Probabilmente sono ancora in una fase adolescenziale, in cui si crede che gli ideali diverranno certamente realtà e Utopia è un paese possibile. Con la crisi economica in atto, abbiamo capito tutti (vero?) che gli egoismi portano solo allo sfacelo, e i profitti vanno bene finché non vanno a scapito di chi lavora per realizzarli.
Tutto ciò che di positivo c'è negli scambi culturali, nel confronto con realtà diverse, che può e deve portare a contaminazioni migliorative delle società tutte, viene annullato da una selvaggia globalizzazione economica che tratta gli uomini alla stregua di formiche e ha la lungimiranza di un lombrico. Ma ognuno di noi, con le sue scelte, può migliorare la propria vita e di conseguenza quella degli altri, basta non violare mai il principio di libertà, secondo cui la mia libertà finisce dove inizia la tua.
5 contributi individuali alla felicità collettiva
1. Comprare la verdura al mercatino di prodotti a km 0 del lunedì, nel paese dove vivo
2. Avere un lavoro da poter organizzare in accordo al mio battito cardiaco fisico ed emotivo
3. Camminare in campagna per un'ora circa almeno tre volte a settimana
4. Sfornare prelibate cenette per la famiglia almeno due volte a settimana
5. Scrivere tutti i giorni almeno una pagina di quaderno di una storia meravigliosa
In questo modo inizierei a trovare un equilibrio che farebbe bene non solo a me, ma a tutti quelli che vivono con me. Loro starebbero quindi meglio, e a loro volta farebbero stare meglio tutti quelli che vivono con loro... e via dicendo fino a Obama.
Ecco, mondo, come ti vorrei!
...bello bello bello! lo vorrei anche io...
RispondiEliminaMA CHE BELLO , PIACEREBBE ANCHE A ME QUESTO MONDO!
RispondiEliminaBene, allora è almeno di tre passi più vicino.
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