martedì 5 aprile 2011
E provate a dire che non è vero!
Quando ero single guardavo le famiglie con bambini con un misto di superiorità e orrore. Ritenevo assolutamente inappropriato che due persone che avevano scelto consapevolmente di riprodursi, e quindi di accollarsi una serie di menate che nemmeno una sessione decennale di lavori forzati o in alternativa una maratona televisiva con la Clerici avrebbe potuto eguagliare, frequentassero gli stessi posti che frequentavo io. Avevano voluto la bicicletta? Bene, adesso dovevano pedalare lontano dal MIO ristorante, e portarsi via quei mocciosetti che continuavano a correre tra i tavoli e ad alzare la voce raggiungendo frequenze di cui fino a quel momento ignoravo completamente l'esistenza. Ma non li possono tenere a bada in qualche modo? Ma non gli hanno insegnato a stare a tavola? Certo che se fosse mio figlio due ceffoni non glieli leverebbe nessuno. Ma si sta scaccolando? Gesù che schifo.... Ma non se ne potevano restare a casa loro???
Quando sono rimasta incinta la prima volta (ommiodddio e come cazzo è potuto succedere?) dopo i primi sette mesi di spaesamento e disperazione allucinatoria (ma sì ma dai non può essere così difficile, sono sicura che la mia vita non cambierà di una virgola, forse si tratta di una gravidanza isterica) decisi che dovevo reagire prima di scivolare in una depressione post partum ancora prima che avvenisse il partum, e in quel caso sarebbe stato pre partum, e comunque l'ho detto che avevo le allucinazioni. E feci quello che ogni genitore sano di mente fa per poter sopravvivere alla devastante prospettiva dei mesi e degli anni a venire. Mi raccontai una piccola bugia.Quella che ogni genitore si dice prima di diventare genitore: sì, ma il mio sarà diverso...
Ora che sono madre di due figlie, esco a cena e me le porto. Vado a fare l'aperitivo e me le porto. Viaggio, e me le porto. Lo faccio perché mi piace. Perchè adoro passare del tempo con loro. E poi diciamocelo, perchè non saprei a chi mollarle e non vorrete mica che mi chiuda in casa, no? Quindi al ristorante faccio finta di niente, affondo la faccia nella pizza e... oh, ma quelli cazzo c'hanno da guardare?
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Non è vero.
RispondiEliminaCerto che è vero. E' esattamente così.
RispondiEliminaInfatti sono uscito a cena (senza bambini) due volte in tre anni... e in entrambe le occasioni mi sono ubriacato...
adoro aver scatenato questo putiferio anche se si poteva benissimo spostare il tutto qui... a dispetto di ogni interpretazione personale è ovvio che il mio era un pezzo dal chiaro intento ironico sulle contraddizioni che affliggono i neo e non genitori, che è quello che mi ha spinto, in seconda battuta, a non pronunciare mai la fatidica frase: "ah, io non farò mai..." la smentita è sempre dietro l'angolo, come i cambi di prospettiva obbligati quando si diventa genitori, semplicemente perché il tuo punto di vista si è abbassato un po'....
RispondiEliminap.s. il titolo era volutamente provocatorio
Mi piace: "semplicemente perché il tuo punto di vista si è abbassato un po'..."
RispondiEliminaIl mio punto di vista è alto 1 metro e 30, ma - per riprendere l'espressione di Benedetta - più di una pizza ha ancora lo stampo della mia faccia... I nani crescono e con la maggior consapevolezza di sè e degli effetti che le loro parole e azioni producono in chi sta loro attorno, cresce la voglia di sperimentare limiti e confini. Chiudersi in casa - benchè sia una fortissima tentazione - non risolve l'eterno conflitto tra genitori e figli. Affrontiamo la società giudicante, introduciamo i pargoli nei luoghi pubblici e muniamoci di adeguate protezioni: risposta pronta o, all'occorrenza, sciarponi extra large per nascondere la faccia...
RispondiEliminavai giò, possiamo crearla noi una linea di sciarpe ad hoc per nascondere la faccia, o magari una pizza speciale per genitori diversamente sociali...
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