cercavo un vago qualcosa in libreria, mi imbattei nel romanzo di Lello Gurrado Invertendo l'ordine dei fattori e d'impulso lo comprai.
Devo ammettere che non è stata una folgorazione, rimangono molte perplessità sullo stile del dire-dire-dire invece del mostrare-mostrare-mostrare. Forse però, essendo raccontato in prima persona, il dire prevale sull'agire, ma proprio mentre lo scrivo non ne sono per niente convinta.
mercoledì 12 dicembre 2012
Il glitter è una condizione dell'anima
Pupa glittering body Tattoo |
E' successo che ieri era il mio compleanno.
E ora, alle luci del giorno dopo, lo posso affermare: dovrebbe essere obbligatorio per legge che ogni ragazza, il giorno del suo compleanno, riceva in dono ciglia finte e tatuaggi glitterati.
martedì 11 dicembre 2012
La notte più lunga che ci sia
Il 13 dicembre ricorre la festa di Santa Lucia, che commemora Santa Lucia da Siracusa, la cui storia trovate dettagliata qui. La festa è molto sentita in Sicilia, e ho scoperto giusto oggi anche in Svezia, ma io qui vi parlo di come in alcune province del nord Italia (Trentino occidentale, provincia di Udine, Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Verona) funga da figura portatrice di doni, usanza nata negli anni Trenta. In teoria sarebbe una sostituta di Babbo Natale, ma da che io ricordi i doni a dicembre li hanno sempre portati entrambi.
A casa mia, in particolare, si scriveva una lettera a Santa Lucia, se eri stato bravo ti avrebbe accontentato (almeno in parte), sennò ti avrebbe portato del carbone (infatti, tra i dolci che accompagnavano immancabilmente i doni, c'era anche del carbone di zucchero, un vero attentato ai denti). Poi, il 25 dicembre, Babbo Natale avrebbe portato dei regali a sorpresa. Ma questa regola credo vigesse solo a casa mia.
lunedì 10 dicembre 2012
Mahalia Jackson. La magia del Natale in musica.
Mahalia Jackson - May 17, 1957, Prayer Pilgrimage for Freedom in Washington, D.C. |
Questo è un post natalizio, anche se dalle foto non si direbbe.
Perciò lo dichiaro all'inizio, per non creare malintesi.
Per me il Natale è negli occhi, nelle luci che accendono l'aria, nei colori intermittenti che si riflettono in sfere che hanno un sapore quasi divinatorio, mentre me ne sto seduta al buio a pensare che sì, quello che deve ancora venire sarà l'anno migliore di tutti. Perché accontentarsi è un po' come morire.
Il Natale lo sento nel palato, e lo dichiaro subito, sono una fan del pandolce genovese, quello basso con l'uvetta, e delle bollicine, ma solo quando si festeggia.
Per me il Natale è nelle orecchie, nelle canzoni che accompagnavano le mani di mio padre e mia madre nella composizione di un albero solitamente imponente, lo stesso albero che una notte decise di suicidarsi, schiantandosi al suolo soverchiato dalle aspettative di chi gli rivolgeva occhiate fiduciose, e sì, forse avevo esagerato con gli addobbi.
Senza quelle canzoni il Natale si svuota per me di ogni significato. E dire che non erano tutti capolavori quelli che si ascoltavano a casa, anzi ricordo che i brani che apprezzavo di più allora, commuovendomi fino alle lacrime, erano quelli del Piccolo Coro dell'Antoniano.
Ma c'era una donna che con la sua voce arricchiva quei momenti di una magia intensa, palpabile, un'artista che cantava col cuore, con la pancia, con gli occhi, con la fronte, con qualsiasi parte del corpo venisse attraversata e sublimata dalla Musica.
Il suo nome era Mahalia jackson.
sabato 8 dicembre 2012
venerdì 7 dicembre 2012
Dal bagno sono un'ottima madre
Sono stati sette anni di gioie e di conquiste. Di stanchezza e frustrazione. Sette anni di parole in piena, richieste continue e continue autoaffermazioni, Sono sette anni che non riesco più a stare da sola, a serntire i miei pensieri, a farmi delle domande, anche sceme, qualunque cosa provi che nella mia testa è acceso ancora un barlume di consapevolezza e di capacità di autoanalisi. Sette anni che ho messo il pilota automatico e vado avanti a microtraguardi, come Homer quando vede una Duff.
Ma in questi anni ho imparato a rivalutare e sfruttare al meglio gli spazi segreti che la casa mi offre. Li uso per nascondermi, per fare la pausa caffè, staccare la spina e godermi la mia compagnia.
Prima di avere figli il mio luogo d'elezione era la cucina: lì facevo tutto tranne quello per cui era naturalmente preposta, fare da mangiare. In cucina studiavo, mangiucchiavo, chiacchieravo, telefonavo, baciavo. La cucina era tutto quello di cui avessi bisogno in una casa.
Ma da sette anni il mio luogo d'elezione è un altro.
Adesso ho una cucina non abitabile e tutti gli altri spazi sono invasi dai vessilli della guerriglia nanesca.
L'unico posto che posso ancora considerare un porto franco è il bagno.
giovedì 6 dicembre 2012
mercoledì 5 dicembre 2012
A tavolaaa...
Raccontiamola tutta, la forma conta, eccome. Non può prescindere dalla sostanza, ma senza forma la bellezza perde molto del proprio splendore. E contano anche i riti, che siano religiosi o profani, e mai come a Natale tutto questo diventa vero e palpabile. A Natale ci piace essere dentro l'atmosfera fino al collo. Luci, colori, dall'albero alle decorazioni sulla porta, senza dimenticare, ovviamente, la tavola. Il pranzo (o per alcuni il cenone, a seconda delle zone) è uno dei pilastri del rito natalizio, e con lui la tavola. Il set del pranzo non può essere lasciato al caso, dai piatti alle posate al centrotavola. Ecco alcune atmosfere che mi piacerebbe saper riprodurre. Grand design nordico, ma ovviamente si può fare anche un salto all'Ikea.
Può essere di un classico blu...
Può essere di un classico blu...
Arabia Finland |
martedì 4 dicembre 2012
Libri, profumi e poesia. Lo swap di Natale di Anna the Nice.
©Annathnice |
Ma noi sappiamo anche che il tempo è elastico e soggettivo. Al lavoro il tempo non passa mai, non importa quante volte guardi l'orologio o quante gite organizzi in bagno, quella maledetta lancetta si diverte a rimanere inchiodata lì, sempre allo stesso punto, come se i suoi ingranaggi fossero oliati a bostik. Durante un concerto invece, quando le luci si accendono mentre tu sei ancora invasa dal sacro fuoco del rock, ti sembra che la band sia stata sul palco giusto il tempo di tre pezzi e sei pronta a lanciargli pomodori, carciofi e toh pure un reggiseno che ti eri preventivamente portata da casa, non si sa mai, quando ti accorgi che in realtà sono già passate tre ore.
Insomma amici, il succo del discorso è che il tempo secondo me bisogna guadagnarselo, è necessario stilare una personalissima lista delle priorità per riuscire a trovare il tempo di fare quello che amiamo davvero e soprattutto quello che ci rende felici.
Dovremmo essere in grado di ritagliarci il nostro angolino di felicità giornaliero, anche a costo di sacrificare qualcosa. Perché qualcosa va sempre sacrificato.
lunedì 3 dicembre 2012
Jingle bells
Natale si avvicina e, non so voi, a me piace essere circondata da oggettistica che mi ricordi l'inverno, la neve, il freddo, le feste... insomma le vacanze e il mio child-side duro a morire.
Ecco allora che ho pensato una piccola-pivvola selezione di oggetti per voi e i vostri bambini, per scaldarsi, divertirsi e ridere insieme (che Natale è senza risate - oh-oh-oh).
Ecco allora che ho pensato una piccola-pivvola selezione di oggetti per voi e i vostri bambini, per scaldarsi, divertirsi e ridere insieme (che Natale è senza risate - oh-oh-oh).
Oeuf be good (dopo) |
venerdì 30 novembre 2012
La staffetta delle parole
Non smetto mai di stupirmi del potere delle parole. Che evocano, distruggono, tagliano, commuovono, immaginano, suggeriscono, disegnano. E il fatto di poter creare mondi attraverso le parole è una magia tale che gli scrittori secondo me dovrebbero essere annoverati di diritto tra le più Alte Cariche dello Stato.
Immaginatevi ora parole che si incastrano, che si collegano come maglie di una collana, ognuna per sé ma tutte strettamente legate, una senza l'altra sarebbe solo una parte del tutto. Ma il Tutto in gioco, in questo caso, è la Poesia.
Il gioco dei biglietti è proprio questo.
Immaginatevi ora parole che si incastrano, che si collegano come maglie di una collana, ognuna per sé ma tutte strettamente legate, una senza l'altra sarebbe solo una parte del tutto. Ma il Tutto in gioco, in questo caso, è la Poesia.
Il gioco dei biglietti è proprio questo.
giovedì 29 novembre 2012
PI -ctures of i - NTEREST
Avrete capito che mi piace scattare foto, e anche guardare foto, perché di bellezza non se ne ha mai abbastanza. Ecco come ho sviluppato una lieve dipendenza da Pinterest, meglio conosciuta come sindrome dell'altrove. Guardare una foto (bella, ovviamente - su Pinterest c'è proprio di tutto) - che sia un paesaggio, un ritratto, un particolare - ti "costringe" a immaginare tutto quello che ci sta intorno, quello che l'immagine suggerisce ma non mostra - e che magari non c'è, ma questa è un'altra storia. Luci, colori, contrasti suggestioni... questo si cerca in una fotografia. La suggestione di un momento diverso da quello che si sta vivendo e che tanto si desidera vivere proietta la mente nella sfera dei sogni, dei progetti, degli ideali. E non dovrebbe forse essere proprio quello che ci rende Umani?
Siamo costantemente bombardati da immagini di ogni tipo, dalla pubblicità ai telegiornali, che ci rendono quasi immuni alla bellezza, poiché saturano la nostra capacità di percezione visiva. Ma quella non è fotografia. La fotografia è l'elogio della lentezza, va consumata con calma, interiorizzata; bisogna aprirle le porte del nostro abisso. E allora un'immagine può anche farti piangere. O ridere.
La fotografia solletica le emozioni, a volte le colpisce proprio forte.
mercoledì 28 novembre 2012
Semi e farfalle. Parole liberate dal potere della poesia.
Mi sto riprendendo lentamente dall'esperienza di WRITERS, dormo tanto, mangio tanto e cerco di regolare il ritmico deragliare del mio cuore impazzito, cerco di accarezzarlo, coccolarlo, ma niente lui continua a fare come gli pare. Forse dovrei andare dal medico. O forse dovrei semplicemente continuare a scrivere, a inspirare ossigeno ed espirare anidride carbonica, finché la pioggia si mescolerà al mio respiro.
Ma oggi non ho tempo. Oggi volevo condividere con voi alcune delle cose belle e di cuore che si son viste nel nostro piccolo blogger-saloncino.
Inizio con un'amica, non solo perché è un'amica sia chiaro, ma perché il suo è IL PROGETTO, il progetto della vita, quello che ti fa alzare la mattina, che pompa benzina nel carburatore quando sembra che la macchina sia in panne, la dose quotidiana di sogno di cui ci si fa per non cadere nelle spire dell'astinenza e della rassegnazione.
Ma oggi non ho tempo. Oggi volevo condividere con voi alcune delle cose belle e di cuore che si son viste nel nostro piccolo blogger-saloncino.
Inizio con un'amica, non solo perché è un'amica sia chiaro, ma perché il suo è IL PROGETTO, il progetto della vita, quello che ti fa alzare la mattina, che pompa benzina nel carburatore quando sembra che la macchina sia in panne, la dose quotidiana di sogno di cui ci si fa per non cadere nelle spire dell'astinenza e della rassegnazione.
martedì 27 novembre 2012
lunedì 26 novembre 2012
venerdì 23 novembre 2012
Storia di sogni - #metroreaders @Writers
Noi del cesto per indole guardiamo sempre in su, gli occhi puntati su qualche sogno che sembra troppo alto e troppo bello da raggiungere.
giovedì 22 novembre 2012
I #metroreaders in trasferta a Writers!
Ho sempre detto che ottobre era il mio mese bello e fortunato.
Per quest'anno mi sono dovuta ricredere, ma la disillusione autunnale ha portato una nuova, rinvigorente sorpresa. La mia linea fortunata si è spostata un po' più in là, di 30 giorni circa, coinvolgendo un mese che mi è sempre passato tra le mani senza infamia e senza lode.
Il mio mese fortunato del 2012 è ufficialmente Novembre!
Il weekend scorso abbiamo realizzato il nostro primo bookmob stickering a Genova, con tanto di lancio di palloncini.
Questo weekend siamo invece state invitate a presentare il nostro progetto video dei #metroreaders a Writers #0, un luogo dell'anima, fatto di penne, fogli e parole, dove "gli scrittori (si) raccontano, un variopinto incontro di scrittori e poeti, attori e musicisti che si muovono negli spazi dei Frigoriferi Milanesi, inventandosi modi diversi di avvicinare pubblico e lettori, partendo dalle risorse di spazio e tesori del luogo, ricco di suggestioni e di storia, fusione di arte, manualità e cultura."
Per quest'anno mi sono dovuta ricredere, ma la disillusione autunnale ha portato una nuova, rinvigorente sorpresa. La mia linea fortunata si è spostata un po' più in là, di 30 giorni circa, coinvolgendo un mese che mi è sempre passato tra le mani senza infamia e senza lode.
Il mio mese fortunato del 2012 è ufficialmente Novembre!
Il weekend scorso abbiamo realizzato il nostro primo bookmob stickering a Genova, con tanto di lancio di palloncini.
Questo weekend siamo invece state invitate a presentare il nostro progetto video dei #metroreaders a Writers #0, un luogo dell'anima, fatto di penne, fogli e parole, dove "gli scrittori (si) raccontano, un variopinto incontro di scrittori e poeti, attori e musicisti che si muovono negli spazi dei Frigoriferi Milanesi, inventandosi modi diversi di avvicinare pubblico e lettori, partendo dalle risorse di spazio e tesori del luogo, ricco di suggestioni e di storia, fusione di arte, manualità e cultura."
mercoledì 21 novembre 2012
martedì 20 novembre 2012
Bookmob Genova - il video
E questo è il video ufficiale, realizzato dalla redazione di Era Superba.
Con i palloncini abbiamo liberato il nostro amore per le parole scritte, quelle dette e quelle ancora impigliate sulle labbra, le nostre suggestioni, le nostre motivazioni.
Tutto quello che ci rende nella vita reale lettori accaniti, seriali, occasionali, innamorati, colti, intellettuali, leggeri, compulsivi, divertiti, ma sempre, sempre curiosi.
Bookmob Genova - metroreaders stickering
Preparativi con i palloncini,
lunedì 19 novembre 2012
Il laboratorio Metodo Bruno Munari®: un modo per stare vicino ai bambini
Bruno Munari |
Chi ci segue ci avrà già sentito ripetere che la bellezza si impara da piccoli. Lo stesso accade per la creatività: è una questione di allenamento, di consuetudine mentale a un approccio diverso, sempre diverso, alle cose. Brutta parola "cose", ma voglio essere il più generica possibile, perché la creatività si applica ai più disparati ambiti della vita, non solo all'arte. Be', proprio per parlare di questo, di creatività e bambini, abbiamo invitato Cecila Ramieri per spiegarci che cosa accade durante un laboratorio creativo. A lei la parola.
Laboratori creativi: due parole oggi sentite quasi ovunque, lette dappertutto.
Ma cos’è un laboratorio? Cosa viene proposto ai bambini? Come? Perché?
Io faccio laboratori per bambini, se vi va vi racconto quello che penso.
giovedì 15 novembre 2012
Cadono le foglie
Vi manca uno spazio verde, non potete farne a meno, ma non c'è modo di ottenerlo? Giocate con le foglie magnetiche di Richard Hutten e decorate un angolino di casa.
Nascondino nei quadri
Non molto tempo fa parlavamo di arte e bambini, di come l'arte, in particolare la pittura, non debba essere vista come qualcosa di lontano e inavvicinabile, bensì come parte de quotidiano. Perché in fondo l'arte, quella in senso astratto, si nasconde un po' dappertutto, e a sua volta nasconde qualcosa, svelandolo solo a un occhio attento.
Il libro ABC d'arte. Lettere nascoste nei quadri gioca a nascondino con le lettere che si possono scoprire nelle opere d'arte di ogni tempo, da Piero della Francesca a Mondrian, passando per Matisse.
Be', per me è geniale, ed è esattamente quello che intendo quando parlo di approccio all'arte per i bambini. Si tratta di un gioco di scoperta, che allena il bambino all'alfabeto e alla pittura. Non dico che così impari anche a "leggere" un quadro, ma di certo impara a guardarlo, a cercare significati in un'immagine, impara a osservare. E che cos'è l'arte se non osservazione condivisa della bellezza?
mercoledì 14 novembre 2012
Pane amore e... fantasia. Un progetto di sostegno dal basso.
Non so se capita anche a voi, ma in casa mia è in corso da almeno quattro anni una strenua battaglia portata avanti dal Comitato di Odiatori di Verdure e di Tutto ciò che fa Bene in Genere contro il Comitato Genitori fissati con le cose Sane ma che Troppe Volte si arrendono alle Odiate Merendine.
Ecco la nostra è una lotta impari e serve a poco impiattare in modo creativo, usare verdure colorate e di stagione, disegnare dei clown con carote e pomodori o stilizzare delle facce da psicopatici che sorridono con zucchine e ravanelli. Se le verdure non sono fritte, non sono commestibili.
L'unica arma che abbiamo a nostra disposizione è sfinirle con la fame. Non vuoi la verdura? bè oggi non c'è altro, se vuoi puoi anche non mangiare. Ed ecco che almeno una volta a settimana una cena a base di frutta e verdura viene spazzolata con la voracità di chi pensa di avere davanti un stinco di maiale.
A parte gli scherzi, il problema dell'alimentazione nell'infanzia è serio, e senza arrivare ai casi estremi che si riscontrano in America, anche da noi la faccenda sta diventando preoccupante. Io già mi ritengo fortunata perché nella scuola Primaria frequentata da Mia è stato inaugurato quest'anno il programma Frutta nelle Scuole, che sostituisce per due pause-merenda a settimana gli amati snack con della frutta di stagione. Offerta da loro!
Ma c'è qualcuno che si sta battendo perché le cose cambino davvero e a partire dalle famiglie. Lo fa con un progetto autofinanziato, un bellissimo esempio di sostengo dal basso di un progetto rivolto ai cittadini.
Ecco la nostra è una lotta impari e serve a poco impiattare in modo creativo, usare verdure colorate e di stagione, disegnare dei clown con carote e pomodori o stilizzare delle facce da psicopatici che sorridono con zucchine e ravanelli. Se le verdure non sono fritte, non sono commestibili.
L'unica arma che abbiamo a nostra disposizione è sfinirle con la fame. Non vuoi la verdura? bè oggi non c'è altro, se vuoi puoi anche non mangiare. Ed ecco che almeno una volta a settimana una cena a base di frutta e verdura viene spazzolata con la voracità di chi pensa di avere davanti un stinco di maiale.
A parte gli scherzi, il problema dell'alimentazione nell'infanzia è serio, e senza arrivare ai casi estremi che si riscontrano in America, anche da noi la faccenda sta diventando preoccupante. Io già mi ritengo fortunata perché nella scuola Primaria frequentata da Mia è stato inaugurato quest'anno il programma Frutta nelle Scuole, che sostituisce per due pause-merenda a settimana gli amati snack con della frutta di stagione. Offerta da loro!
Ma c'è qualcuno che si sta battendo perché le cose cambino davvero e a partire dalle famiglie. Lo fa con un progetto autofinanziato, un bellissimo esempio di sostengo dal basso di un progetto rivolto ai cittadini.
martedì 13 novembre 2012
fenomenologia dell'ansietta
Dicesi ansietta quella sensazione di peso allo stomaco, accompagnato da accelerazione delle pulsazioni cardiache, non riconducibile a causa nota. Insomma, non si può provare ansietta prima di un debutto teatrale, quella è ansia. L'ansietta è uno stato esistenziale, sempre latente nonostante la sua manifestazione possa essere temporanea e sporadica. Affonda le radici nell'infanzia, ne sono certa, si nutre dell'insicurezza che con tanta dedizione abbiamo accudito per anni, per ritrovarsi poi, adulti stagionati, a scoprire con sgomento che l'infanzia non l'abbiamo mai abbandonata. E se per certi versi è una buona cosa (i bambini sono speciali mica per niente), per altri è una situazione terribile. Armati di età ed esperienza, non dovremmo più essere fragili come a sei anni, non dovremmo più aspettarci che la notte di Natale, Babbo scenda davvero dal camino. E poi, io non l'ho nemmeno mai avuto, un camino.
lunedì 12 novembre 2012
I #metroreaders arrivano a Genova
Io l'avevo detto che i Metroreaders smaniavano per uscir di casa, che dopo l'esperienza sui Navigli avevano ancora voglia di un bagno di folla. In fondo sono lettori, sì, ma mica secchioni.
E così mentre una parte di loro se n'è andata per risaie a Vercelli (prestissimo avremo loro notizie), il resto della truppa si è riunita per andare a Genova. In fondo il mare non l'hanno mai visto.
Sabato 17 alle ore 17 i Metroreaders scenderanno di nuovo in strada, lungo i vicoli, intricati capillari che dal basso nutrono e sostengono la città regalandole nuova linfa.
Per questa nuova avventura abbiamo anche un media partner: l'iniziativa verrà sostenuta, divulgata, testimoniata da Era Superba, testata giornalistica indipendente centrata sul territorio che anche attraverso il suo magazine free press in questi giorni sta dando voce all'iniziativa con una vera e propria chiamata alle armi e che ci seguirà passo passo con la sua web-tv.
Ospiti di Manuelina
Questa domenica, che prometteva pioggia ma non se l'è sentita di andare fino in fondo, insieme ad amici ho fatto un salto nell'Optrepo Pavese, alla cantina Manuelina, dove con la scusa di una mostra fotografica sul vino di Lorena Brambilla (di cui avrò modo di parlare un'altra volta) abbiamo degustato, assaggiato e mangiucchiato. Le prime caldarroste della stagione hanno sempre una sapore speciale.
venerdì 9 novembre 2012
Flavia e Le Macchinine. Il mio regno per una betoniera.
Non so come sia potuto succedere. Questa cosa va contro tutti i miei principi. Contro i valori che mi hanno insegnato da piccola. Contro tutti gli insegnamenti che mi hanno regalato Miss Pony e Suor Maria in anni di frequentazione. Ma ultimamente comincio a preferire le cose da maschio a quelle da femmina (sto parlando del ceto nano, ovviamente).
Sarà che sto soffocando in un lento stillicidio di rosa, sarà che oramai non lo sopporto nemmeno addosso ai maiali perché mi ricordano Peppa Pig e la sua imbarazzante famiglia, pronta a fare lazzi per ogni idiozia. Sarà che i tutù e le crinoline li ho sempre odiati anche da piccola, poco male tanto mia mamma mi vestiva sempre in tartan, e adesso odio anche quello.
Per tutti questi motivi, anche se sospetto che ci sia dell'altro che riguarda la mia infanzia ma è meglio non indagare, sto cominciando a preferire le betoniere alle principesse, le gru alle fatine, i montacarichi alle Winx.
Per questo Flavia e le Macchinine è diventata il mio guru.
giovedì 8 novembre 2012
Cose che ho imparato in viaggio
Lo scorso week end, complice un ponte lungo-lungo, siamo stati a Salisburgo.
Era la prima volta che viaggiavamo per visitare una città, la prima volta in cui il viaggio non era finalizzato a fare il bagno, andar per funghi o rilassarsi in un agriturismo. Stavamo per riportare il viaggio alla sua essenza, quella di riempirsi gli occhi, il palato, le narici di colori nuovi di arte, suoni, odori, sapori diversi da quelli a cui eravamo abituati. Guardare. Punto.
Si trattava di un esperimento, implicava costringere le nane a maratone forzate, di cui la quattrenne avrebbe capito poco o niente, se non il fatto che in quel posto si potevano mangiare patatine fritte a tutte le ore.
Abbiamo scelto una meta che fosse raggiungibile in macchina, perché per volare in quattro senza aver prenotato mesi prima devi accendere un mutuo. Volevamo andare al nord, un po' perché eravamo già a buon punto, un po perché i primi freddi ci indicavano quella direzione.
Abbiamo optato per Salisburgo perché riassume in sé il fascino indiscusso di un impero appena decaduto, del sogno Mitteleuropeo, che come tutto ciò che sta nel mezzo raccoglie i frutti di quello che lo circonda.
Avevamo studiato un itinerario molto semplice, proprio per consentire a chi vedeva tutto con occhi nuovi di stare al passo e di divertirsi.
Homefooding shots
Come vi ripetiamo da sempre, Benedetta e io non siamo delle grandi cuoche, però nutriamo una profonda venerazione per il cibo e per chi lo cucina, e ci piace mangiarlo dopo che lo abbiamo ammirato con reverenza e un po' di acquolina in bocca.
Homefooding è un marchio per il cibo cucinato in casa. Non necessariamente nella nostra.
Qui di seguito un paio di foto di un pranzo di fine ottobre, celebrato in attesa della notte delle streghe e della festa dei morti. Antiapsto e dolce. La polenta, scusate, me la sono sbranata prima che la mia mano potesse raggiungere la macchina fotografica. Rischi del mestiere.
Homefooding è un marchio per il cibo cucinato in casa. Non necessariamente nella nostra.
Qui di seguito un paio di foto di un pranzo di fine ottobre, celebrato in attesa della notte delle streghe e della festa dei morti. Antiapsto e dolce. La polenta, scusate, me la sono sbranata prima che la mia mano potesse raggiungere la macchina fotografica. Rischi del mestiere.
Crostini pancetta e formaggio |
mercoledì 7 novembre 2012
Io mi sto preparando
Tutti gli anni mi lascio cogliere impreparata, perché inizio a considerare il Natale solo quando inizia dicembre. Ma sbaglio, Natale inizia molto prima, se lo vuoi vivere a fondo, se non vuoi rimanere a piedi senza un calendario dell'avvento che si rispetti, con una casa sprovvista di candele, stelle, alci e renne. Così, quest'anno, complice anche la mia nuova compulsiva Pinterest-mania, mi sto lasciando coinvolgere dall'atmosfera, anche se ancora non si può parlare di freddo, figurarsi quindi di neve. Ho già iniziato a pensare ai regali, solo a pensare, eh. Però è già qualcosa. Soprattutto se vi è venuta la fissa dell'handmade/homemade/selfmade.
martedì 6 novembre 2012
Manifesto per le Mamme di Merda
Io sono una Mamma di Merda.
Finalmente l'ho capito e sono pronta ad accettarlo.
Lo stesso non si può dire della mia prole.
Io penso che per tutte arrivi prima o poi quella giornata davvero storta in cui ogni cosa che fai ti riesce male o non ti riesce affatto, che poi è quasi meglio.
Ecco per me quello è il modello base a cui poi vanno aggiunti gli extra, gli accessori, i bonus aziendali o come volete chiamarli.
Ieri è stata una di quelle giornate.
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