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giovedì 19 dicembre 2013

E luce fu! Accendiamo il Natale con DESK



Torna l'appuntamento con Carla Pinto di DESK design for kids (trovate le prime due puntate qui e qui). Per la nostra ultima chiacchierata abbiamo scelto un argomento dal mood decisamene natalizio: la luce. Tutti abbiamo bisogno di luce, e i bambini un po' di più. Una luce che deve essere calda, morbida e avvolgente come una coperta calda.
Ecco i suggerimenti di Carla.

lunedì 16 dicembre 2013

Desiderio di Natale - prima!


Un triste dato di fatto, di questi tempi Internettiani, è che si vede proprio che non siamo più capaci di scrivere.
Prima, tanto tempo fa, una volta usciti da scuola non avevamo modo di valutare la grammatica degli altri. Oggi sì.
Un altro post sulla grammatica?
No, tranquilli. Oggi parlo di toni. In particolare dell'ironia.

giovedì 12 dicembre 2013

Tutto in ordine con DESK!

Continuiamo il nostro viaggio nel design insieme a Carla Pinto, creatrice e titolare di DESK (design for kids) un e-shop che non si limita a essere un negozio online, ma si propone come veicolo di bellezza, vessillo di un gusto che deve essere educato sin dalla più tenera età, perché troppe nel mondo quotidiano sono le brutture che lo assediano. 
Secondo Carla DESK "è parte di un progetto finalizzato all’educazione, ad una nuova cultura dell’oggetto e alla formazione del gusto personale di ogni bambino, cercando di creare un’alternativa all’estetica imperante degli oggetti di consumo per l’infanzia a cui siamo ormai assuefatti." 
Questa settimana affrontiamo temi caldi per qualsiasi genitore: la razionalizzazione dello spazio, l'ordine, la durata degli oggetti e la loro eventuale ricollocazione.
Siete pronti?


martedì 10 dicembre 2013

Bonbonkids. La magia è nella camera oscura



Ricordo mio padre con la Nikon in mano.
Ricordo il suo pudore mentre cercava l'inquadratura giusta, attento a non disturbare.
Ricordo che mi chiedevo cosa ci trovasse di interessante nei miei giochi, che erano solo miei e non dovevano interessare occhi estranei, soprattutto adulti.
Ricordo le sue lunghe sessioni in camera oscura, quella ricavata nello sgabuzzino, luogo di misteri alchemici mai completamente svelati. Se tornassi indietro gli chiederei di svelarmi tutto, anche il più piccolo trucco, perché, solo dopo me ne sono resa conto conto, i suoi ritratti tiravano fuori la poesia da chi non immaginava di possederla. Ricordo le sue stampe, filtrate da sfumature acide così tipicamente anni Settanta, ma che all'epoca mi sembrava collocassero i suoi soggetti - in particolare me - nella stessa dimensione del sogno.

lunedì 9 dicembre 2013

Progetti per le vacanze ideali


Ci sono tante cose che si associano al Natale: la neve (anche se qui a  non nevica praticamente mai, a Natale), le lucette, le candele, la cioccolata calda, la montagna e via dicendo.
Tra tutto ciò, io ci infilo pure la lettura a oltranza, nella mia cuccia sul divano, sotto un plaid caldo, circondata da cuscini che hanno l'unico scopo di creare ulteriore calore, una tazza di qualsiasi bevanda calda a portata di mano (preferibilmente tè) e uno o più libri, meglio più, in modo da poter passare da uno all'altro in base all'umidità dell'aria, allo grado di torpore (o il suo opposto) e alla consistenza del volume in questione.

venerdì 6 dicembre 2013

A Natale ogni desiderio vale #itsohsoquiet


Ed eccoci tornati alle nostre parole sussurrate del venerdì.
Questa volta parlo io, un po' perché è tanto che non lo faccio, un po' perché scrivere mi serve per mantenere la rotta e soprattutto per non pagare lo strizzacervelli.
E siccome siamo in pieno Christmas-mood, oggi mi cimento con la mia letterina.

giovedì 5 dicembre 2013

Uno più uno - soluzioni in cameretta



Sapete quanto ci piaccia il design, soprattutto quello per bambini. Per questo oggi ospitiamo Carla Pinto, la persona che sta dietro a DESK (design for kids). Carla è madre di due bambini, e l'idea di aprire questo negozio on-line è venuta proprio da loro. Carla è poi un architetto che, dopo aver svolto per alcuni anni la professione, ha scelto di creare un progetto tutto suo (lavora da sola), risultato delle sue due grandi passioni: i suoi figli e il mondo dei bimbi, insieme all'architettura e al design.

martedì 3 dicembre 2013

Pippo non lo sa. Giocare con l'arte allo Spazio b**k

Mettete insieme questi ingredienti:
il primo compleanno di una libreria per bambini e ragazzi, ogni giorno in prima linea per diffondere il seme della parola, seme che innaffia e aiuta a far germogliare con instancabile creatività
una casa editrice illuminante e illuminata
due scuole in difficoltà
almeno due secoli di storia dell'arte


shakerate un po', aggiungete un goccio di colore e otterrete Pippo non lo sa, il progetto ideato dalla libreria Spazio b**k in collaborazione con Topipittori per sostenere la lettura in due scuole dell'infanzia di Milano, in zona Turro e Gratosoglio.

Avete tempo fino al 9 dicembre per giocare e potete partecipare tutti, adulti, bambini, anziani, uomini, donne, studenti e disoccupati. Cimentatevi a reinterpretare un capolavoro della storia dell'arte a vostro piacimento, scrivete sul retro del foglio l'opera a cui fate riferimento e inviatelo in busta chiusa all'indirizzo dello Spazio b**k, ma mi raccomando non firmate il disegno.

lunedì 2 dicembre 2013

parole belle, fuori e dentro


Oggi è il secondo giorno di dicembre, il mese più ricco in buoni propositi, buone intenzioni e via dicendo. Il mese che molti cinicamente dicono di odiare, in cui altri diventano melensi a prescindere, mentre alcuni - sempre di più - appendono Babbi Natale ai balconi, pensando forse di essere spiritosi.

venerdì 29 novembre 2013

Tartan mood - o Come divento un agnellino.


Ve li ricordate i guerrieri delle Highland, no? Sì, certo che sì. Da Highlander a Brave Heart, il cinema ce li ha mostrati in tutta la loro gloria. E avete presente quella furia animale con cui combattevano in battaglia? Ecco, oggi mi sento un po' così.

mercoledì 27 novembre 2013

Shooting oneself - storie di autoritratti


Siamo un po' tutti narcisisti? Non so se è la definizione giusta, certo è che ci piace sbirciarci, provare a vedere come potrebbero vederci gli altri. Non ci piace farci fotografare, magari, ma ci piace guardarci nelle foto, seppur di nascosto, per studiare come siamo, dall'esterno.
Forse è per questo che spesso molti fotografi si lasciano sedurre dall'autoritratto.

martedì 26 novembre 2013

La grande fabbrica delle parole - Making of

Spesso mi è capitato di non saper spiegare perché mi piace un libro. In genere mi perdo in congetture astruse, voli pindarici e colpi di fulmine illuminanti. Ma alla fine nessuno ha capito di cosa sto parlando. I bambini invece sono diretti, vanno subito al sodo e, quando una cosa gli piace, te lo sanno spiegare e motivare senza tanti giri di parole.
Allora ho pensato, perché non far parlare di libri un bambino, perché non fare delle videorecensioni fatte dai bambini per i bambini?
Si tratta di un esperimento. Non è detto che andrà a buon fine ma ho imparato che le certezze spesso non portano ad alcun risultato.

Oggi volevamo parlare di un libro che molti di voi conosceranno, La grande fabbrica delle parole, di Agnès de Lestrade e Valeria Docampo, un piccolo tesoro delicato e poetico.


lunedì 25 novembre 2013

Uno, due... Uno - una recensione


Credo che non ci sia modo migliore di iniziare la settimana che parlando di libri. Spero siate d'accordo con me.
Oggi vi presento Tre camere a Manhattan, di Georges Simenon.
Due anime sole e tormentate si incontrano per caso. Non veniamo a sapere quasi nulla, in verità, dei loro tormenti, ma li proviamo dentro, li viviamo grazie all'irritante trascinarsi nel tempo dei protagonisti, mentre languono per amore o per altro. 
Due storie che diventano una. Una storia d'amore. 

venerdì 22 novembre 2013

La foto che non ci sarà

Come vi ho anticipato la settimana scorsa il venerdì è il giorno della leggerezza, delle parole sussurrate, delle coccole sul divano, dei segreti confessati senza quasi accorgersene.
La nostra rubrica moltopersonale ha subito una metamorfosi ed è diventata #itsohsoquiet, un po' perché amo Bjork e un po' perché l'hashtag #moltopersonale era già quello di una trasmissione di radio101. E poi la quiete dopo la tempesta, che sia essa emotiva, meteorologica o semplicemente rientri nella normale routine quotidiana, mi lascia quella sensazione di intimità raccolta che l'ultimo giorno della settimana si arroga di diritto.


mercoledì 20 novembre 2013

In memoriam: ricordando Doris Lessing


Il 17 novembre 2013, cioè qualche giorno fa, ci ha lasciato a 94 anni una delle poche donne ad aver vinto un premio Nobel, Doris Lessing. 
Come spesso accade, c'è una discrepanza tra come un autore percepisce se stesso e come viene percepito dagli altri. La sua opera The Golden Notebook (Il taccuino d'oro, edito in Italia da Feltrinelli) è considerato un'opera femminista da tutti i critici, ma non da Lessing, che si dissocia dal femminismo così: 

martedì 19 novembre 2013

5Pointz. Insieme è (stato) meglio


Un museo a cielo aperto, ecco che cos'è il 5Pointz, situato a Long Island, nel Queens, il grande complesso industriale riconvertito da quasi vent'anni nella Mecca dei graffiti, crocevia di arti e mestieri, di culture e testimonianze. Qui trovano residenza più o meno stabile writers, artisti, videomaker, musicisti e insieme danno vita a un luogo magico, una città incantata dove anche i sogni più oscuri si trasformano in innocue favole per bambini, dove le sirene dell'ispirazione richiamano a sé le anime elette che ancora le sanno ascoltare, al di sopra del frastuono assordante dei nostri bisogni immediati, delle nostre giornate da soddisfare, delle nostre ore da sfamare, dei soldi da fare, delle bollette da pagare.



lunedì 18 novembre 2013

Un nome, una garanzia

Hello, my name is Paul Smith

In occasione della mostra Hello, my name is Paul Smith al Design Museum di Londra, dal 15 novembre al 9 marzo 2014, ho fatto un tuffo nel mondo del designer inglese, che adoro per la sua ironia così British, per quelle righe inconfondibili e per le atmosfere dei suoi negozi (a Londra, per lo meno).

venerdì 15 novembre 2013

Mano nella mano. Il nostro primo post #moltopersonale

Il venerdì è il giorno della leggerezza, delle parole sussurrate, delle coccole sul divano, dei segreti confessati senza accorgersene. Il giorno in cui ritmi si allentano e tutto diventa #moltopersonale.
Inauguriamo oggi questa rubrica di pensieri, confidenze e parole in libertà. Raccontati di venerdì.


Iniziamo con un ospite.
Conosco Ettore da molti anni e questo potrebbe deporre a suo sfavore.
Invece continua a piacermi per quella sua voglia di mettersi in gioco, di non lasciare mai le cose come stanno, o come sarebbe comodo che fossero, ma di battersi per migliorarle, 
di intestardirsi anche molto, a volte.
E poi ha una qualità bellissima. Non ha paura di parlare delle proprie emozioni. E di scriverne. 
Lo sa fare molto bene, per essere un uomo. Senza sciatteria, con i ritmi giusti e misurati, senza enfasi o retorica, ma con il cuore in mano e anche un certo stile.
Ettore ha una bellissima famiglia, che io conosco bene, ma che vorrei conosceste anche voi.
Ed è per questo che gli cedo la parola.


giovedì 14 novembre 2013

Campeggio in cameretta


Esiste un negozio, nel cuore d Chelsea, Londra, che crea camerette a misura di sogni e di avventure. Si tratta di bobo kids, e anche il nome, per me, è una garanzia, dato che Bobo era uno dei peluche preferiti della mia infanzia (non troppo bello, a pensarci oggi, ma comunque...).
Cosa non avrei dato per avere un letto che fosse anche nascondiglio, casa... magari mobile?

martedì 12 novembre 2013

Michelle Thompson e l'arte segreta del ritaglio


New Scientist - Orchid Children

C'è qualcosa di magico nei collage, nel modo in cui ogni immagine, ogni lettera o ritaglio prende un nuovo significato se estrapolato dal proprio contesto e riassemblato altrove.
Forse perché e quello che vorremmo accadesse a noi, ogni tanto, liberarci delle nostre forme più arcaiche, quelle preconcette e cristallizzate per cui tu sei dolce e gentile, tu altruista, tu vigliacca ed intransigente, tu pignola ed arrivista. Vorremmo essere incollate su una pagina nuova dove la ragazza dolce e gentile diventa, con i giusti accostamenti, una feroce Medea. Una pagina nuova equivale a una vita nuova, e una vita nuova è ciò che ciascuno di noi sogna almeno una volta al giorno. Non si può negare.

lunedì 11 novembre 2013

Odi et amo - una quasi recensione


Ammetto che mi sono avvicinata a questo romanzo con molto scetticismo e molti pregiudizi, che ho avuto la forza di superare solo perché me lo ha regalato una carissima amica.
Ho sempre considerato Baricco pomposo, e ne ho avuto la conferma leggendo questo libro snello. Baricco, anche quando non usa una perifrasi gonfia e arzigogolata, non sa essere lieve. Ma ammetto che questa sua "pesantezza" possa essere proprio quello che piace ai suoi fan.

giovedì 7 novembre 2013

Il mare d'inverno


Amo l'assenza che riempie certi posti.
Amo il ricordo appena accennato di tempi migliori, di stagioni più assolate, di spazi più gremiti, il ricordo di qualcuno che è appena passato, non c'è più ma ha lasciato delle tracce, forse impronte sulla sabbia, ha impregnato l'aria della sua presenza non appena si è trasformata in assenza.
Amo le prospettive sbieche, i punti di fuga ciechi.


mercoledì 6 novembre 2013

Passeggiare fra le stelle



Secondo me avere la testa fra le nuvole è una prerogativa delle persone intelligenti.
E averla tra le stelle è prerogativa di quelle intelligenti e felici.
Se è vero che io ho spesso la testa fra le nuvole, è anche vero che altrettanto spesso queste nuvole sono scure e minacciose. La leggerezza di chi punta lo sguardo direttamente alle stelle è un dono. Un dono che si può imparare prendendo spunto dai bambini e seguendo poche semplici regole.

lunedì 4 novembre 2013

On the road - viaggi letterari

La lettura è bella per molti motivi. Uno è sicuramente il fatto che la si può fare da soli, che si può entrare in un mondo tutto per noi. Un altro è altrettanto sicuramente il fatto di poter poi condividere l'entusiasmo per qualcosa che si è letto. Certi libri ci piacciono così tanto, che ci trasformiamo in veri e propri fan, come le groupy degli anni Sessanta. Per me, per lo meno, è così. Mi innamoro degli scrittori. Mi innamoro dei personaggi. E come ogni innamorata non parlerei d'altro, per un po', almeno.

giovedì 31 ottobre 2013

Halloween in compagnia di Heavy Bone e la Storia del rock a fumetti

Lo sapete tutti che giorno è oggi.
Ma qui non troverete zucche, fantasmini di carta, streghe maliziose o qualche slime vomitoso sul pavimento.
Qui troverete un mostro, anzi IL mostro.
Signore e signori, bambini e bambine, ecco a voi Heavy Bone.

Haeavy Bone è un fantasma, ma non uno qualunque.
Heavy Bone è il cadavere del Rock'n'Roll.
Ha poco più di cinquant'anni, puzza da fare schifo e ha un look discutibile, fatto di jeans attillati e stivali.
Di mestiere uccide le rockstar e sulla coscienza ce le ha proprio tutte, da Jim a Jimi, da Janis a Kurt.


martedì 29 ottobre 2013

In breve - elogio del racconto


Che dire, questo libro è un elogio al racconto, la short story per antonomasia. Volete sapere come si scrive un buon racconto? Leggete Bullfighting di Roddy Doyle. A me piacciono un sacco i racconti, e sono anche la mia forma preferita di espressione, essendo affetta, ahimè, da brevite acuta.
Roddy Doyle dipinge qui uno spaccato d'Irlanda che ti immerge nella realtà di quel paese. Entri veramente nelle case dei protagonisti, nelle loro vite, sapientemente descritte con un punto di vista prettamente maschile, che le rende ancora più veritiere, verosimili, perché gioca lasciando trapelare quella ingenuità maschile, quella semplicità di pensiero che evidenzia e rende tangibile una diversità tra i sessi che in pochi, a mio avviso, hanno saputo raccontare con efficacia.

lunedì 28 ottobre 2013

Ospitalità mobile



Mi sono imbattuta in questo progetto, che sta in mezzo tra lo street food e lo street design, portato avanti da una coppia di designer di stanza a Vienna, per ripensare e riappropriarsi in un certo senso dello spazio pubblico. Che è di tutti e di nessuno, e andrebbe quindi rispettato ancor più della nostra privata proprietà.

giovedì 24 ottobre 2013

Uno tira l'altro - confessioni di una lettrice compulsiva

Agatha Raisin

Non so se avete mai provato una compulsione alla lettura. A me capita, a volte, soprattutto con libri che rimandano ad altri libri, successivi. Mi piace l'atmosfera, mi piacciono i personaggi e tac, scatta una sorta di dipendenza che mi spinge a leggere, leggere, leggere. Mi è capitato con Harry Potter e ora mi sta capitando con la serie che M.C. Beaton ha dedicato ad Agatha Raisin.

martedì 22 ottobre 2013

Les Petits Bohèmes, un posto che fa bene al cuore

Ho sempre desiderato vivere in una casa un po' sgangherata, dove tutti gli oggetti parlano un proprio linguaggio, eredità di mani che li hanno toccati, di anime che li hanno abitati.
Il fascino che esercita su di me il vecchio - il vecchio, si badi bene, non l'antico che è probabilmente restaurato e di valore - è direttamente proporzionale alla mia fissa per le parole desuete, i modi di dire un po' in disuso, i nomi antichi che profumano di braccia forti e abbronzate e mani infarinate.
Forse ha a che vedere con alcuni miei ricordi d'infanzia, legati a una dimora vecchia e decadente che adesso non c'è più, ad antiche radio d'epoca Crosley e alle pile di dischi targati La voce del padrone che facevano bella mostra di sé lì accanto, ad antichi vascelli custoditi in bottiglie troppo strette, condannate a intrappolare i sogni dei marinai.

La mia vocazione, la mia ambizione più grande è quella di rianimare le cose vecchie, ridare loro nuova dignità e nuova collocazione, reintegrarle in un processo creativo che non sa inventare nulla di nuovo e che ha un disperato bisogno di rivolgersi al passato. Esattamente come quando la nostra vita non mantiene le promesse che noi stessi le abbiamo attribuito, e allora andiamo a sfogliare le vecchie Smemo e le orride scritte con l'Uniposca ci sembrano messaggi da un Aldilà che ricordiamo foriero di strabilianti avventure, quando invece era solo costellato di brufoli, mani sudate e attese davanti al telefono.


Ci sono persone che questo lavoro, quello che vorrei fare io, lo svolgono con una delicatezza e una poesia che lasciano a bocca aperta. Persone che non  si limitano a recuperare le cose vecchie, ma che inventano per loro nuovi mondi, universi paralleli dove Alice e la regina di Cuori si danno la mano, dove Dorothy fa la pace con la malvagia strega dell'Ovest e Atreyu non è costretto a rinunciare ad Artax per combattere il Nulla. 
Un mondo dove tutto è possibile.

lunedì 21 ottobre 2013

Uncinetto per principianti: tutte pazze per i #funkyweekend

Io e l'uncinetto non siamo proprio amici, ecco. In generale io e qualsiasi attività manuale non siamo proprio amiche. Diciamo che se da un cappotto si stacca un bottone, tendo a cambiare cappotto.
Succede però di avere amiche che fanno cose bellissime e che ti coinvolgono in questo caleidoscopio di colori, trame, filati. Succede che per una volta mi lascio tentare, e siccome nessuno potrà mai convincermi a correre, nonostante sia la moda del momento, decido che almeno una cosa alla moda la posso fare. In fondo il concetto del DIY mi ha sempre convinto, io sono per qualsiasi tipo di autarchia: emotiva, sentimentale, culturale e quindi, a maggior ragione, anche manifatturiera.


giovedì 17 ottobre 2013

Il cinema per la scuola elementare pubblica: il progetto La Prima Scuola

- Mamma, ma a cosa serve la scuola?
- A imparare quello che ancora non sai, nana.
- Ma quello che ancora non so non lo posso imparare direttamente da te? E poi io so già quasi tutto.
- Ti sembra di sapere tutto, in realtà sai solo una piccolissima parte di quello che ti servirà in futuro. E io non sono in grado di insegnartelo. Già faccio fatica a insegnarti a non lasciare cadere i vestiti sul pavimento come foglie morte quando vai a letto, figurati!
- Secondo me questa di voi adulti per la scuola è un po' una fissazione.



Tempo fa farneticavo sulla scuola che vorrei.
La realtà purtroppo è molto distante da quel sogno a occhi aperti e di sicuro non conosco scuole che organizzino rendez-vous notturni per osservare le stelle con un potentissimo telescopio donato da qualche anonimo benefattore.
Fino a poco più di dieci anno fa, facciamo anche quindici va', la scuola era il fiore all'occhiello del nostro paese. Insieme alla Sanità. E siccome avevamo qualcosa di bello che sembrava funzionare, abbiamo preferito abbatterlo come una sequoia secolare. I tagli con le conseguenti riduzioni del personale e delle risorse hanno messo la scuola in ginocchio. A un impoverimento materiale è seguito, come spesso purtroppo succede, un impoverimento delle intenzioni. Ed è triste, perché le intenzioni e la passione dovrebbero essere gratis. Ma non si può spremere un limone raggrinzito.

Nonostante questo panorama desolante, sono ancora convinta che le azioni dal basso possano contribuire a fare qualcosa, a smuovere le acque se non altro. In fondo si tratta del futuro dei nostri figli. Ci vogliamo dare una svegliata? Stare a recriminare sul fatto che la maestra di italiano non ha abbastanza ore, che i materiali didattici sono insufficienti e che sì insomma l'alfabeto io lo avrei insegnato diversamente, magari partendo dalla G, non serve a nulla credetemi.
Serve invece guardarsi intorno con occhi curiosi e trovare ispirazione e spunto dalle diverse realtà che ci circondano, che frequentiamo assiduamente e che magari a prima vista non sembrano molto in tema.
Come il cinema.
La cultura e l'arte possono fare molto, soprattutto quando si mettono al servizio dei più piccoli.


martedì 15 ottobre 2013

Fotoracconti - intervista a Lorena Brambilla



Oggi vi presentiamo la fotografa Lorena Brambilla, di cui ho avuto il piacere di ammirare le fotografie esattamente un anno fa, nel periodo della vendemmia, presso la cantina Manuelina, tra i colli di Santa Maria della Versa. Finalmente siamo riuscite a incontrarci, anche se solo virtualmente. Ma spero presto di poterla salutare, magari a una delle sua mostre, perché le risposte a queste banali domande della mia intervista sono davvero illuminanti e trasmettono tutta la sua passione. 

Come è nata la tua passione per la fotografia?

 La mia passione per la fotografia nasce da ragazza, una passione tramandatami da mio fratello. 

lunedì 14 ottobre 2013

Parole in rete (e anche no)


Le parole hanno l'odiosa tendenza a sfuggire, a volte, come pesci nel mare, come farfalle intorno a un albero in fiore, e non importa se si ha in mano un bel retino e lo si brandisce con grazia, le parole non si lasciano catturare. Non è che non si sappia che cosa dire, è solo che non si trovano le parole giuste per esprimere esattamente quello che ci frulla in testa, e allora, per non rischiare di essere fraintesi, si sta zitti. E non si scrive. 
Le parole possono essere speciali, così come banali, a seconda di come le si usa. E non c'è niente di peggio per uno scrittore che banalizzare i propri pensieri con parole inadatte.

venerdì 11 ottobre 2013

Miranda July: We think alone


Io amo Miranda July, questo è un dato di fatto.
Perché secondo me incarna la quintessenza dell'arte contemporanea, fruibile solo nel momento stesso in cui esiste, destinata a smaterializzarsi come la maggior parte delle informazioni che ci bombardano quotidianamente. A volte sospetto addirittura che anche l'artista sia solo un prodotto effimero della mia immaginazione, che tende a dare vita alle proprie fissazioni.

WE THINK ALONE è l'ultimo progetto di Miranda July, che come al solito assicura allo spettatore un ruolo attivo nella messa in scena, ponendolo al centro del palco.
Per venti settimane chi sottoscrive il progetto potrà sbirciare nella mailbox della July, potrà guardare le mail dei suoi amici, che ogni settimana dovranno selezionarne una tra quelle inviate nei mesi precedenti alla nascita del progetto, per riproporla a noi comuni mortali. E gli amici della July non sono tizio, caio. sempronio. Sono, tra gli altri, Kirsten Dunst, Lena Dunham, la fotografa Catherine Opie e l'artista Danh Vo. Sono registi, designer, stilisti.

mercoledì 9 ottobre 2013

La grammatica dello stile: la verità è che non so che cosa mettermi


Avete mai pensato alla vostra personale grammatica dello stile?
Non è vero che la moda è roba frivola. La moda quella delle sfilate, allora sì. Perché mi dovrei far dire da qualcuno che pesa venti chili meno di me come mi devo vestire?
Ma la moda quotidiana offre spunti di genuina poesia. Un banale cosa mi metto addosso può diventare la vostra espressione grammaticale, una fluente narrazione di voi stessi. E come ogni narrazione può essere claudicante o scorrevole, arguta, imperiosa, arrendevole.

La mia grammatica ce l'ho chiarissima in testa: disseminata di molti punti interrogativi e di altrettante ipotetiche dell'irrealtà. Ma tutto sommato corretta.
C'è un periodo, però, in cui perdo ogni cognizione della sintassi, dimentico le regole base della punteggiatura, annichilisco davanti all'armadio come un poeta in crisi d'ispirazione davanti al foglio bianco.
Quel periodo è il cambio di stagione.

martedì 8 ottobre 2013

La felicità è decentrata

Spesso mi interrogo sulla natura fuggevole della felicità.
Perché, ammettiamolo, non siamo mai contenti. Gli obiettivi che ci poniamo devono essere irraggiungibili, in modo da alimentare continuamene la tensione narrativa che si cela dietro la storia del loro raggiungimento. Noi ci muoviamo in virtù di quegli obiettivi. Raggiungerli significa fermarsi.
La felicità per sua natura non è statica, ma in continuo movimento. Ed è sempre corredata dalla mancanza.
Quando vivevo da sola amavo la sensazione di libertà euforica che le notti mi regalavano, il non sapere mai dove sarei stata e con chi. Ma non riuscivo a godermela appieno, perché la mancanza di ciò che non avevo, la stabilità, ne inquinava la purezza. Ora che quelle notti esercitano su di me un'attrattiva irresistibile, ci sono giorni in cui la stabilità mi sembra poca cosa rispetto a quello che ho perso.

Ecco perché sono convinta che la vera felicità sia decentrata. Perché è raccolta in quell'attimo prima che qualcosa accada. O nell'istante subito dopo, quando ti è appena passata attraverso e ne stai gustando ancora i colori. Perché non fai in tempo a provarla che è già andata.

C'è un fotografo che ha dato corpo e anima alla mia idea di felicità.
Il suo nome è Max Wanger.


giovedì 3 ottobre 2013

E salutatelo per me

Ieri è successo che fosse la festa dei nonni.
E che noi un nonno non l'abbiamo più.
Che poi è buffo: è da quando sono diventata mamma che non ho più un padre. Dovevo forse pagare un pedaggio? O troppa felicità era sgradita?
Loro lo stanno conoscendo attraverso le mie parole e i miei ricordi. Sanno le cose fondamentali, che si chiamava Paolo e che odiava l'aceto. Come ho già avuto occasione di dire, la memoria è una bestia strana e vorace. Mi capita di ricordare dettagli insignificanti, come il colore di tutti i suoi maglioni, ma di aver dimenticato qual era il suo piatto preferito. E sono sicura che ce l'avesse, un piatto preferito. Di sicuro gli piaceva lo zabaione.
Il ricordo è l'arma più potente che abbiamo per tenere in vita le persone e per far sì che abbiano ancora qualcosa da insegnarci. In fondo non smettiamo mai di imparare da chi ci è stato accanto, anche quando non c'è più. Mio padre mi ha insegnato a scrivere poesie, e anche se ultimamente sto battendo un po' la fiacca, la poesia rimane la mia risorsa principale per mantenere la rotta quando sono in piena tempesta, o per conservare la mia identità quando sto cambiando pelle.

martedì 1 ottobre 2013

Dalla Polonia con colore: EFVVA hand painted kids wear




Torniamo per un attimo bambini e cerchiamo di concentrarci su cosa era davvero importante.
Per me era importante:

sentire l'erba sotto i piedi nudi
annusare l'odore della pioggia e bagnarmi occasionalmente i capelli
la prima volta che mi hanno mandato a comprare il pane
i colori
ridere a squarciagola, senza filtri
osservare le cose nei minimi dettagli e non soltanto nel loro insieme
farmi domande
fare delle domande
chiedere insistentemente il perché di ogni cosa
vedere la magia in una giostra scalcinata e aspettarmi che da un momento all'altro i cavalli prendessero il volo
andare a comprare le matite, i quaderni e le penne per il nuovo anno scolastico
i vecchi film Disney in tivvù
aspettare emozionata l'arrivo di un ospite
il mio pigiama pulito e le lenzuola linde
ridere
ridere
correre
ridere

lunedì 30 settembre 2013

Viaggio a Glasgow in 280 pagine


Ecco che ci riprovo a recensire un libro. Si tratta di uno dei miei autori preferiti in assoluto, che in passato ho avuto anche l'onore di tradurre per la casa editrice Tranchida. Onore, perché per me è stato come tradurre Hemingway, o Kafka, o Dickens, o Orwell... Insomma, avete capito, ho una venerazione per quest'uomo, che di nome fa William McIlvanney ed è uno dei principali autori scozzesi contemporanei, anche se all'estero non è così conosciuto. O per lo meno, non qui in Italia.

mercoledì 25 settembre 2013

Facciamo un atto di fede



PREMESSA
Ho studiato tredici anni dai preti in gioventù. Anni in cui prima delle lezioni si andava a messa. Anni in cui l'incenso sostituiva il deodorante e ci si alzava tutti in piedi quando entrava il professore e si diceva la preghiera. Adesso non ci si gira neanche più. Anni in cui, oh ma quello lì non è....? Ma non era prete? E che ci fa con una donna? Anni in cui l'educazione sessuale ce la facevamo su Cioè e non baciarmi troppo forte che sennò mi metti incinta. Anni di cori, organi e di Symbolum77, che però è vero che con la musica ci si sente una cosa sola.

Io adesso non credo più. E non è che non credo a Dio, ma credo a Buddha o alle dea Vishnu. Non credo a niente, ma è un problema mio e non è nemmeno il nocciolo della questione.

lunedì 23 settembre 2013

Grammar is sexy


Lo si può notare ogni giorno, è intorno a noi, come una nube sottile ma venefica che ammorba la bellezza del vivere e trasforma tutto in un piatto grigiore senza speranza. Parlo della sciatteria linguistica. Non so bene come si sia instaurata e come abbia preso sempre più piede, forse è insito nella natura della sciatteria dilagare, perché è certamente più comoda dell'eleganza. Ma è anche molto pericolosa. Si inizia ignorando un congiuntivo, per passare poi a cospargere un testo scritto di virgole buttate a caso, come un pizzico di sale.

mercoledì 18 settembre 2013

#outfitbook Summer Edition: le parole che ci avete detto


Sì lo so siamo state assenti tutta l'estate.
Sì lo so, non è che anche negli ultimi giorni poi ci siamo fatte vive tantissimo. Anche mia mamma mi ha appena rimproverato al telefono per la mia presenza assente.
Ma sono successe molte cose negli ultimi mesi. Alcune brutte (a me), che ci hanno fatto pensare che ci fosse bisogno di uno stop. Siamo alla ricerca della retta via, stiamo ripensando al nostro ruolo, ci stiamo mettendo in discussione.
Anni fa mi capitavano spesso dei periodi in cui avevo bisogno di cambiare pelle. Era un processo lento e doloroso, in cui me ne stavo in disparte semplicemente a osservare le mie emozioni, cercando di dare loro un nome, nella speranza che non mi soverchiassero. Una metamorfosi che mi riconsegnava alla vita un po' ammaccata, forse, ma finalmente nuova.
Adesso sta succedendo di nuovo e di conseguenza coinvolge questo spazio, che è un po' la nostra casa, mia e di Cristina.

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